Modificato il: 15/11/2024
Cosa significa coltivare cannabis outdoor, indoor e greenhouse? Quali sono le differenze fra le tre colture?
Coltivatori e consumatori alle prime armi spesso si chiedono quale sia la tecnica migliore per coltivare e ottenere un raccolto di marijuana legale di ottima qualità: outdoor, indoor o greenhouse?
Analizziamo le principali differenze tra le varie tecniche di coltivazione di canapa legale al fine di scoprirne tutti i possibili vantaggi!
Coltivazione di cannabis outdoor: come ottenere un raccolto di successo
Coltivare cannabis outdoor può risultare molto impegnativo, ma si tratta di un’ottima alternativa sostenibile ed economica se si seguono i consigli giusti!
Prima di cimentarsi nella coltivazione di cannabis legale, è bene scegliere una varietà di semi adatta alle condizioni climatiche della zona.
Ad esempio bisogna considerare il mese di raccolta, poiché forti piogge e l’umidità sono la causa principale di muffa e batteri (i nemici peggiori delle nostre care piante!).
In genere, per i coltivatori meno esperti, si consiglia il mese di ottobre per la raccolta: molte varietà femminizzate sono pronte in questo periodo dell’anno, evitando così le precipitazioni atmosferiche.
Tra le due grandi specie di cannabis, quella a predominanza Indica sembra essere la più adatta a resistere a condizioni atmosferiche avverse, mentre la varietà Sativa richiede temperature più calde e maggiori ore di luce.
Di solito i meno esperti optano per varietà autofiorenti. Possono essere coltivate in qualsiasi periodo dell’anno e si sviluppano rapidamente; impiegano dalle otto alle dodici settimane per completare il ciclo di crescita. Si tratta, dunque, di piante che non richiedono particolari cure e sopportano bene i cambiamenti climatici.
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Cannabis outdoor: per la coltivazione sarebbe meglio prediligere vasi e sacchi oppure il terreno?
La scelta del luogo in cui iniziare a coltivare le tue piante di canapa light è di fondamentale importanza.
Se si predilige il terreno bisogna sapere che non sarà facile trapiantare le tue piantine in altri luoghi, a differenza dei vasi.
Coltivare cannabis light potrebbe anche infastidire il vicinato per l’odore caratteristico che contraddistingue queste piante. Per tale ragione sarebbe bene evitare di farlo in zone abitate o camuffare l’odore piantando altre piante che emanino altrettanti aromi forti.
Bisogna prediligere zone soleggiate e al riparo dal vento: è bene quindi studiare determinati fattori prima di decidere il luogo migliore in cui iniziare a coltivare.
Piantare direttamente a terra, poi, implica saper lavorare il terreno. Ripulirlo da erbacce, drenare l’acqua correttamente e conservare livelli di umidità adatti alla tipologia scelta, sono passi necessari per iniziare il processo di crescita con il piede giusto!
Il terreno naturale presenta elementi dannosi per il corretto sviluppo delle nostre piante e molti coltivatori scelgono di sterilizzarlo attraverso rimedi del tutto naturali, come la solarizzazione.
Per nutrire il terreno si può ricorrere anche all’uso di fertilizzanti, sempre naturali, così da far crescere i semi di marijuana forti.
Tutte le opzioni richiedono una forte attenzione verso eventuali raffiche di vento, animali selvaggi in caso di luoghi più isolati e la scelta del materiale con cui sistemare la serra.
Coltivazione indoor: tutto ciò che dovresti sapere a riguardo
La coltivazione indoor offre numerosi vantaggi: non richiede particolari periodi dell’anno, si hanno tempi di crescita più brevi e i raccolti sono abbondanti. Tale metodologia, però, implica la riproduzione di un habitat idoneo alle caratteristiche della tipologia da noi selezionata.
Gli strumenti necessari alla coltivazione indoor sono le lampade a led, hps o cfl.
Quelle a led, non richiedono l’uso di riflettori, anche se sono le più costose. Mentre quelle a hps necessitano un riflettore per ricoprire l’intero perimetro della stanza.
Il ricircolo d’aria circolo d’aria è un’altra condizione essenziale coltivare al meglio la nostra erba legale, altrimenti le piante l’assorbirebbero tutta ritardando lo sviluppo.
È necessario anche selezionare con cura le terre pre-fertilizzate, i vasi da utilizzare e i nutrienti adatti, così da fornire le energie che la pianta ha bisogno per terminare correttamente la sua crescita.
Per ciò che riguarda la luce, durante la fase vegetativa le piantine di cannabis light hanno bisogno di 18 ore di illuminazione e 6 ore di buio giornaliere. Successivamente, sarà possibile esporle a 12 ore di luce e 12 di buio.
Vantaggi della coltivazione indoor di cannabis light
La coltivazione indoor di cannabis light offre numerosi benefici rispetto alla coltivazione outdoor o in greenhouse, grazie al controllo completo sull’ambiente e sulle condizioni di crescita. Questa tecnica consente di ottimizzare la produzione, garantendo una qualità superiore del prodotto e minimizzando i rischi legati al clima o ai parassiti.
- Controllo dell’ambiente: gestione precisa di luce, umidità, temperatura e ventilazione.
- Produzione continua: possibilità di coltivare tutto l’anno senza dipendere dal clima.
- Migliore qualità: resa elevata e standard costanti, ideali per varietà pregiate di cannabis legale.
- Protezione: minore esposizione a parassiti, malattie e condizioni atmosferiche avverse.
- Ottimizzazione degli spazi: adatta anche a spazi ridotti grazie all’uso di tecnologie avanzate.
Gli svantaggi della coltivazione indoor di cannabis light
Coltivare indoor, naturalmente, comporta determinati vantaggi poiché otteniamo raccolti cospicui rallentando il processo di crescita della nostra erba light e controllando l’ambiente in cui decidiamo di iniziare tale attività.
Non sono assenti svantaggi: costi di gestione elevati, maggiore manutenzione e attenzione rispetto alla coltivazione outdoor.
Entrambe le metodologie, in realtà, presentano pro e contro: la soluzione migliore va in base alle proprie esigenze e conoscenze in merito.
Metodo di coltivazione GreenHouse
La terza tecnica di coltivazione, cioè il metodo greenhouse, per ottenere raccolti di canapa sativa light è una sintesi tra le prime due.
Utilizzarlo significa sfruttare i vantaggi sia della coltivazione outdoor, sia di quella indoor.
Attraverso le serre, i coltivatori hanno la possibilità di controllare l’ambiente circostante, l’illuminazione e il ricircolo dell’aria.
Di solito si opta per la luce solare quando possibile poiché, naturalmente, significa ridurre i costi di manutenzione della serra stessa.
Inoltre le serre permettono ai coltivatori di monitorare le loro colture e riuscire ad ottenere prodotti di qualità durante tutto l’anno.
Si tratta del metodo visto come il futuro delle colture di canapa legale!
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Per concludere
Scegliere tra coltivazione outdoor, indoor o greenhouse dipende dalle esigenze del coltivatore e dalle condizioni specifiche del luogo e del clima.
Come abbiamo visto, ogni metodo ha i suoi vantaggi e svantaggi, ma tutti possono garantire ottimi risultati se applicati con le giuste competenze e attenzioni.
- La coltivazione outdoor è ideale per chi dispone di ampi spazi e cerca una soluzione economica e sostenibile.
- L’indoor permette un controllo totale sulle condizioni di crescita, garantendo qualità e continuità produttiva.
- Il metodo greenhouse, infine, rappresenta una sintesi innovativa, combinando i benefici dei due approcci e adattandosi a un mercato sempre più attento a qualità e sostenibilità.
Indipendentemente dalla scelta, l’obiettivo rimane ottenere un prodotto di alto livello che soddisfi consumatori e coltivatori esperti o alle prime armi
Tutto ciò dovrebbe chiarire i dubbi dei meno conoscitori: tra l’altro dall’erba light è possibile ricavare ottima qualità di hashish CBD e di produzione propria se si pondera attentamente sulle opzioni più adatte a noi.
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