Modificato il: 26/10/2023
Marijuana, cannabis, erba… Ma marijuana e cannabis sono la stessa cosa? E quali sono le eventuali differenze?
I termini erba, marijuana e canapa light sono diventati, nell’uso comune e anche nel mondo della marijuana light, due sinonimi.
Possiamo dire che marijuana e cannabis sono la stessa cosa, ma presentano una sottile differenza.
Principalmente per cannabis si intende la pianta di canapa, mentre per marijuana si intende il prodotto che ne deriva.
Cannabis: caratteristiche generali
La cannabis è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. I principali tipi di canapa sono 3: Indica, Sativa e Ruderalis.
La prima varietà, la Indica, è originaria delle zone equatoriali ed è quella che raggiunge le dimensioni più imponenti. È caratterizzata da foglie sottili e a punta, cioè quelle più conosciute comunemente.
Generalmente, la Sativa contiene alti livelli di THC e concentrazioni più basse di CBD.
La Cannabis Indica è originaria di zone subtropicali che non contano molte ore di luce. Le foglie sono più tozze rispetto a quelle della Sativa e presentano una superficie più larga.
Ha alte concentrazioni di cannabidiolo, producendo effetti calmanti che conciliano il sonno e rilassano i muscoli.
Infine, c’è la varietà Ruderalis: tipica di zone dai climi rigidi come la Russia e la Cina del nord, la sua peculiarità principale è quella di essere autofiorente, cioè la sua crescita non è legata ad alcun periodo dell’anno specifico. Non contiene nessuna percentuale rilevante di THC o CBD; per tale ragione, è utilizzata per creare nuovi ibridi tra prime due specie.
Leggi qui: Marijuana ermafrodita: cos’è e come riconoscerla
Se invece hai intenzione di coltivare canapa legale, abbiamo un articolo che fa al caso tuo: “Cannabis outdoor, indoor e greenhouse: tutte le differenze a riguardo“!
THC e CBD: quali sono le differenze?
La pianta di cannabis è conosciuta soprattutto per i composti che contiene, il cannabidiolo e il tetraidrocannabinolo.
Il primo, il CBD, è contenuto in alte percentuali nella marijuana legale. Si tratta di un principio attivo non psicotropo, cioè non altera le capacità mentali e fisiche dei consumatori.
Il THC, invece, è responsabile dell’illegalità dell’erba. È il cannabinoide più amato dai conoscitori di cannabis poiché ne bastano poche dosi per notare effetti cerebrali.
Le proprietà che l’hanno reso illegale, però, sono le stesse che hanno condotto gli esperti ad applicarlo anche in campo medico. Infatti il tetraidrocannabinolo è usato per contrastare malattie croniche e vari disturbi, calmando dolori e apportando sollievo al nostro corpo.
Tecnicamente, rilascia dopamina: un neurotrasmettitore che regola l’umore, il ciclo sonno/veglia, i livelli di attenzione e altri aspetti comportamentali.
Dunque provoca sensazioni piacevoli: gli effetti della marijuana alterano le capacità sensoriali dei consumatori.
Non bisogna farsi ingannare da tutto ciò: un’elevata quantità di THC potrebbe causare effetti poco piacevoli come depressione, tachicardia e aggressività.
Il CBD, invece, essendo un composto non psicoattivo, non ha alcuna conseguenza sulle percezioni fisiche e mentali dei consumatori. Infatti, il campo medico apprezza gli effetti del CBD per quanto lenisce dolori causati da infiammazioni, tratta disturbi psicologici come la schizofrenia o l’ansia.
Marijuana: origine del termine.
La marijuana, a volte designata col termine ganja o weed, è una sostanza ottenuta dalle infiorescenze essiccate delle piante femmine di cannabis. In tutte le varietà di cannabis ci sono, in concentrazioni variabili, diverse sostanze psicoattive e non.
Originariamente, il termine era utilizzato in Messico per riferirsi alla varietà di canapa indiana da consumare per scopi ricreativi.
In Italia, la marijuana con un alto contenuto di THC è illegale, è accettabile fino ad un limite massimo di 0,2%.
Tutto ciò è legato al problema degli effetti indotti dall’uso di tale sostanza che possono essere diversi ed agire diversamente in base al soggetto.
La canapa light, con alti livelli di CBD ed una percentuale contenuta di THC, rilascia effetti calmanti soprattutto sul fisico. Al contrario, invece, il THC colpisce soprattutto il cervello, inibendo le nostre facoltà.
Ma che cos’è nello specifico l’erba light?
Marijuana light
La marijuana è una sostanza ottenuta dalle piante di cannabis sativa e, col tempo, si sono realizzati ibridi adatti ad ottenere varietà con elevati contenuti di CBD.
Per tale ragione si parla di cannabis legale o depotenziata, che non crea dipendenza e non agisce in alcun modo sulle nostre facoltà.
La canapa light, facilmente reperibile insieme a olio CBD e hashish legale sul nostro shop justbob.it, è ricca di proprietà benefiche.
Il suo campo d’applicazione, infatti, risulta molto ampio.
Si sottolineano proprietà analgesiche, antinfiammatorie, anticonvulsivanti e ansiolitiche.
Inoltre è utile per dormire meglio, regolare il ciclo veglia/sonno, nausea e dolori.
Il mercato in ampia espansione ha reso possibile l’assunzione di CBD in diverse modalità, così da andare incontro alle esigenze di tutti.
Tra le migliori, abbiamo gli oli al cannabidiolo (ricorda: l’olio di cannabis è un prodotto diverso rispetto al nostro olio CBD), uno dei modi più semplici, veloci ed efficaci per beneficiare in tempi brevi delle proprietà positive di questo cannabinoide.
Il motivo per il quale l’erba legale è al centro di numerosi dibattiti concerne proprio le sue caratteristiche principali: nonostante derivi dalla cannabis, non è una sostanza stupefacente e non danneggia in alcun modo il nostro organismo.
Marijuana a scopo terapeutico in Italia
Nel nostro Paese, a partire dal 2006, è stato reso legale il consumo di marijuana per scopi medici.
A differenza delle varietà leggere, questa contiene un alto tasso di THC per contrastare dolori derivati da malattie come la sclerosi multipla, stimolare l’appetito per chi soffre di anoressia nervosa e combattere problemi legati alla sindrome di Tourette.
Attualmente, è ottenibile solo tramite prescrizione medica che attesti la problematica del paziente se le terapie standard non risultano efficaci.
Ad occuparsi della produzione di marijuana medica è, per ora, solo lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Ciò a dimostrazione che sono infinite le risorse ricavabili dalla pianta di cannabis e dalla sostanza da essa derivata: la marijuana.