Modificato il: 13/01/2024
Il caso della ricerca dell’University of southern Denmark, e come la cannabis aiuta a combattere i batteri antibiotico-resistenti
Il CBD è, insieme al THC, uno dei cannabinoidi prodotti in grandi quantità dai tricomi ghiandolari della canapa. I fiori della cannabis light sono particolarmente ricchi di questo composto (insieme ai prodotti da essa derivati come l’olio CBD e l’hashish legale), mentre la marijuana “classica” ne presenta quantità variabili, di solito sormontate da quelle del THC.
Gli effetti benefici del CBD sul nostro organismo sono noti in tutto il mondo. Tra i principali, scoperti piuttosto di recente dalla comunità scientifica, troviamo gli effetti antidolorifici, antinfiammatori, anticonvulsivanti e tanti altri ancora, ma negli ultimi mesi è stato reso noto un ulteriore risultato del CBD nella sua forma isolata.
L’Università della Danimarca Meridionale ha infatti scoperto che il cannabidiolo può essere d’aiuto nel combattere i batteri antibiotico-resistenti.
Il nuovissimo studio a riguardo (risalente a marzo 2020) suggerisce che il CBD possa potenziare l’effetto degli antibiotici affinché questi riescano a contrastare al meglio i batteri resistenti ai medicinali. Oggi vogliamo parlarti proprio di questa ricerca, che potrebbe essere una delle più grandi scoperte scientifiche riguardo i benefici del cannabidiolo sulla nostra salute.
Sei pronto? Allora passa al seguente paragrafo!
Migliorare gli effetti degli antibiotici grazie al CBD: la scoperta della University of Southern Denmark
Dal 1928, anno in cui Sir Alexander Fleming fece la scoperta della penicillina, gli antibiotici hanno salvato milioni di vite umane (e non solo) da infezioni potenzialmente mortali. I batteri però tendono a sviluppare dei sistemi per sottrarsi all’azione degli antibiotici, tanto da diventare antibiotico-resistenti.
Non a caso i medici, soprattutto i pediatri, sconsigliano l’abuso di antibiotici: si tratta di un modo per far sì che i batteri acquisiscano in maniera molto veloce i meccanismi di difesa che li proteggono dai medicinali.
Un minor numero di antibiotici disponibili per il trattamento delle infezioni significa tornare progressivamente nella pericolosa era pre-antibiotica, ovvero nella situazione che regnava prima del 1928. Si tratta di una prospettiva davvero allarmante, tanto che da anni i medici e i ricercatori stanno cercando dei metodi per aumentare l’efficacia degli antibiotici. Sono state vagliate anche numerose strategie alternative, tra cui l’utilizzo del cannabidiolo (CBD) come composto di supporto.
I composti di supporto sono composti non antibiotici capaci di aumentare la potenza antibatterica degli antibiotici stessi. E l’Università della Danimarca Meridionale ha dimostrato, con uno studio scientifico, che il CBD sia effettivamente uno di questi composti ausiliari.
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Lo studio sul CBD come supporto agli antibiotici
Cannabis compound helps fight resistant bacteria, lo studio sugli effetti ausiliari del CBD sugli antibiotici, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports il 24 marzo 2020.
I ricercatori della University of Southern Denmark affermano che la combinazione di CBD (canapa light) e antibiotici ha avuto un’efficacia antibatterica migliore rispetto all’effetto dei soli antibiotici. Così, per uccidere un certa quantità di batteri, hanno avuto bisogno di una dose inferiore di antibiotici quando questi sono stati somministrati in combinazione al CBD.
Nello specifico, durante lo studio il CBD è stato usato insieme alla bacitracina antibiotica per combattere il batterio Staphylococcus aureus, uno dei batteri patogeni più dannosi per l’uomo. Le infezioni da Stafilococco aureus possono interessare le vie respiratorie, il sangue, le ossa, la pelle e tanto altro ancora e diffondersi in maniera molto rapida con il contatto diretto e indiretto e mediante l’inalazione di goccioline di saliva infette.
In diversi Paesi è molto difficile trattare le infezioni causate da questo batterio gram-positivo per via del fatto che resistono agli antibiotici sviluppata dallo stesso, ma in laboratorio l’associazione di CBD alla bacitracina antibiotica ha dato effetti sorprendenti.
Ecco, infatti, cos’è successo durante la ricerca:
i batteri non potevano più dividersi normalmente per riprodursi;
è stata nettamente abbassata l’espressione di diversi geni chiave (divisione cellulare e geni di autolisi) nei batteri;
la membrana batterica è diventata instabile.
Sembra, dunque, che l’azione del CBD sia stata di fondamentale importanza in questo senso.
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L’interazione tra cbd e antibiotici
L’interazione tra il cannabidiolo (CBD) e gli antibiotici è un argomento di crescente interesse, poiché entrambi sono utilizzati per trattare diverse condizioni mediche. Mentre il CBD è uno dei principali composti della cannabis con proprietà terapeutiche, gli antibiotici sono farmaci essenziali per le infezioni batteriche. Vediamo come avviene questa interazione e cosa può emergere da tale combinazione.
Gli antibiotici sono prescritti per combattere infezioni batteriche nel corpo umano. L’ antibiotico comune include la ciprofloxacina, l’amoxicillina e l’azitromicina, che agiscono contro batteri gram-positivi e gram-negativi. L’efficacia di questi farmaci è essenziale per combattere infezioni come la meningite, la gonorrea e altre malattie batteriche.
Il CBD, d’altra parte, è un cannabinoide derivato dalla pianta di cannabis, noto per i suoi benefici terapeutici. Tuttavia, è importante notare che il CBD non è un antibiotico e non è comunemente prescritto per trattare infezioni batteriche. La sua popolarità deriva dalla sua capacità di alleviare il dolore, ridurre l’ansia e avere effetti antinfiammatori.
Studi scientifici sono in corso per comprendere meglio l’interazione tra il CBD e gli antibiotici. Alcuni studi indicano che il CBD può influenzare il metabolismo di alcuni farmaci attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450 nel fegato. Questo sistema è coinvolto nel metabolismo di molti farmaci, inclusi alcuni antibiotici. Pertanto, l’uso combinato di CBD e antibiotici può influenzare il modus in cui il corpo elabora questi farmaci.
Le interazioni possono avere effetti sia positivi che negativi. Alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe aumentare o diminuire l’effetto di certi antibiotici. È fondamentale informare il medico di eventuali consumi di CBD o cannabis quando si è sotto terapia antibiotica, in modo da garantire una gestione sicura e efficace.
La popolarità del CBD e la sua presenza sul mercato commerciale aumentano la probabilità di interazioni con altri farmaci, inclusi gli antibiotici. Le persone dovrebbero essere consapevoli di questo introduzione e comunicare apertamente con i professionisti della salute riguardo al loro utilizzo di CBD e altri farmaci.
In conclusione, l’interazione tra CBD e antibiotici è un campo in evoluzione. Mentre il CBD può offrire benefici in diverse aree della salute, è importante comprendere come possa influenzare l’efficacia degli antibiotici. La consulenza con un professionista della salute è cruciale per garantire sicurezza mirata in presenza di entrambi i componenti.
Gli antibiotici: una breve e generale panoramica
Gli antibiotici sono farmaci essenziali utilizzati per combattere infezioni batteriche nel corpo umano. La loro scoperta e la loro crescita hanno rivoluzionato il campo della medicina, fornendo strumenti cruciali per il trattamento di malattie infettive. Vediamo più da vicino che cosa sono gli antibiotici, come funzionano e quali sfide siano esseri emerse nel loro utilizzo.
Definizione e Ruolo
Gli antibiotici sono sostanze chimiche prodotte da microrganismi o sintetizzate artificialmente in laboratorio, capaci di uccidere o inibire la crescita di batteri. Il loro posto principale è quello di combattere le infezioni batteriche, ad esempio agendo su specifici meccanismi o processi all’interno dei batteri.
Come Funzionano
Gli antibiotici possono agire in diversi modi per contrastare i batteri. Alcuni interferiscono con la parete cellulare batterica, impedendo la sua formazione o indebolendola. Altri influenzano la sintesi delle proteine o l’acido nucleico all’interno del batterio, ostacolando la sua capacità di riproduzione. La specificità dell’antibiotico dipende dal bersaglio molecolare che colpisce nel batterio.
Classificazione e Tipi
Gli antibiotici sono classificati in base al loro meccanismo d’azione e al tipo di batteri che combattono. Alcuni esempi comuni includono la ciprofloxacina, che agisce su batteri gram-negativi, l’amoxicillina, efficacia contro batteri gram-positivi, e l’azitromicina, usata per combattere una varietà di batteri.
Minacce e Resistenza Batterica
Il crescente problema della resistenza batterica è una delle sfide più significative legate all’uso degli antibiotici. L’abuso o l’uso improprio di questi farmaci può portare a sviluppare batteri resistenti, rendendo gli antibiotici meno efficaci nel tempo. Questa minaccia richiede una gestione oculata nella prescrizione e nell’uso di questi farmaci.
Interazioni e Considerazioni
È fondamentale prestare attenzione alle interazioni tra antibiotici e altri farmaci. Alcuni antibiotici possono interagire con il THC, il principio effetto psicoattivo della cannabis, influenzando il metabolismo di entrambe le sostanze nel corpo. È sempre consigliato informare il medico di tutte le sostanze assunte per evitare potenziali interazioni.
Sviluppo e Futuro
Gli antibiotici sono in continua evoluzione, dato che la resistenza batterica richiede costantemente nuove soluzioni. Il commercio e la prescrizione di questi farmaci sono di base regolamentati per garantire ai consumatori un uso responsabile e prevenire la diffusione della resistenza antibiotica di ogni livello.
Dunque, i medicinali sono strumenti fondamentali nella lotta contro le infezioni batteriche. La loro efficacia richiede un utilizzo responsabile, una corretta prescrizione della classe medica e una costante ricerca di nuovi approcci per affrontare le sfide emergenti nel campo della salute pubblica.
Batteri antibiotico-resistenti: prevenire è meglio che curare!
In un’epoca in cui i batteri stanno sviluppando una forte resistenza ai medicinali, è importante non solo cercare i modi in cui affrontarli in maniera più efficace ma anche prevenire questo fenomeno.
Secondo i ricercatori dell’Università della Danimarca Meridionale, la causa principale della resistenza dei batteri è l’utilizzo eccessivo degli antibiotici. È dunque necessario evitare di assumere questi farmaci antibatterici in maniera smodata e, allo stesso tempo, sperare che la natura ci fornisca elementi che possano aiutare l’azione dei medicinali, come il CBD e i suoi prodotti (olio, hashish cbd, canapa).
Ci auguriamo che la ricerca scientifica prosegua a gonfie vele e che il cannabidiolo si riveli un aiuto non solo contro lo Stafilococco aureus ma anche contro numerosi altri batteri che causano gravi infezioni nell’uomo!
Effetti degli antibiotici e cannabinoidi
Gli antibiotici, come la ciprofloxacina, l’amoxicillina e l’azitromicina, sono farmaci comunemente prescritti per trattare infezioni batteriche di vario genere. Questi composti agiscono a livello cellulare, interferendo con il processo riproduttivo dei batteri e riducendo così l’infezione. Alcune persone si sono chieste se l’uso contemporaneo di erba potrebbe influenzare l’efficacia di tali medicinali.
I cannabinoidi, presenti nella cannabis, interagiscono con il sistema endocannabinoide umano, influenzando una vasta gamma di processi fisiologici. Alcuni studi hanno suggerito che la cannabis potrebbe avere un effetto analgesico, riducendo il dolore in alcune condizioni. Tuttavia, è fondamentale notare che la ricerca su questo argomento è ancora in fase di sviluppo e che gli effetti della cannabis possono variare da persona a persona.
Enzimi e interazioni
Gli enzimi coinvolti nel metabolismo dei medicinali e dei cannabinoidi possono giocare un ruolo cruciale nelle interazioni farmacologiche. Alcuni farmaci sono noti per essere metabolizzati da specifici enzimi nel fegato. L’uso simultaneo di cannabis potrebbe influenzare la velocità di metabolizzazione di tali farmaci, potenzialmente alterando i loro livelli nel sangue e modificandone gli effetti.
Consigli e precauzioni
Prima di combinare l’uso di erba con antibiotici, è essenziale consultare un professionista medico. Le persone dovrebbero informare il proprio medico sul consumo di cannabis e sui medicinali presi, in modo che possano essere fornite indicazioni personalizzate sulla sicurezza e sull’efficacia del trattamento.