Modificato il: 11/01/2024
Ciò che devi sapere se ti stai chiedendo: La marijuana crea dipendenza?
La marijuana è un argomento sempre più chiacchierato in Italia e nel mondo, soprattutto con la diffusione della cannabis light, dell’olio CBD e di altri prodotti da essa derivati.
Per via del proibizionismo, però, le informazioni su questa pianta sono estremamente confuse e difficilmente si riesce a distinguere tra bufala e verità. Ad esempio, una delle domande più diffuse a riguardo è: “La cannabis crea dipendenza?”.
Oggi vogliamo fornirti una risposta chiara e definitiva a riguardo, cercando di risolvere ogni tuo dubbio.
Secondo il National Institute on Drug Abuse, la marijuana può dare dipendenza.
La risposta è chiara e viene dal National Institute on Drug Abuse, agenzia governativa statunitense. Il NIDA ha pubblicato degli studi che affermano che il 30% degli utilizzatori di marijuana potrebbe riscontrare un’assunzione patologica della cannabis, che può sfociare in dipendenza.
L’Agenzia aggiunge anche che chi fa uso (intensivo) di cannabis in età adolescenziale, in particolare prima dei 18 anni, ha dalle 4 alle 7 volte maggiori probabilità di manifestare un disturbo da uso della sostanza.
Il disturbo da uso, chiamato anche disordine da uso di droga, è un utilizzo continuativo e patologico di una sostanza stupefacente (in questo caso la cannabis). Si evolve in dipendenza quando la persona non riesce a interrompere l’assunzione della droga anche nel caso in cui questa interferisca nelle normali attività quotidiane.
Attenzione, però, perché quando citiamo gli studi sulla dipendenza parliamo della marijuana ad alto contenuto di THC, non della cannabis legale. Infatti è proprio il tetraidrocannabinolo che, con i suoi effetti psicoattivi, può creare dipendenza.
La canapa legale è invece ricca di CBD e povera di THC (meno dello 0,2%). Il cannabidiolo agisce in maniera benefica a livello fisico, con effetti antidolorifici, antinfiammatori, antispastici e molti altri ancora. Uno dei migliori prodotti derivati dalla canapa legale è ad esempio l’olio cbd, che procura all’organismo benefici per moltissimi disturbi, tra cui ansia e insonnia. A differenza del THC, questo cannabinoide non interferisce sulla nostra psiche né sulle classiche azioni quotidiane; inoltre non dà assuefazione e dunque non porta al disturbo da utilizzo.
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Vediamo ora quali sono i sintomi della dipendenza da canne ad alto contenuto di THC.
I 10 segnali della dipendenza da cannabis.
Sembra che gran parte delle persone che sviluppa una dipendenza da cannabis arrivi a manifestare dei sintomi molto particolari.
Ecco, di seguito, quali:
- Assuefazione alla marijuana, dunque tolleranza agli effetti del THC. Ciò significa che si ha bisogno di assumere un quantitativo sempre maggiore della sostanza per ottenere gli effetti provati prima.
- Astinenza da marijuana
- Incapacità di ridurre o interrompere l’uso di cannabis nonostante la volontà di farlo.
- Impiego di numerose ore della giornata destinate allo sballo.
- Riduzione delle normali attività quotidiane, che vengono sostituite (parzialmente o meno) con l’utilizzo di cannabis e il godersi lo sballo.
- Scelta delle attività e delle frequentazioni in base alle possibilità o meno di sballarsi.
- Continuare con l’utilizzo di cannabis nonostante questa interferisca con le attività quotidiane e provochi problemi (ad esempio al lavoro, a scuola, all’università…).
- Considerare la marijuana come unico modo per sfuggire ai problemi.
- Dipendere dall’uso di cannabis per rilassarsi o per divertirsi (in mancanza della quale non ci si sente a proprio agio o non si riesce a dormire).
- Usare più sostanza del previsto (ad esempio, proporsi di fumare solo uno spinello al giorno e poi non riuscirci, arrivando a fumarne molti di più).
Numerose persone in realtà si stufano presto di questa condizione o, specialmente in caso di adolescenti, hanno una famiglia che capta queste avvisaglie e spinge gli interessati a disintossicarsi dai cannabinoidi. Uscire dalla dipendenza da cannabis è possibile anche autonomamente, ma è consigliabile chiedere un adeguato supporto medico e/o psicologico.
Al momento non esistono farmaci per astinenza da cannabinoidi (né per l’astinenza da altre sostanze), ma l’aiuto di un professionista può essere di fondamentale importanza.
Infatti il percorso di disintossicazione determina la comparsa dei sintomi dell’astinenza da THC. Nonostante non siano gravi come quelli dell’astinenza da cocaina, eroina o altre sostanze, possono risultare comunque problematici.
Astinenza da cannabinoidi: sintomi frequenti
La cannabis crea dipendenza, ma disintossicarsi da cannabinoidi dopo anni è possibile con una buona dose di determinazione e, preferibilmente, un buon supporto esterno.
Inizialmente, chi si disintossica dal THC prova la classica sindrome da astinenza da canne, che spinge l’utente a provare i seguenti sintomi:
- Depressione
- Ansia
- Sbalzi d’umore
- Irrequietezza
- Disturbi del sonno
- Inappetenza
Niente di così estremo, quindi, considerando che questi sintomi sono temporanei.
Quanto dura l’astinenza da cannabis?
Il periodo varia da persona a persona ma, in genere, va da circa 1 a 2 settimane.
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Quindi la cannabis può dare dipendenza?
Sì, può succedere, ma ci sono dei fattori che aumentano le possibilità di arrivare a dipendere dalla marijuana. Tra questi fattori, iniziare a fumare canne frequentemente in giovane età (meno di 18 anni) e l’utilizzo a lungo termine sono quelli preponderanti.
Ricorda, comunque, che è il THC il cannabinoide psicotropo che rende dipendenti, mentre il CBD (agendo a livello corporeo) non ha lo stesso effetto collaterale. Puoi trovare sul mercato tantissimi prodotti derivati dal cbd, a scopo collezionistico, come hashish cbd, creme e cristalli.