Modificato il: 29/04/2024
NELL’ARTICOLO CHE SEGUE APPROFONDIREMO LA DEFINIZIONE E L’ORIGINE DI UNA DELLE PIANTE PIÙ VERSATILI E CONTROVERSE DELLA STORIA DELL’UOMO: LA CANNABIS SATIVA L.
Qual è la definizione di Cannabis Sativa L.?
La Cannabis Sativa L. è una pianta originaria dell’Asia Minore, indicata in sanscrito con i termini bhanga, vijaya e ganjika, in hindi ganja, è una pianta appartenente al genere Angiospermae e alla famiglia delle Cannabaceae, rappresentate da piante dal fusto eretto e frutti contenenti un solo seme.
La Cannabis e il Luppolo (Humulus) sono le uniche specie di questa famiglia economicamente importanti.
Carlo Linneo e Lamarck
Per diverso tempo gli studiosi hanno dibattuto sulla possibile esistenza di diverse specie di Cannabis: nel 1753, Carlo Linneo (1707-1778) decretò l’esistenza di un’unica specie, Cannabis Sativa, tipica di zone caldo-umide come Thailandia, Cambogia, America Centrale, e caratterizzata da uno sviluppo prevalentemente verticale e da una rapida crescita vegetativa.
Il ricercatore svedese scelse questo nome poiché descriveva le caratteristiche fisiche della pianta; la parola “cannabis” infatti, significa “simile a una canna“, mentre la parola “sativa” significa “utile“.
Questa pianta infatti ha molteplici utilizzi e in antichità veniva sfruttata soprattutto per la produzione di cordami e vele, sotto forma di olio (conosciamo anche l’olio di CBD) e per il mangime del bestiame. Ancora oggi la canapa viene coltivata per la produzione di ottime fibre tessili e nella bioedilizia.
In seguito, precisamente nel 1785, il naturalista e biologo evoluzionista francese Jeanne-Baptiste de Lamarck (1744-1829) osservò altri esemplari provenienti dall’India, che si differenziavano per la larghezza delle foglie, per uno sviluppo in altezza meno pronunciato e per un profilo psicoattivo molto più elevato.
Lo scienziato decise di chiamare questa nuova specie Cannabis indica (Lamark, 1785), dove il termine “indica” sta appunto per “indiana”.
È stata infine individuata una terza specie di Cannabis, nominata dai botanici C. ruderalis – da “ruderal” che significa “che cresce tra i rifiuti” – e classificata come pianta infestante, sfuggita all’addomesticatone dell’uomo.
Spesso la Cannabis Ruderalis viene associata alla canapa (tipo di Cannabis ibridata per contenere i livelli di THC), tuttavia – nonostante la Cannabis Ruderalis abbia livelli di THC (che determinano i tricomi della cannabis) molto bassi – rimangono sempre superiori a quelli della canapa e il suo unico scopo è quello dell’ibridazione.
Ad oggi si tende ad unificare le forme sotto un’unica specie, la Cannabis sativa appunto, prendendo in considerazione e dando peso al fatto che tutte le piante di Cannabis hanno la capacità di fecondarsi tra di loro producendo progenie fertile. Si è giunti quindi alla conclusione di identificare la Cannabis Indica e la Cannabis Ruderalis come due sottospecie o due diverse varietà della Cannabis Sativa.
La classificazione delle diverse varietà di Cannabis è complessa a casa della loro grande variabilità genetica, influenzata dalla coltivazione, dall’ambiente e dall’ibridazione. La ricerca moderna continua ad indagare sulla diversità genetica della Cannabis e sulle sue implicazioni per l’agricoltura, la medicina e l’industria.
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Le origini geografiche della Cannabis
Anche sulle origini geografiche della Cannabis si è molto dibattuto; documenti dimostrano che già nel Medioevo l’uomo ha tentato d’individuare il luogo di nascita di questa pianta, ipotizzando l’India e la Cina.
Oggi si ha una ragionevole certezza riguardo l’origine centro-asiatica della Cannabis, ma questo non basta ai ricercatori che lavorano costantemente per svelare il mistero sul luogo di nascita di una delle piante più versatili e controverse conosciute dall’uomo.
Una ricerca non priva di difficoltà, dal momento che non esistono stampe fossili (ovvero le impronte delle foglie su altri oggetti) nei documenti storici, nonostante la popolarità della Cannabis nella ricerca scientifica e accademica.
Per aggirare l’ostacolo ci si è rivolti ai pollini fossili delle Cannabaceae in modo da studiare la lunga storia della cannabis.
Attraverso una tecnica statistica che coinvolge approssimazioni ecologiche per differenziare i pollini di altre piante comuni nella ragione, è emerso che l’altopiano tibetano nord-orientale, e precisamente la zona del lago Qinghai, sia il centro d’origine della Cannabis.
Si ritiene che la pianta si diffuse poi verso ovest, raggiungendo l’Europa e la Russia, e verso est, approdando in Cina, trovando nella steppa un habitat ideale.
L’uomo non ci ha poi messo molto a comprendere l’utilità della pianta, che fornisce un’ottima fibra tessile, e cominciò ad essere coltivata e commercializzata.
La cultura cinese si interessò maggiormente alle potenzialità curative, utilizzandola sotto forma di bevanda e di fumo, mentre la coltura della cannabis per usi tessili e altri utilizzi nel mondo industriale ha un’antica tradizione in Italia, in gran parte legata all’espandersi delle Repubbliche marinare che la utilizzavano largamente per le corde e le vele delle navi.
La Cannabis nella medicina
La Cannabis ha una lunga storia di utilizzo a fini medicali, risalente all’antica Cina e all’India. Le testimonianze storiche confermano che questa pianta è stata impiegata per alleviare una varietà di sintomi e condizioni mediche.
Nel corso dei secoli, la ricerca scientifica ha approfondito la comprensione dei potenziali benefici terapeutici della Cannabis. Oggi, le prove scientifiche supportano l’efficacia della Cannabis nella gestione di patologie complesse come il dolore cronico, le malattie neurologiche e i disturbi dell’umore.
La varietà di Linneo Cannabis, con la sua composizione unica di cannabinoidi e terpeni, rappresenta una svolta significativa nella ricerca medica. Linneo Cannabis è stata oggetto di studi approfonditi condotti da professionisti nel campo della medicina e della ricerca scientifica. I risultati di questi studi indicano che questa varietà di cannabis ha promettenti applicazioni terapeutiche per una vasta gamma di condizioni mediche.
Il Comitato Pazienti Cannabis Medica ha espresso un forte interesse nella varietà Linneo Cannabis, riconoscendone il potenziale nel migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da patologie croniche e invalidanti. L’Associazione Italiana per la Cannabis Medica ha collaborato con il Ministero della Salute per garantire l’accesso regolamentato a questa varietà di cannabis per i pazienti italiani.
Si sta quindi introducendo la varietà di Linneo Cannabis nel menu di prodotti; questa varietà è disponibile in diverse forme e somministrazione, tra cui fiori essiccati, estratti e oli, per adattarsi alle preferenze e alle esigenze dei pazienti.
La normativa italiana regola la produzione, la distribuzione e l’uso della cannabis a fini medici. La varietà Linneo Cannabis è prodotta in conformità con le linee guida della GMP (Good Manufacturing Practice) per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti.
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Conclusione
In conclusione, la Linneo Cannabis rappresenta un’importante svolta nel panorama della cannabis medica in Italia e nel mondo.
Grazie alle sue proprietà terapeutiche uniche e alla sua rigorosa conformità alle normative, questa varietà offre nuove speranze e possibilità per i pazienti affetti da patologie croniche e invalidanti.
Con una vasta gamma di prodotti disponibili, dalla forma essiccata agli estratti e agli oli, la Linneo Cannabis si adatta alle diverse necessità e preferenze dei pazienti italiani.
La ricerca continua nel campo della cannabis medica, con l’obiettivo di massimizzare i benefici terapeutici e migliorare la qualità della vita per tutti coloro che ne traggono beneficio.
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