Modificato il: 03/07/2023
Gli studi devono ancora confermarlo, ma gli effetti di THC e CBD sulla mente possono agevolare le pratiche meditative, a patto di avere abbastanza autocontrollo e conoscenza degli effetti della cannabis
Una pratica millenaria associata a un’altra pratica con radici profonde nella storia di tanti popoli: quando parliamo del rapporto tra marijuana e meditazione, parliamo di tradizioni che hanno lo scopo, attraverso l’introspezione e l’uso di sostanze, di esplorare la profondità del proprio essere.
Ma a proposito, il consumo di marijuana favorisce davvero la meditazione?
Scopriamo di più a proposito.
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Cos’è la meditazione?
Il termine meditazione deriva dal latino “meditatio”, il cui significato è “riflessione”, un lavoro di concentrazione e introspezione per raggiungere la piena consapevolezza e il pieno controllo di sé.
La meditazione è una pratica che racchiude diverse tecniche, fisiche e mentali, con lo scopo di rallentare il flusso di pensieri, acquisire calma e concentrazione, maturare una maggiore consapevolezza del funzionamento della mente e del corpo, controllare le emozioni e i pensieri negativi e non farsi condizionare da essi. La meditazione può essere efficace anche contro disturbi come ansia e depressione, malattie dello spirito sempre più diffuse.
Se è vero che la mente è un motore perpetuo che produce pensieri di continuo (circa 60mila al giorno), la meditazione aiuta a rallentare i giri, a vivere il presente senza fughe in avanti o indietro, a riflettere sulla propria esistenza e a darle una maggiore profondità.
La meditazione è trasversale alle culture e alle religioni. La preghiera, nel cattolicesimo, è una forma di meditazione, così come il mantra nella cultura induista: la ripetizione di formule precise aiuta a entrare in uno stato di concentrazione elevato, quasi in trance, che agevola lo scopo della meditazione, il raggiungimento di una profonda conoscenza di sé, un maggior autocontrollo, una vita più soddisfacente e felice.
In che modo la marijuana può favorire la meditazione
Da sempre i popoli hanno utilizzato sostanze per entrare in trance oppure meditare: nella cultura rastafariana la cannabis è considerata un dono divino, l’erba chiave per una nuova comprensione di sé stessi e dell’intero universo. Anche nelle pratiche ascetiche induiste la cannabis ricopre un ruolo importante, così come è stato per gli zoroastriani della Persia e culture giamaicane e hawaiane.
Gli scopi legati all’uso di sostanze potevano essere diversi, per esempio “comunicare” con gli antenati, ma il fine ultimo era spesso quello di isolarsi dal mondo esterno per cominciare un’esplorazione dentro di sé.
La pianta della cannabis è una delle piante più utilizzate allo scopo, e il motivo è legato all’azione di CBD e THC, di terpeni, flavonoidi e degli altri cannabinoidi. La marijuana interagisce infatti con il sistema cannabinoide, che nel corpo umano contribuisce a mantenere l’equilibrio tra i vari “sistemi” e a regolare le emozioni, l’umore e il livello di stress.
I consumatori raccontano spesso di una sensazione di calma e rilassatezza che subentra a un iniziale stato di euforia. Se lo stato di euforia può servire ad allontanare i pensieri negativi, la rilassatezza che segue può agevolare la pratica meditativa. La marijuana può rallentare i processi mentali, favorendo lo stato ideale per cominciare a meditare.
Gli effetti, tuttavia, possono essere diversi da persona a persona: utilizzare la cannabis o la canapa light prima di meditare, a seconda della persona e della varietà, potrebbe ostacolare invece di agevolare la meditazione.
Per utilizzare in modo proficuo la marjuana per meditare, bisogna conoscere bene i propri limiti e aver consapevolezza degli effetti su di sé. È importante trovarsi in uno stato emotivo adeguato e in una situazione di tranquillità per poter entrare nel mood adatto alla meditazione sotto effetto di marijuana.
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Uso della marijuana nella meditazione: cosa ci dicono gli studi
Resta da rispondere alla domanda che ci siamo posti all’inizio: è vero che la marijuana favorisce la meditazione? Cosa dicono a proposito gli studi?
Diciamo subito che gli studi sulla meditazione ci raccontano che praticare con costanza ha effetti positivi sulla nostra mente e sull’organismo in generale. Uno studio del 2014 della John Hopkins Medicine ha confermato che la meditazione può aiutare a combattere i sintomi di ansia e depressione, mentre uno studio più recente, risalente al 2018, ha confermato gli effetti a lungo termine delle pratiche di meditazione: miglioramento dell’empatia, delle capacità cognitive e della salute in generale.
Alcuni studi sulla cannabis medica danno risultati simili: per esempio, una ricerca condotta nel 2015 ha mostrato le potenzialità del cannabidiolo contro un disordine molto frequente come l’ansia. E non è l’unica: diversi studi, soprattutto osservazionali, si sono rivelati promettenti a proposito dell’efficacia della cannabis nel combattere sintomi depressivi e ansiosi e nel favorire il rilassamento, fattore cruciale per la meditazione.
Se dunque gli studi hanno largamente mostrato gli effetti positivi della meditazione, va ancora confermato con studi ancora più solidi che l’uso della marijuana possa favorire la pratica. Restano però le esperienze personali di chi utilizza la sostanza per porsi nella condizione migliore per una meditazione efficace.
Quali varietà di cannabis sono più indicate per la meditazione
In generale, le varietà più adatte a favorire la meditazione sono le indica, i cui effetti rilassanti sono particolarmente adatti a entrare nello stato mentale adatto alla meditazione. Le varietà sativa, al contrario, hanno effetti più energizzanti: tuttavia, gli effetti cambiano da persona a persona. È bene scegliere le varietà più adatte a sé stessi tra indica, sativa e ruderalis.
In conclusione
La meditazione è una pratica costituita da tante tecniche per migliorare il proprio stato d’animo, combattere la negatività e conoscere meglio sé stessi, le proprie emozioni e il funzionamento della propria mente. La marijuana è sempre stata utilizzata per favorire la meditazione, ma ancora servono studi solidi per confermare l’effettiva efficacia, anche se le esperienze dei consumatori raccontano di come possa aiutare a entrare nello stato d’animo giusto per meditare profondamente.
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