Modificato il: 26/10/2023
Se molti artisti rispondono di sì, le prove scientifiche sembrano dire di no: servono studi più solidi sulla questione
La cannabis migliora le proprie doti creative? Molti, tra musicisti, scrittori, pittori e altri artisti hanno spesso fatto uso di sostanze, tra cui la cannabis, per aumentare l’estro creativo e alimentare il pensiero divergente, la fonte di ogni prodotto artistico.
Ma la scienza non sembra confermare l’esperienza personale di artisti come Bob Marley, Snoop Dogg e Jay Z che si sono affidati alla cannabis o alla canapa light per potenziare le proprie capacità creative. Persino Steve Jobs, il genio che ha creato Apple, ha parlato degli effetti creativi della cannabis: eppure, la scienza è lontana dal confermare quella che è l’esperienza soggettiva di molti.
Curioso di saperne di più? Scopriamo di più a proposito della relazione tra cannabis e creatività.
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Cosa si intende con creatività?
Dare una risposta a questa domanda è difficile. I meccanismi che sottostanno il pensiero creativo sono stati indagati dalla scienza, ma è ostico dare una definizione univoca che possa soddisfare la complessità del concetto.
La creatività può essere definita come la capacità di trovare idee o soluzioni nuove da elementi noti, un processo di ricombinazione che crea qualcosa di innovativo. La creatività ha a che fare anche con il problem solving: di fronte a un problema, la creatività umana dà il meglio, cercando la soluzione sfruttando il pensiero astratto, caratteristica dell’uomo, e il pensiero “out of the box”, fuori dagli schemi, chiamato anche pensiero laterale.
La creatività non è però solo il frutto di un “lampo di genio”, di una lampadina che si accende all’improvviso: serve coltivare la creatività con dedizione e duro lavoro. Alla scintilla di un momento si arriva dopo giorni di riflessione e, soprattutto, dopo aver dato alla mente il tempo di elaborare le informazioni.
Il processo creativo attiva gran parte delle aree cerebrali: la corteccia prefrontale, in particolare, sembra la regione del cervello più coinvolta.
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Cosa dice la ricerca scientifica sull’effetto della cannabis sulla creatività
E a proposito di cannabis e creatività, cosa dice la scienza?
Come detto, la ricerca scientifica sembra andare contro quanto riportato dalle esperienze personali dei consumatori di cannabis.
Un grande studio del 2014, condotto dall’Università di Leiden, ha preso in esame 54 consumatori di cannabis divisi in tre campioni diversi: a un gruppo è stata somministrata una dose di 22 mg di THC, al secondo gruppo una dose di 5,5 mg e al terzo un semplice placebo.
La ricerca aveva lo scopo di indagare il pensiero divergente e ha evidenziato come la cannabis non influisse in modo netto sulle capacità creative: chi faceva parte del gruppo a basso dosaggio mostrò un miglioramento della creatività, ma non tale da essere giustificato dall’uso della sostanza, visto che lo stesso incremento delle performance si è avuto anche nel gruppo placebo.
Un altro studio più recente, guidato dallo psicologo dell’Università di Washington Christopher Barnes e pubblicato sul Journal of Applied Psycology, ha sottoposto a un test di creatività 430 volontari, consumatori occasionali di cannabis, dopo 15 minuti e dopo 12 ore aver assunto la sostanza. Lo stesso è stato fatto con un altro gruppo di 191 volontari. Lo studio non ha evidenziato differenze nelle capacità cognitive e creative tra chi aveva consumato cannabis e chi no: al contrario, chi aveva assunto la sostanza tendeva a sopravvalutare le proprie doti creative estemporanee e persino quelle altrui.
In altre parole, l’unico effetto della cannabis sarebbe quella di distorcere la valutazione delle proprie idee creative e pure di quelle altrui: la sensazione di maggior creatività sarebbe dunque solo una percezione distorta e non l’effetto reale della cannabis.
Ci sono anche studi che vanno in direzione opposta: uno studio pubblicato nel 2011 sulla rivista specializzata Consciousness and Cognition ha preso in analisi due gruppi, uno di persone particolarmente creative e uno di persone poco creative, studiandone le capacità attraverso test prima e dopo l’uso di cannabis. I risultati hanno evidenziato che i meno creativi, sotto effetto della cannabis, raggiungeva capacità simili a quelle dei “creativi”, migliorando il pensiero divergente.
In realtà, una possibile risposta potrebbe trovarsi nel fatto che spesso, a essere attratti dalla cannabis, sono persone che già dispongono di una certa creatività, una caratteristica che non nasce dall’uso della sostanza ma da caratteristiche proprie. Tuttavia, a mancare sono le prove: almeno per il momento, dire che la cannabis potenzi la creatività non è scientificamente corretto.
In conclusione
La cannabis contribuisce a migliorare la creatività? Sebbene ci sia un legame, per esempio, tra canapa e arte, gli studi scientifici non sembrano confermarlo: al contrario, la creatività pare non subire nessun miglioramento concreto, se non di brevissima durata, dall’utilizzo della cannabis.
Questo “cozza” con le esperienze di molti artisti e personaggi famosi, che raccontano di come la cannabis abbia potenziato la propria creatività. Ma, al momento, servono conferme decisamente più solide da parte della scienza.
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