Modificato il: 23/10/2023
Viene addizionato con sostanze molto pericolose e può creare effetti gravissimi a breve e lungo termine: ecco perché è meglio evitare
Da qualche tempo, circola un composto simile all’hashish ma molto più pericoloso, potenzialmente letale: l’hashish sintetico. Si tratta di prodotti creati illegalmente in laboratori clandestini senza alcun profilo di sicurezza e in cui si usano sostanze altamente tossiche come il veleno per topi.
Dal 2008 a oggi, sono stati introdotti sul mercato europeo oltre 200 cannabinoidi sintetici: un problema non da poco, viste le possibili, gravissime conseguenze.
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Cos’è e com’è nato l’hashish sintetico
I cannabinoidi sintetici sono nati inizialmente a scopo farmaceutico: risalgono ai primi anni ‘80 gli studi del professor Hoffman su molecole sintetiche simili, per proprietà, ai cannabinoidi naturali, ma privi degli effetti psicoattivi tipici di hashish e marijuana. Lo scopo era creare farmaci in grado di combattere patologie gravi come la sclerosi multipla o alleviare le conseguenze di cure pesanti come la chemioterapia.
A partire dai primi anni 2000, però, nei laboratori clandestini hanno cominciato a creare cannabinoidi sintetici per introdurli nel mercato nero delle droghe illegali e offrire un’alternativa meno costosa ai consumatori. Spesso, questo tipo di sostanze ha agito nella zona d’ombra dei “legal highs”, quel calderone enorme costituito da molecole pericolose ma non ancora considerate illegali.
Creati sotto forma di polveri in laboratori sparsi in tutto il mondo, ma in particolar modo nelle regioni asiatiche, i cannabinoidi sintetici venivano poi mescolati con additivi anche pericolosi (vedi i solventi) e poi confezionati per essere immessi sul mercato sotto forma di hashish o marijuana sintetici.
Com’è ovvio, in commercio troviamo anche cannabinoidi sintetici legali, prodotti da case farmaceutiche per trattare alcune malattie: tuttavia, ci sono stati casi di farmaci costituiti da cannabinoidi sintetici ritirati dal mercato per effetti collaterali molto gravi, vedi l’esempio del Rimbonant, un farmaco nato con lo scopo di ridurre l’appetito ma che aveva controindicazioni tali da suggerire il suo ritiro.
Tra i cannabinoidi sintetici, troviamo categorie diverse:
- Cicloesilfenoli
- Fenilacetilindoli
- Tetrametilciclopropilindoli
- Naftoilindoli
Sul mercato illegale, l’hashish e altri cannabinoidi sintetici possono assumere vari nomi o marchi:
- K2
- Spice
- AK47
- Sence
- Smoke
- Yucatan Fire
I cannabinoidi sintetici, come anche la canapa light, possono essere sia sotto forma di prodotti da fumare che da mangiare: in particolare, sono gli edibili a essere particolarmente nocivi.
A fare gola sono spesso i costi contenuti e gli effetti più marcati, ma anche la minore riconoscibilità ai controlli e la minore rintracciabilità nelle urine.
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Differenza tra hashish naturale e sintetico
Per capire ancora meglio la differenza tra hashish naturale e hashish sintetico, dobbiamo analizzare la struttura chimica dei cannabinoidi sintetici, anche se gli studi ufficiali sono limitati.
I cannabinoidi sintetici sono costituiti da 22 a 26 atomi di carbonio e hanno una “catena laterale” diversa dai cannabinoidi naturali, i quali contengono di solito 21 atomi di carbonio e una catena laterale differente: se la struttura dei cannabinoidi naturali tende a limitare gli effetti avversi gravi, questo non succede con i cannabinoidi sintetici.
L’hashish sintetico, infatti, può avere effetti dalle 3 alle 28 volte più intensi del THC, talvolta ancora superiori.
Come agisce l’hashish sintetico sul corpo umano
Come sappiamo, il nostro organismo possiede un sistema endocannabinoide naturale che regola diverse funzioni del nostro corpo: i due cannabinoidi principali, anandamide e 2-arachidonoilglicerolo (2AG) hanno il ruolo di mantenere un equilibrio omeostatico nel sistema del corpo umano e agiscono su piacere, dolore, regolazione dell’appetito, il piacere e meccanismo della ricompensa.
I due recettori di cannabinoidi del nostro corpo, CB1 e CB2, sono sensibili a cannabinoidi come il THC e il CBD, liberando la dopamina e dando le sensazioni ben note ai consumatori di cannabis.
L’hashish e gli altri cannabinoidi sintetici hanno effetti di gran lunga più duraturi e intensi rispetto alla cannabis naturale: legandosi a recettori aggiuntivi oltre ai due principali, possono provocare conseguenze imprevedibili e potenzialmente letali, derivanti anche dalle possibili contaminazioni con sostanze come il veleno per topi. Negli Stati Uniti, qualche tempo fa, a causa della K2 molti consumatori sono finiti in overdose e in pericolo di vita.
Tra gli effetti collaterali principali dell’hashish sintetico, troviamo psicosi, ansia, ictus, palpitazione, nausea, difficoltà respitaratorie, svenimenti e morte.
Ecco perché è saggio evitare come la peste i cannabinoidi sintetici: gli effetti imprevedibili, la composizione chimica pericolosa e l’aggiunta di sostanze potenzialmente mortali come il brodifacoum, un veleno per topi, ne fanno una miscela letale, che può avere conseguenze gravissime sia nel breve che nel lungo termine.
In conclusione
Hashish sintetico? No, grazie. I cannabinoidi di derivazione sintetica possono avere effetti fino a 30 volte più intensi della cannabis naturale e conseguenze letali: non sono rari i casi di malori e intossicazioni acute che possono portare fino alla morte.
Spesso, l’hashish sintetico viene addizionato di sostanze come il veleno per topi per prolungarne gli effetti: possiamo immaginare cosa significhi assumere una mix del genere per il nostro organismo.
Ecco perché il nostro consiglio è di evitare l’hashish e tutti gli altri cannabinoidi sintetici e di rivolgersi solo e soltanto al mercato di hashish legale, così da evitare i tanti rischi connessi con l’assunzione di prodotti non controllati.
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