L’olio di CBD spremuto a freddo: cosa cambia con questo processo di estrazione?

Olio di CBD spremuto a freddo | Justbob

Pubblicato il: 02/12/2024

Scopri perché questo procedimento privo di calore e sostanze chimiche sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati

Cari lettori, habitué e nuovi arrivati, eccoci tornati con un nuovo approfondimento sul mondo della canapa legale. Questa volta vorremmo parlarvi di un argomento molto dibattuto tra esperti e appassionati di cannabidiolo, ci riferiamo all’olio di CBD spremuto a freddo.

Perché questa tecnica di estrazione sta riscuotendo così tanto interesse tra i cultori della materia?

È davvero un metodo così sicuro e rispettoso per la salute e per l’ambiente come dicono in molti?

E che differenza c’è tra questo procedimento e quelli più tradizionali?

Piano con le domande, una alla volta! Nel corso dell’articolo tenteremo di rispondere a questi e altri quesiti su un tema così in voga, con il nostro consueto stile chiaro ed efficace (almeno nelle intenzioni!), ma vi ricordiamo che il nostro obiettivo è esclusivamente divulgativo e informativo e non vogliamo in nessun modo incentivare alcuna sostanza, specialmente se illecita.

Justbob come sempre vi invita a rispettare ogni norma vigente, infatti nel nostro shop potete trovare solo prodotti consentiti dalla legge a base di canapa light.

Bene, tanto vi dovevamo, possiamo iniziare il nostro articolo, si parte!

Partiamo dall’inizio: cos’è l’olio di CBD?

Come in tutte le storie, è sempre meglio partire dal principio, per procedere con ordine, senza fare confusione.

Per cui, vi ricordiamo che per olio di CBD, o cannabidiolo, si intende l’estratto ottenuto dalle piante di cannabis, più precisamente dalla canapa.

Si tratta di un prodotto noto per le sue potenziali proprietà terapeutiche, che lo rendono popolare in vari ambiti della medicina alternativa.

A differenza del THC, presente nella marijuana, il CBD non ha effetti psicoattivi, il che significa che non altera lo stato mentale di chi lo assume

Gli effetti del CBD sono ormai riconosciuti da ricercatori e studiosi e comprendono la riduzione dell’infiammazione, l’attenuamento del dolore, uniti a proprietà rilassanti e distensive.

Gli studi scientifici inoltre hanno evidenziato come questo composto possa interagire con il sistema endocannabinoide umano, un sistema di recettori presente nel nostro corpo che gioca un ruolo cruciale nella regolazione di diverse funzioni fisiologiche, tra cui il sonno, l’appetito, il dolore e la risposta immunitaria.

Per via di tutte queste importanti proprietà il cannabidiolo sta divenendo sempre più popolare per un pubblico eterogeneo e sul mercato si possono trovare prodotti legali come oli, capsule, edibili, creme e lozioni al CBD, per ogni gusto ed esigenza.

Ma qual è la differenza principale tra l’olio di CBD e altri oli a base di cannabis?

Innanzitutto il livello di THC molto basso che rispetta la soglia prevista dalla legge europea, ovvero meno dello 0,3%, rendendolo la scelta ottimale per chi cerca i benefici terapeutici della cannabis ma senza subire gli effetti psicoattivi del THC.

Ma come si estrae l’olio di CBD?

Leggi anche: Che cos’è il carene? Alla scoperta di questo terpene dalle notevoli proprietà

I metodi “tradizionali” per estrarre l’olio di CBD

Uno dei metodi più antichi e semplici è l’estrazione con etanolo, che utilizza l’alcol etilico per separare i cannabinoidi dalla pianta di cannabis. Questo processo è economico e accessibile, ma può lasciare residui chimici e presentare rischi di infiammabilità.

Un altro metodo tradizionale è l’estrazione con oli vegetali, come l’olio di oliva o di cocco.

Parliamo di un approccio completamente naturale e privo di residui tossici, ma un po’ complesso, dato che il prodotto finale risulta molto delicato e difficile da conservare, col rischio costante della degradazione dei cannabinoidi.

Infine, l’estrazione con CO₂ supercritica è una tecnica avanzata che utilizza l’anidride carbonica per ottenere un olio puro senza residui potenzialmente dannosi per la salute.

Si tratta del metodo più costoso visto che richiede attrezzature specializzate, ma è considerato dagli addetti ai lavori uno dei più efficaci per realizzare prodotti sicuri e di alta qualità.

Ecco, terminata questa breve rassegna dei metodi di estrazione più diffusi e conosciuti, ora arriviamo al focus dell’articolo e vediamo nel concreto cosa si intende per olio al cannabidiolo spremuto a freddo e in cosa si differenzia dagli altri processi più convenzionali.

L'olio di canapa in boccetta, con semi, capsule e foglia di marijuana | Justbob

Cos’è l’olio di CBD spremuto a freddo?

Con olio di CBD spremuto a freddo ci riferiamo a un metodo di estrazione che non coinvolge calore o solventi chimici.

Questo processo, detto anche estrazione meccanica, preserva meglio le proprietà naturali del cannabidiolo e l’olio che ne risulta è generalmente considerato di qualità superiore, grazie alla sua purezza e alla ricchezza di nutrienti mantenuti intatti.

La spremitura a freddo è una tecnica antica utilizzata per estrarre oli da vari semi e frutti, come l’olio d’oliva e quello di semi di lino.

Poco fa vi abbiamo detto come in questo modo si preservino i cannabinoidi, ma non solo, anche i terpeni, ovvero quei composti aromatici che contribuiscono al sapore, all’aroma e ai suoi effetti terapeutici.

I terpeni, infatti, come abbiamo visto in altri articoli sono fondamentali per modulare l’effetto del CBD, creando una sinergia che potenzia le proprietà terapeutiche dell’olio, fenomeno noto come effetto entourage.

Ma è vero che la spremitura a freddo è il processo di estrazione più rispettoso dell’ambiente?

Ebbene sì, questo procedimento, tra tutti quelli visti in precedenza, è il più sostenibile e il meno impattante, dato che non richiede l’uso di solventi chimici o di alte temperature.

Anche per questo motivo sta avendo così successo, perché viene preferito da persone attente all’ecologia, alle emissioni di gas serra e all’utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente nocive per l’ambiente e per la salute.

Ma come avviene l’estrazione a freddo?

Abbiamo visto come questo metodo sia principalmente meccanico, senza l’ausilio di calore o sostanze potenzialmente tossiche, ma come funziona nello specifico?

Il processo di spremitura a freddo inizia con la raccolta delle piante di canapa, che vengono poi essiccate e preparate per l’estrazione. Le parti della pianta utilizzate variano a seconda del prodotto finale desiderato: alcune estrazioni utilizzano solo i fiori, dove la concentrazione di cannabinoidi è maggiore, mentre altre possono includere foglie e steli.

Dopo la preparazione, la canapa viene inserita in una pressa meccanica che applica una pressione elevata per estrarre l’olio. Durante questo processo, è fondamentale mantenere la temperatura al di sotto di una certa soglia (solitamente intorno ai 40°C) per evitare la degradazione dei composti sensibili al calore. L’olio estratto viene quindi filtrato per rimuovere eventuali particelle solide residue, così da ottenere un prodotto finale puro e limpido.

Ma quali sono i vantaggi della spremitura a freddo, quindi?

Uno dei vantaggi è sicuramente la sua efficienza energetica, poiché non richiede alte temperature, il consumo energetico è significativamente inferiore, rispetto ad altri metodi di estrazione, come l’estrazione con CO2 supercritica.

Questo non solo riduce i costi di produzione, ma contribuisce anche a un minore impatto ambientale. Insomma, un processo ottimale per coniugare produttività e rispetto dell’ambiente, una soluzione “win win”!

I benefici principali della spremitura a freddo: vediamoli nello specifico

Questo particolare processo di estrazione non è solo più efficiente e sicuro per l’ambiente rispetto agli altri visti in precedenza, ma vi sono anche ulteriori vantaggi, vediamone tre:

  • la purezza del prodotto finale, evitando il calore, vengono mantenuti intatti i composti chimici sensibili alla temperatura. Questo significa che l’olio conserva una gamma completa di cannabinoidi, terpeni e flavonoidi, essenziali per il cosiddetto “effetto entourage”, che si riferisce all’interazione sinergica tra questi composti per amplificare i benefici terapeutici del CBD;
  • assenza di residui chimici, molti metodi di estrazione utilizzano solventi come l’esano o il butano che, se non completamente eliminati, possono lasciare tracce nel prodotto. La spremitura a freddo elimina questa preoccupazione, offrendo un olio più sicuro e naturale, libero da composti potenzialmente rischiosi per la salute;
  • conservazione dei nutrienti, come acidi grassi omega-3 e omega-6, vitamine e antiossidanti. Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie e per il loro ruolo nel mantenimento della salute cardiovascolare e cerebrale. Le vitamine, in particolare la vitamina E, agiscono come potenti antiossidanti, proteggendo le cellule dai danni causati dai radicali liberi.

Cime di canapa, piantine pronte all'estrazione dell'olio | Justbob

Gli effetti collaterali del CBD: rari ma non trascurabili

Fino a qui solo notizie positive ma è giunto il momento anche di parlarvi del rovescio della medaglia (ambasciator non porta pena!), ossia gli effetti secondari negativi dell’olio di CBD che, sebbene siano rari, esistono.

Tra questi troviamo:

  • la secchezza delle fauci, questo fenomeno, noto anche come xerostomia, è causato dall’interazione del CBD con i recettori del sistema endocannabinoide presenti nelle ghiandole salivari, che può ridurre la produzione di saliva. Sebbene non sia un effetto grave, può risultare fastidioso, soprattutto per chi utilizza cannabidiolo in modo regolare;
  • vertigini e pressione bassa, capogiri e debolezza, sono più frequenti di quanto si pensi, perciò gli esperti, nei paesi in cui tali pratiche sono lecite, consigliano sempre di iniziare con dosaggi bassi per poi aumentare gradualmente, monitorando attentamente la risposta del proprio organismo;
  • interazioni con altri farmaci, il CBD può interagire con vari farmaci, potenziando o riducendo i loro effetti. Ciò è particolarmente rilevante per i farmaci metabolizzati dal fegato attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450. Tra i farmaci che possono interagire con il cannabidiolo creando effetti avversi e indesiderati ci sono anticoagulanti, anticonvulsivanti e alcuni antidepressivi. Perciò, nelle nazioni in cui tali terapie sono consentite dalla legge, è essenziale consultare un medico se si stanno assumendo altri farmaci, per evitare possibili interazioni pericolose.

Comunque, per evitare brutte sorprese è sempre meglio acquistare prodotti di qualità provvisti di certificati di analisi (COA) che garantiscano la purezza del prodotto e l’assenza di pesticidi, metalli pesanti e solventi residui, e che la concentrazione di CBD e altri cannabinoidi sia conforme a quanto dichiarato sull’etichetta.

Leggi anche: Purple Haze: la varietà di cannabis simbolo degli anni ‘70

Conclusione

Eccoci giunti alla fine di questo nostro articolo alla scoperta dell’olio di CBD spremuto a freddo.

Vi abbiamo descritto nello specifico questo metodo di estrazione ed elencato le differenze con modi più tradizionali utilizzati e cercato di spiegare perché molti utenti, nei paesi in cui ciò è consentito dalla legge, preferiscano prodotti del genere rispetto ad altri.

Abbiamo visto infatti quanto l’estrazione a freddo sia poco rischiosa sia per la salute che per l’ambiente, risultando uno dei metodi, se non il metodo, meno inquinante di tutti.

Inoltre l’olio di CBD ottenuto in questo modo è privo di impurità o residui potenzialmente tossici dato che non vengono utilizzati solventi chimici nella sua produzione.

Ci auguriamo di avervi fornito le informazioni utili che cercavate per aiutarvi a capire meglio tutti gli aspetti di questo mondo così complesso e a volte davvero inafferrabile per i più profani.

Come sapete, il nostro obiettivo è semplicemente chiarire i vostri dubbi e soddisfare sia un pubblico di esperti che di neofiti che si avvicinano per la prima volta a questi argomenti, e speriamo di esserci riusciti.

Prima di salutarvi però vi ricordiamo che Justbob vi invita a rispettare rigorosamente le leggi che regolano la materia canapa legale e attenervi scrupolosamente a esse, bene, grazie ancora per la vostra attenzione, a presto su queste pagine!

Takeaways

  • La spremitura a freddo non utilizza calore né solventi chimici, preservando meglio i composti naturali del CBD come cannabinoidi e terpeni.
  • L’olio di CBD estratto a freddo mantiene intatte le proprietà terapeutiche del cannabidiolo, contribuendo a ridurre infiammazioni e dolori, e promuovendo il rilassamento.
  • Questo metodo di estrazione è ecologico, poiché non richiede alte temperature né sostanze chimiche, riducendo l’impatto ambientale e il consumo energetico.
  • La spremitura a freddo garantisce un olio privo di residui chimici, offrendo un prodotto sicuro e naturale, ideale per chi cerca purezza e qualità.
  • Gli oli estratti a freddo conservano acidi grassi essenziali, vitamine e antiossidanti, potenziando i benefici per la salute cardiovascolare e cerebrale.

FAQ

Cos’è l’olio di CBD spremuto a freddo?

L’olio di CBD spremuto a freddo è un estratto di cannabidiolo ottenuto senza l’uso di calore o solventi chimici. Questo processo meccanico preserva le proprietà naturali del CBD, rendendo l’olio più puro e ricco di nutrienti.

Quali sono i vantaggi della spremitura a freddo rispetto ad altri metodi?

I vantaggi della spremitura a freddo includono la purezza del prodotto finale, l’assenza di residui chimici e la conservazione di nutrienti essenziali come acidi grassi omega-3 e omega-6, vitamine e antiossidanti.

Ci sono effetti collaterali nell’uso dell’olio di CBD?

Gli effetti collaterali dell’olio di CBD possono includere secchezza delle fauci, vertigini e abbassamento della pressione sanguigna. È importante consultare un medico se si stanno assumendo altri farmaci, poiché il CBD può interagire con essi.