Modificato il: 13/03/2024
La marijuana light apporta diversi benefici all’organismo. Ecco i 5 giovamenti principali dati dalla sua assunzione.
La marijuana legale è una varietà geneticamente modificata della cannabis tale da rispettare i parametri imposti dalla legge sui narcotici.
Per quanto riguarda la cannabis, infatti, essa è considerata a tutti gli effetti una droga leggera solo nel caso in cui la concentrazione del metabolita psicotico, il THC (tetraidrocannabinolo) supera lo 0,2%.
Con la legge del 2 dicembre 2016, n.242, si stabilisce che la varietà light della marijuana, ovvero quella con contenuto di THC che rientri nei parametri tollerati, è totalmente legale in Italia.
Si tratta di un enorme passo avanti verso l’assoluzione di una pianta dagli innumerevoli benefici dall’infamia a cui l’ha condannata il proibizionismo iniziato nel 1937 con il Marijuana Tax Act.
La cannabis light si contraddistingue dalla sua versione psicotica, oltre che per tassi di THC minimi, per concentrazioni medio-alte di CBD (cannabidiolo), metabolita non psicoattivo, le cui applicazioni in campo medico sono sbalorditive. Per fare un paragone, l’hashish legale può raggiungere anche il 90% di CBD!
Di seguito ti proponiamo i 5 giovamenti principali dell’uso della cannabis per l’organismo.
Cannabis terapeutica: effetto antidepressivo e rilassante
Nel 2010 e nel 2011 il National Center for Biotechnology Information ha pubblicato due articoli riguardanti gli effetti del CBD.
In particolare si è notato che il CBD provoca un aumento dei livelli di serotonina e glutammato, con effetti paragonabili a quelli dell’imipramina. In particolare la pubblicazione del 2011 ha messo in evidenza che «una carenza di segnali nel sistema endocannabinoide è sufficiente a produrre un fenotipo depressivo».
Nel 2016 un’ulteriore pubblicazione ha confermato i risultati delle ricerche precedenti. Il CBD non cura
direttamente la depressione ma ne combatte i sintomi e ne previene la possibilità attraverso l’effetto
rilassante e distendente conseguente al rilascio di serotonina e glutammato.
Da notare che, mentre l’imipramina presenta tra gli effetti collaterali patologie anche gravi – quali la leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi nel sangue) e trombocitopenia (diminuzione di piastrine nel sangue) andando a pesare sul midollo osseo -, il CBD non presenta effetti collaterali di alcun genere.
Effetto antinfiammatorio e antiossidante dell’erba light
L’effetto antiossidante e antinfiammatorio del CBD è collegato alla sua azione su due endocannabinoidi, il CB1 e il CB2.
Gli endocannabinoidi sono recettori che il nostro corpo produce autonomamente, molto simili ai fitocannabinoidi (THCP e CBDP), ovvero ai metaboliti prodotti dalle piante di cannabis.
L’endocannabinoide CB1 si è scoperto ricoprire un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso e svolgere una funzione neuroprotettiva, determinando prevalentemente i seguenti effetti della cannabis light:
- euforizzante
- antispastico
- antiossidante
- ipotensivo
- analgesico.
Il CB2, invece, è responsabile dell’azione antinfiammatoria e immunomodulatrice dei cannabinoidi. Inoltre va a stimolare positivamente entrambi gli endocannabinoidi, da cui la sua funzione antiossidante e antinfiammatoria, ideale per alleviare il dolore derivante da strappi e traumi oltre che patologie croniche come l’artrite reumatoide, asma, sinusite.
Ricorrere alla marijuana legale, o ad altre sostanze da essa derivate, come l’olio CBD, inoltre, permette di evitare le numerose controindicazioni dei farmaci antinfiammatori.
Quelli a base di paracetamolo, infatti, vanno a gravare sull’apparato gastrointestinale e sui reni.
Quelli a base di cortisone e quelli non steroidei, invece, gravano sul sistema immunitario e cardiovascolare, rendendo vulnerabili alle infezioni e provocando, alla lunga, un aumento del rischio di infarto, ictus o scompenso cardiaco.
Effetto analgesico della canapa light
Come si è detto, il CBD stimola positivamente gli endocannabinoidi CB1 e CB2 con un conseguente effetto analgesico: uno dei primi e principali impieghi terapeutici del CBD è, infatti, come efficace antidolorifico.
In particolare, il CBD impedisce al corpo di assorbire l’anandamide, un composto associato alla ricezione del dolore.
In presenza di dolori cronici, come emicranie, sclerosi multipla o dolori reumatici, il CBD è un ottimo sostituto dei classici farmaci analgesici, i cui effetti collaterali comprendono in genere:
- nausea
- vomito
- diarrea o costipazione
- sanguinamenti gastrointestinali.
Effetto anticonvulsivante della marijuana light
Il Department of Neurology e il Department of Pharmacology and Toxicology negli USA hanno condotto numerosi studi sugli effetti del CBD su due gravi forme di epilessia a esordio infantile: la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet.
Le ricerche hanno registrato risultati incredibili: su 8 pazienti che hanno assunto CBD, 4 hanno registrato l’interruzione delle convulsioni e 3, invece, una riduzione della violenza e della frequenza delle stesse.
Si tratta di un risultato notevole che ha portato il Food and Drug Administration (FDA) a votare all’unanimità, il 25 giugno 2018, l’approvazione del primo farmaco a base di CBD per la cura dell’epilessia, l’Epidiolex.
Benefici dell’erba legale: effetto antitumorale
Gli studi sugli effetti antitumorali del CBD costituiscono l’avanguardia della ricerca per la lotta ai tumori.
La ricerca è tuttora in atto e le pubblicazioni iniziano a far appena intuire le enormi potenzialità della
canapa legale:
- il California Pacific Medical Center Research Institute nel 2007 ha pubblicato uno studio
secondo cui il CBD si è dimostrato essere capace di bloccare la metastasi del cancro al seno, impedendo che il tumore si diffonda nel resto del corpo; - uno studio pubblicato nel 2008 dal Journal of the National Cancer Institute ha, inoltre, esteso le scoperte californiane anche ad altre forme tumorali, dimostrando che il CBD potrebbe essere impiegato con successo nella prevenzione della diffusione metastatica dei tumori.
Il punto di vista del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute riconosce l’importanza della cannabis, in particolare della cannabis terapeutica, nel contesto della salute pubblica. Gli effetti benefici della cannabis sono ampiamente studiati e si estendono a diversi ambiti, tra cui il trattamento del dolore cronico, la gestione dei sintomi della sclerosi multipla e la riduzione della spasticità.
L’uso terapeutico della cannabis è stato oggetto di analisi approfondite da parte di ricercatori e medici, che hanno evidenziato i suoi effetti positivi nel sistema nervoso centrale. In Italia, la prescrizione di cannabis terapeutica è regolamentata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, garantendo un consumo controllato e sicuro.
Gli studi condotti mostrano anche il potenziale benefico della cannabis nel trattamento di malattie come il cancro, con risultati promettenti nell’alleviare sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, il Ministero sottolinea la necessità di una gestione oculata, tenendo conto delle controindicazioni e dei rischi associati all’uso della cannabis a scopo terapeutico.
L’interesse per la cannabis terapeutica è in costante crescita, con un numero crescente di pazienti che ne ricorrono per migliorare la propria condizione, e ciò sottolinea l’importanza di approcci basati su evidenze scientifiche nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale.
Conclusioni
In conclusione, l’utilizzo della marijuana light presenta una serie di benefici rilevanti per la salute, come dimostrano le evidenze emerse da numerose analisi e studi condotti a livello internazionale. I suoi effetti terapeutici, in particolare nell’affrontare patologie come la sclerosi multipla, il dolore cronico e la spasticità, sono stati riconosciuti anche negli Stati Uniti, dove la cannabis terapeutica è già prescritta con successo.
L’interesse crescente dei medici e dei ricercatori verso l’uso terapeutico della cannabis, specialmente in ambito oncologico, evidenzia la sua potenziale efficacia nel trattamento di diverse malattie. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’assunzione deve avvenire con attenzione e, quando necessario, sotto prescrizione medica, al fine di massimizzare i benefici e minimizzare i potenziali rischi associati all’uso delle sostanze a base di cannabis.
In un contesto di crescente attenzione verso l’impiego terapeutico delle piante e dei cannabinoidi, è essenziale promuovere ulteriori studi e la regolamentazione responsabile dell’uso della cannabis a fini medicinali, garantendo così il benessere dei pazienti e la sicurezza dell’intera collettività.
Come hai potuto leggere, i benefici della marijuana sull’organismo sono davvero vantaggiosi. Cosa aspetti? Prova anche tu la migliore cannabis legale su justbob!