Modificato il: 23/08/2023
In Jamaica la detenzione e il consumo di erba non è sempre stato legale. Scopri tutto a riguardo.
Jammin’, jammin’… La Jamaica, per molti, è la meta dei sogni: musica reggae, spiagge incantevoli e naturalmente, canapa legale.
La verità, però, è che bisogna ripercorrere la lunga storia di questa isola caraibica per conoscerne il periodo di chiusura e proibizionismo che l’ha caratterizzata per tanto tempo (1913-2015) e che è terminato con leggi sicuramente più liberali, in vigore tutt’oggi.
Per spiegarti la situazione della marijuana in Jamaica, iniziamo con un po’ di storia.
La “prima cannabis” in Jamaica
La storia dell’isola caraibica è caratterizzata soprattutto da oppressione e schiavitù subita dall’impero britannico. La cannabis, però, fu importata da servi indiani a partire dalla metà del XIX secolo.
I primi semi di cannabis provenienti dall’India saranno, dunque, quelli che daranno il via ad una fiorente cultura della pianta di marijuana. Infatti, grazie alla fusione tra queste due civiltà, l’erba diventerà popolare soprattutto fra le classi più umili.
Si è stimato un consumo parecchio elevato tra uomini, donne e ragazzini appartenenti alle caste rurali: il 70% faceva utilizzo d’erba; anche se molti studi dimostrano che, ancora oggi, il suo uso si è diffuso ampiamente rispetto a prima.
L’influenza dell’India in Jamaica è evidente anche da un’attenta analisi del termine “Ganja”: un termine di origine sanscrita tradotto, appunto, come “canapa”.
La nascita della cultura rastafariana in Jamaica
Il consumo di marijuana in Jamaica si è consolidato a partire dal 1920, quando un gruppo di religiosi iniziò a professare il proprio credo, cioè il rastafarianesimo, sull’isola.
Questo movimento ha origine in Etiopia dall’Imperatore Ras (“testa”) e Tafari (“l’onorato”). All’emergere di questa nuova cultura consegue il consolidamento di quella della cannabis, considerata fondamentale durante le cerimonie religiose.
I rastafariani, infatti, durante la meditazione o le cosiddette “sessioni di ragionamento” fumano in cerchio l’erba “santa” per discutere generalmente di questioni morali. Una tra le più interessanti caratteristiche di tali funzioni è che, il passaggio della marijuana viene fatto in senso antiorario per entrare in contatto con “Jah”, l’unico Dio che venerano.
L’uso dell’erba o delle sue sostanze, come l’hashish (hashish cbd nella variante leggera)non è solo legato alla capacità di alterare la mente, ma secondo i devoti al culto di Jah, può condurre ad una speranza più profonda. Infatti, non mancano i riti contrassegnati da danze, musica e fumo il cui scopo è celebrare i benefici dell’erba stessa.
Appare intrigante anche il fatto che i rastafariani considerano la cannabis una parte dell’albero della vita menzionato nella Bibbia, ritenendo che l’erba sia uno strumento per giungere una maggiore conoscenza di se stessi, dell’universo e di Dio.
Quindi, è il veicolo che conduce alla conoscenza cosmica.
Tale movimento, celebra la saggezza ed il controllo di sé, per cui è avverso a qualsiasi forma di ubriachezza.
Non si può non menzionare Bob Marley, un colosso della musica reggae che promosse la religione di Rastafari attraverso le sue canzoni, promuovendo i concetti di “pace e amore” al fine di combattere l’oppressione politica e razziale.
Leggi sulla ganja in Jamaica
Fino a poco fa, contro ogni credenza, la marijuana era illegale in Giamaica. Tutto ciò comportò non solo pene pesanti verso coloro che ne facevano uso, ma incrementò un forte odio verso i rastafariani e il loro stile di vita.
Si ricorda, infatti, l’evento del 1963 conosciuto come “bad friday” quando il governo arrestò circa quattrocento persone devote a Rastafari.
Dopo anni di proibizionismo, nel 2015 vengono emanate nuove normative che sanciscono la depenalizzazione per uso personale medico o religioso; un vero e proprio passo avanti per l’isola caraibica.
È possibile, infatti, avere con sé erba per consumarla personalmente (non bisogna superare le due once, cioè 56 grammi) e coltivare un massimo di 5 piante per casa.
Anche il consumo di ganja durante i riti religiosi, per la prima volta, è stato considerato legale.
Il cambiamento più grande ottenuto con queste nuove leggi è che, ora, la marijuana a scopo terapeutico è legale. Per ottenerla, come in Italia e in altri Stati, bisogna avere una prescrizione medica.
Un’altra attività che noi stranieri possiamo svolgere solo in Jamaica è un tour di un campo di marijuana!
Tali norme sono viste come dei supporti alla nascente industria della cannabis light: non può far altro che giovare all’economia del Paese, visto come uno dei maggiori pretendenti della piazza in un futuro mercato a livello globale.
Popolarità della cannabis in Jamaica.
La patria del reggae registra a partire dal 1970 un crescente numero di consumatori di cannabis. Tutto ciò è dovuto, naturalmente, alla diffusione del rastafarianesimo e alla musica di Marley (non a caso la nostra azienda si chiama JustBob!) o Peter Tosh, i quali decantavano apertamente il loro amore verso questa pianta.
Col tempo, sono sorti dei club per consumatori di cannabis il cui scopo è quello di fornire ganja di buona qualità ai consumatori locali.
Tale mercato aiuta a garantire non solo l’alta qualità di una produzione, ma è strettamente legato ai benefici che potrebbero essere ricavati dalla legalizzazione della marijuana.
Nonostante la situazione legislativa ora presente in Jamaica, è possibile che gli abitanti lotteranno per sovvertire nuovamente la situazione e rendere il Paese libero, così come lo sognano e così come lo hanno sempre immaginato i turisti.