Modificato il: 05/02/2024
Investire in Cannabis: le migliori Criptovalute sulla Marijuana
I progressi della crittografia (ovvero le applicazioni che rendono un messaggio comprensibile solo a chi è autorizzato a leggerlo) e l’evoluzione di Internet, hanno determinato un cambiamento radicale nel settore economico e finanziario, soprattutto riguardo le modalità di scambio di beni e servizi.
In questo clima di cambiamenti anche la Cannabis si è ritagliata il suo spazio e oggi sono molte le imprese operanti nel settore della Marijuana che utilizzano Criptovalute per le loro transazioni.
Prima di scoprire quali sono le Coin più importanti riguardo la Cannabis, facciamo chiarezza sulle Criptovalute.
Cos’è una Criptovaluta?
Con il termine “Criptovaluta” si intende un tipo di valuta “nascosta”, e quindi utilizzabile solo conoscendo un determinato tipo di codice informatico.
La Criptovaluta più nota è il Bitcoin, una moneta virtuale bidirezionale, in quanto può essere facilmente convertita con le principali valute ufficiali e viceversa.
Le Criptovalute, infatti, non esistono in forma fisica, ma si generano e si scambiano solo per via telematica; possono essere classificate in monete virtuali “chiuse”, “unidirezionali” e “bidirezionali” in base alla possibilità o meno di poterle scambiare con monete a corso legale.
Quanto vale una Criptovaluta?
È importante evidenziare che il valore della Criptovaluta è indipendente dall’andamento dei mercati tradizionali e la quantità di queste monete virtuali non è infinita, ricordando così le materie prime non rinnovabili, come l’oro e altri metalli preziosi.
Il mercato delle Criptovalute è altamente instabile, vedendo scendere e salire il proprio valore anche del 20-30% in pochi giorni; questo spaventa non poco gli investitori tradizionali, abituati ad operare in situazioni meno traballanti, anche se, secondo molti esperti, il valore delle principali monete virtuali è destinato ad aumentare nel medio/lungo termine.
Andamento del Bitcoin
Nel 2009, anno della sua nascita, il Bitcoin aveva ricevuto un valore, in rapporto alle altre valute, di 0,003 dollari, ma l’aumento dei suoi sostenitori ha permesso a questa moneta virtuale di andare incontro a ondate di rialzi, raggiungendo nel 2016 un valore oscillante tra i 100 e i 1.200 dollari.
L’anno della svolta però, è stato il 2017, in cui il Bitcoin ha raggiunto il valore di quasi 20mila dollari, che ha costretto la comunità finanziaria a far luce su questo fenomeno che sembrava inarrestabile.
Sembrava, infatti, perché l’anno successivo ci fu un crollo degli investimenti causato dalle minacce di regolamentazione arrivate dai principali Paesi attivi nel nuovo mercato valutario digitale, ovvero Cina, India e Corea del Sud.
Le migliori Criptovalute sulla Marijuana
Gli stati americani che stanno rendendo la canapa legale (per alcuni usi) sono sempre più numerosi. Nonostante ciò, la mancanza di regolazione a livello federale ha fatto sì che le banche siano abbastanza riluttanti a fornire i loro servizi ad aziende impegnate in questo settore.
Ecco perché queste hanno trovato nelle Criptovalute una valida alternativa fino al punto che alcune monete virtuali sono addirittura state create appositamente per le transazioni riguardanti la Marijuana.
Di seguito analizzeremo le migliori 5 Criptovalute sulla Cannabis.
1. PotCoin (POT)
Nata nel 2014, è stata la prima moneta virtuale nell’industria della Marijuana.
È stata creata con l’intento di risolvere i problemi bancari di chi voleva effettuare transazioni riguardanti la Marijuana legale; fu persino installato un bancomat – il bancomat PotCoin – presso un dispensario di Marijuana in Colorado (USA).
La sua attuale capitalizzazione di mercato è vicina a 31 milioni di dollari e ad oggi, si trova al 263° posto nella classifica per capitalizzazione di mercato delle Criptovalute.
PotCoin è disponibile in quantità limitata (solo 420 milioni di criptomonete), con quasi 219 milioni di copie in circolazione.
2. CannabisCoin (CANN)
CannabisCoin, nata pochi mesi dopo il PotCoin, mirava, come il POT, a facilitare le transazioni per i dispensari di Marijuana medica.
Mentre inizialmente guadagnò molta popolarità, non riuscì in seguito a fornire sufficienti rendimenti per gli investitori.
CannabisCoin si propone di convertire criptovaluta direttamente in marijuana; sotto il nome “CANNdy” esiste infatti una linea di medicinali e ceppi di Marijuana elaborati con lo scopo di essere scambiati “al tasso” di 1 CannabisCoin = 1 grammo di farmaco.
L’offerta totale di questa criptovaluta è fissata a 91,8 milioni, con oltre 77 milioni attualmente in circolazione.
Leggi anche: Cannabis in Messico: la Corte Suprema spinge per il sì.
3. DopeCoin (DOPE)
Un’altra nata nel 2014 è la Criptovaluta DopeCoin; non si sa molto sui mercati che questa valuta serve, si sa solo che il suo scopo è quello di “fornire agli appassionati di Marijuana un modo moderno e sicuro di fare affari nel 21° secolo”, come dichiarato nel suo sito web.
La fornitura di Dope è limitata a 200 milioni, con circa 117 milioni attualmente in circolazione.
4. HempCoin (THC)
Anche HempCoin fu creata nel 2014 ma la sua attenzione non è rivolta a coloro che intendono acquistare Marijuana.
Questa criptovaluta si concentra sugli agricoltori di Cannabis e il suo sito web afferma che questa moneta può essere utilizzata “per facilitare le transazioni tra i coltivatori di Marijuana e i negozi al dettaglio”.
5. CannaCoin (CCN)
Ultima Criptovaluta sviluppata nel 2014, Cannacoin, come descritto dai suoi fondatori, è costituita da “un gruppo di appassionati di cannabis che lavorano per lo sviluppo futuro di applicazioni di criptovaluta legate alla produzione di cannabis, semi, estratti, impianti di soffiatura del vetro, produzione di stazioni vape e dab, e altro”.
Conclusioni
Il mondo della Cannabis si sta evolvendo, prendendo sempre più piede in ambito economico e finanziario attraverso le monete virtuali.
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