Cannabis e canapa: ecco le differenze principali

cannabis e canapa

Modificato il: 06/08/2024

Anche tu ti sei chiesto qual è la differenza tra cannabis sativa e canapa? O se sono la stessa cosa? Facciamo chiarezza tra i due termini

Nell’immaginario collettivo, molte volte si tende a fare confusione tra cannabis e canapa. Le due parole vengono utilizzate in maniera indistinta. Tuttavia, a livello commerciale, in materia di coltivazione e di aspetto, le differenze non mancano.

In questo articolo del nostro blog JustBob cercheremo di fare chiarezza su questo argomento molto dibattuto per evitare la disinformazione, definendo in primo luogo cannabis e canapa e presentando subito dopo la differenza principale, partendo tuttavia da un assunto centrale.

La pianta è la stessa, visto che fanno parte entrambe della famiglia botanica delle Cannabaceae. Un conto, però, è la tematica relativa alla variante di natura curativa e ricreativa; un’altra è quella attinente alla tipologia di tipo alimentare e industriale.

pianta di canapa

Che cos’è la canapa?

La canapa, che fa parte della famiglia delle Cannabaceae, è una delle piante più note tra quelle coltivate dall’uomo, visto che viene utilizzata all’incirca da 10.000 anni.

Nello specifico, si tratta di una specie vegetale apprezzata per la sua polivalenza. Non a caso, la canapa può essere impiegata per diversi utilizzi: in primo luogo, tale prodotto è un’importante fonte di cibo per l’uomo e per gli animali; inoltre, si utilizza anche per la produzione di tessuti e di carta.

In riferimento a quest’ultimo aspetto, la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, prima di essere scritta nella sua versione finale su una pergamena di pelle di animale, era stata varata su carta di canapa.

Quando si parla di canapa, quindi, di solito si fa riferimento alla canapa legale, ossia la pianta che si distingue per avere bassi quantitativi di THC (che di fatto la rendono “non psicoattiva”) e per contenuti importanti degli altri cannabinoidi. Questa pianta viene utilizzata prevalentemente nel settore industriale e in quello alimentare.

I suoi semi sono considerati un vero e proprio super-food a dir poco eccellente, principalmente per via dell’eccezionale valore nutrizionale, visto che contengono nutrienti preziosi come proteine, vitamina E, acidi grassi essenziali, grassi sani, aminoacidi e minerali.

Nella maggior parte dei casi, si tende a utilizzare la pianta di sesso maschile, ma si coltivano per vari scopi anche piante femmine sprovviste di THC.

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È chiamata anche marijuana: che cos’è la cannabis?

Con il termine cannabis, di solito, si intendono quelle piante che, una volta arrivate alla fioritura, vengono essiccate e utilizzate a scopo terapeutico, curativo o rilassante.

Bisogna anche distinguere la cannabis classica (quella che contiene alti livelli di THC, chiamata anche erba o ganja) dalla cannabis light, (ossia quella sostanza che risulta priva di effetti di natura psicoattiva e che si utilizza per produrre i derivati ad alto contenuto di CBD).

In genere, con il termine “cannabis” ci si riferisce alle infiorescenze.

Negli ultimi anni, i growers hanno sperimentano un’infinità di ibridazioni. Sono proprio queste a essere le varietà di cannabis più conosciute sul mercato.

Canapa e cannabis: la principale differenza

Come abbiamo visto, cannabis e canapa appartengono alla stessa famiglia botanica, ma si distinguono per alcune sottigliezze.

La canapa viene coltivata per ottenere materie prime destinate al settore industriale (fibre, cellulosa, semi, olio, ecc.); la cannabis si coltiva e si sviluppa costantemente per ottenere alte percentuali di cannabinoidi, utilizzati nel settore farmaceutico, cosmetico e non solo.

Oltre a questi, però, ci sono anche altri aspetti meritevoli di un approfondimento.

pianta di cannabis

Composizione genetica

In gran parte dei Paesi dell’Unione Europea la canapa legale deve avere una soglia di THC inferiore allo 0,2% affinché si possa catalogare come canapa industriale. Negli Stati Uniti, invece, la soglia massima di THC sale allo 0,3%.

La canapa sativa contiene all’incirca un’ottantina di cannabinoidi: fra questi il CBD viene definito come il principio attivo sano della cannabis. I suoi benefici sono collegati a proprietà sedative e calmanti, note sin dall’antichità, visto che servivano per combattere svariati disturbi di natura fisica e psichica.

L’estratto di CBD è legale nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea: viene adoperato prevalentemente sotto forma di creme e di olii (come l’olio di CBD). I livelli di concentrazione di CBD variano dal 3 al 30%.

La cannabis a uso farmaceutico, invece, può avere alti livelli di THC. Questo cannabinoide, infatti, viene aggiunto ad alcuni farmaci per il trattamento di particolari patologie.

Aspetto a confronto

Un’altra importante differenza che intercorre tra la cannabis e la canapa risiede nell’aspetto.

La pianta della cannabis presenta cime resinose, circondate da pistilli, rami e foglie larghe.

Le piante di canapa hanno cime di dimensione inferiore con quantitativi di resina irrisori. Le foglie di quest’ultima sono più lunghe e sottili, mentre gli steli risultano particolarmente fibrosi.

La canapa, pertanto, presenta meno fogliame e meno rami, e appare decisamente meno robusta. Per riconoscere una pianta di canapa, è bene focalizzarsi anche sul gambo: in genere è unico e ha una certa grandezza. Capitolo a parte meritano, poi, tutte quelle varietà di canapa light coltivate per le fibre e per i semi; la loro altezza può arrivare fino a 6 metri.

Coltivazione

Passando alla coltivazione, oggi prevalentemente effettuata su scala industriale, occorre tenere presente che le piante di canapa vengono coltivate fianco a fianco, a poca distanza l’una dall’altra.

Le piante di cannabis (parliamo sia dell’erba legale sia di quella ad alto contenuto di THC), invece, hanno bisogno di spazi maggiori e danno il meglio quando crescono in ambienti controllati (occorre prestare massima attenzione all’umidità e alla temperatura). Invece, la coltivazione della canapa può avvenire in ogni sorta di ambiente e di clima.

Cosa evidenziare in relazione ai cicli di coltivazione? Canapa e cannabis differiscono anche in questo caso, visto che la prima necessita di circa 4 mesi per raggiungere la piena maturità, mentre per la seconda, tenendo conto della varietà, occorrono tra i 2 e i 3 mesi.

Legalità

Sebbene le normative inerenti alla soglia di THC appaiano decisamente chiare, vi sono una miriade di cavilli burocratici, di regolamenti e di ostacoli nei confronti della coltivazione legale della canapa.

Negli Stati Uniti, solo nel 2018 lo US Farm Bill ha rimosso la canapa dal Controlled Substances Act. Nel Regno Unito, invece, vi sono specifiche tariffe e condizioni particolari che indicano chiaramente che la coltivazione della canapa può avvenire solo a scopi commerciali e mediante un’apposita licenza. Ragion per cui, per i coltivatori amatoriali non ci sono possibilità di avere piante per uso personale. E tutto ciò nonostante il contenuto di THC rientri nella soglia dello 0,2%.

Uso

Tra le piante coltivate dall’uomo, la canapa è di certo una delle più prolifiche: per secoli, infatti, è stata considerata la pianta per antonomasia in materia di produzione di tessuti. Prima dell’avvento delle fibre sintetiche la canapa veniva impiegata anche nella fabbricazione di corde e di vele.

Basti pensare ad esempio alle fibre di rafia: prodotte dallo stelo della canapa, sono tuttora le fibre naturali maggiormente resistenti tra quelle che si trovano in commercio.

In una fase storica dove i super food vanno per la maggiore, i semi di canapa continuano a riscuotere consensi positivi, soprattutto dal segmento di mercato rappresentato dai salutisti.

Il target di riferimento, però, negli ultimi anni è cresciuto considerevolmente, al punto che in un futuro non molto lontano i semi di canapa potrebbero essere utilizzati come soluzione ai problemi nutrizionali che affliggono numerosi Paesi del mondo. La presenza di nutrienti di qualità potrebbe essere una risposta importante contro il problema della sottoalimentazione.

I benefici offerti dai composti della canapa sono sotto gli occhi di tutti: sul mercato vi sono molti integratori, oli e prodotti di bellezza e cura della pelle che assicurano risultati decisamente promettenti.

Infine, la canapa è considerata una soluzione versatile anche nell’ambito delle costruzioni.

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In conclusione

Dopo questo breve approfondimento, dovresti avere ben chiare le differenze tra cannabis e canapa.

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