Modificato il: 04/01/2024
TANTI STUDI HANNO CONFERMATO L’UTILITÀ DEL CBD COME ANTINFIAMMATORIO E ANTIDOLORIFICO: ECCO TUTTO CIÒ CHE DOVRESTI SAPERE
Il cannabidiolo, contenuto in alte percentuali nella canapa light e nei suoi derivati (come l’hashish legale e l’olio CBD), è un cannabinoide non psicotropo che sta attirando sempre più l’attenzione anche nel settore medico.
In particolare, negli ultimi tempi, attraverso studi e ricerche, si sta cercando di acquisire maggiori conoscenze sul CBD come antinfiammatorio e come antidolorifico.
Cosa dicono i dati ufficiali?
È vero che questo principio estratto dalla cannabis è in grado di lenire infiammazioni e dolori acuti?
La risposta è sì, ma per saperne di più ti consigliamo di continuare a leggere, per scoprire i risultati di alcune importanti ricerche.
Cannabis sativa e olio di CBD: semplici soluzioni per il benessere dell’organismo
L’olio di CBD, ottenuto dalla cannabis sativa, è sempre più riconosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie. Questo estratto dalla pianta di cannabis contiene cannabinoidi, tra cui il CBD, che possono avere un impatto positivo su diversi aspetti della salute.
Il CBD interagisce con il sistema immunitario, modulando le risposte infiammatorie del corpo. Questo può essere di particolare rilevanza per chi soffre di dolore cronico o condizioni legate all’infiammazione. Numerosi studi hanno esplorato l’efficacia del CBD come rimedio naturale, evidenziando le sue potenziali applicazioni nella gestione del dolore.
Le evidenze scientifiche indicano che il CBD può essere utile nel trattamento di condizioni infiammatorie come la colite, riducendo il gonfiore e alleviando i sintomi associati. L’uso di olio di CBD può offrire un aiuto significativo alle persone che cercano soluzioni naturali per migliorare la loro qualità di vita.
Uno dei benefici chiave del CBD è la sua azione sui fitocannabinoidi, sostanze naturali presenti nella pianta di cannabis, che possono agire in sinergia con gli endocannabinoidi prodotti dal nostro organismo. Questa interazione può contribuire al rilassamento dei tessuti, fornendo un modo naturale per affrontare il dolore e le condizioni legate all’infiammazione.
Inoltre, il CBD può essere un rimedio valido per il trattamento di una maggior parte delle condizioni che coinvolgono il sistema infiammatorio. Le scoperte della ricerca continuano a supportare la sua efficacia, confermando che il CBD può agire come agente antinfiammatorio in modo mirato e delicato.
L’utilizzo di prodotti a base di CBD, come l’olio di CBD, può fare la differenza nel modo in cui le persone gestiscono il dolore e le condizioni infiammatorie. La coltivazione di piante di cannabis di alta qualità è fondamentale per garantire la purezza e l’efficacia dell’estratto.
Il prezzo di prodotti di qualità può variare, ma è importante considerare il valore che possono apportare al tuo benessere. Le informazioni disponibili suggeriscono che il CBD, con i suoi acidi grassi essenziali e altri componenti benefici, può influenzare positivamente l’organismo in molteplici modi.
In caso di infiammazione e dolore, l’uso di olio di CBD può rappresentare una forma di trattamento innovativa e naturale. La differenza tra il CBD e il THC, un’altra sostanza della marijuana, sta nel fatto che il CBD non produce effetti psicotropi, rendendolo un’opzione sicura e senza rischi per la maggior parte delle persone.
In conclusione, l’olio di CBD, attraverso la cannabis sativa, offre un approccio promettente per affrontare le condizioni infiammatorie in modo naturale ed efficace. La ricerca in corso continua a rivelare le cause e le condizioni in cui il CBD può agire come agente antinfiammatorio, fornendo una nuova prospettiva nel modo di gestire il benessere.
Fitocannabinoidi CBD come cura possibile per l’infiammazione
I fitocannabinoidi CBD stanno emergendo come protagonisti nell’ambito della cura dell’infiammazione, offrendo un approccio naturale e promettente per alleviare i sintomi correlati. Estratti dalla canapa, questi elementi, in particolare il CBD, stanno diventando sempre più noti per le loro proprietà benefiche sul corpo.
L’olio di CBD, ricavato dalla canapa di alta qualità, è un prodotto che ha catturato l’attenzione per la sua capacità di influenzare positivamente il nostro organismo. Uno dei vantaggi chiave del CBD è la sua azione sui cannabinoidi presenti nel nostro corpo, agendo in armonia con il sistema endocannabinoide.
L’utilizzo di prodotti originati dal CBD può essere un valido aiuto per chi cerca sollievo dal dolore e dai sintomi associati a condizioni infiammatorie. Gli effetti positivi del CBD possono estendersi anche alla gestione del dolore cronico, offrendo una soluzione naturale e ben tollerata.
Questo articolo esplorerà come il CBD, tra i numerosi cannabinoidi presenti nella canapa, possa avere un impatto significativo sulla salute e sul benessere generale. Le sostanze presenti nella canapa, insieme al CBD, vengono sottoposte a approfondite ricerche per comprendere appieno il loro potenziale e le possibili applicazioni terapeutiche.
L’informazione è fondamentale quando si considera l’uso del CBD come parte della tua routine quotidiana. A differenza del THC, un altro elemento presente nella canapa, il CBD non produce effetti psicotropi, rendendolo un’opzione sicura e priva di rischi per molte persone.
L’azione del CBD nel nostro organismo si estende a una zona ampia, influenzando il sistema endocannabinoide. Questo sistema regola una varietà di funzioni nel nostro corpo, comprese le risposte infiammatorie. Nel caso di condizioni infiammatorie, il CBD può agire in modo mirato per ridurre l’infiammazione e alleviare il mal.
Grazie alla sua attività antinfiammatoria, il CBD può essere incorporato nella tua routine quotidiana come parte di un approccio olistico alla salute. È importante notare che, prima di utilizzare qualsiasi prodotto di CBD, è consigliabile consultare un professionista della salute per assicurarsi che sia appropriato per il tuo caso specifico.
In conclusione, i fitocannabinoidi CBD offrono una nuova prospettiva nella cura dell’infiammazione, offrendo un approccio naturale e versatile per gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. Con ulteriori ricerche e informazioni, il CBD potrebbe diventare un elemento chiave nel trattamento di una serie di patologie infiammatorie, offrendo un nuovo capitolo nella scienza della salute e del benessere.
CBD: antinfiammatorio naturale dalle mille proprietà
Nonostante i dati scientifici riguardo ai benefici del cannabidiolo sul corpo umano siano, per diverse ragioni, ancora pochi, non mancano quelli che confermano che il CBD sia un antinfiammatorio e un antidolorifico realmente efficace.
Per validare quanto appena detto, vogliamo menzionare uno studio pubblicato su MDPI, condotto presso la Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria (Varese).
L’obiettivo di questo studio era evidenziare come il CBD potesse influenzare l’effetto dei granulociti neutrofili (le prime cellule del sistema immunitario che si attivano per difendere l’organismo umano) sia per combattere le infezioni sia le infiammazioni.
Ne è emerso che gli estratti di cannabis, e in particolare il CBD, sono in grado di inibire la produzione di citochine (proteine potenzialmente infiammatorie).
I risultati di questo studio, quindi, confermano che il cannabidiolo potrebbe diventare una vera e propria cura per tanti stati infiammatori invalidanti e cronici (come l’arteriosclerosi, i tumori, l’artrite, la sclerosi multipla e tante altre patologie).
Non solo, potrebbe anche essere utilizzato per lenire le infiammazioni e gli stati dolorosi più lievi, al posto di comuni farmaci come l’Aspirina (acido acetilsalicilico), l’ibuprofene e il nimesulide.
A tale proposito, secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Guelph (Canada) e pubblicato su ScienceDirect, il CBD può essere addirittura 30 volte più potente dell’Aspirina!
Tuttavia, oggi non è ancora chiaro se sia possibile utilizzare legalmente l’olio CBD o gli altri derivati della canapa legale come antinfiammatori, ma occorre aspettare i risultati di ulteriori test.
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CBD (cannabidiolo) per i dolori: efficace anche contro quelli cronici
È ormai noto che quando si assume CBD, sottoforma ad esempio di canapa light, questo è in grado di interagire con il sistema endocannabinoide, innescando una serie di meccanismi benefici per l’organismo umano.
Tra gli effetti positivi più rilevanti, oltre a quello antinfiammatorio (di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente), c’è l’effetto analgesico.
Se hai sentito parlare di alcune persone che utilizzano il CBD per l’artrosi o per lenire i dolori di tante altre patologie, è perché, effettivamente, questo cannabinoide è in grado di esercitare un’azione antidolorifica molto potente.
Il cannabidiolo si è rivelato molto efficace anche nel calmare la sensazione di dolore in quei pazienti che non riuscivano a trarre beneficio dai farmaci tradizionali.
È quanto è emerso da uno studio condotto dallo specialista in Anestesia e Rianimazione del Centro di Terapia del Dolore dell’Ospedale Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria, il dottor Domenico Quattrone.
Per cinque settimane, sono stati osservati dieci pazienti affetti da dolore cronico refrattario ai trattamenti tradizionali.
Alla fine del test è stato riscontrato che in tutti i pazienti l’intensità del dolore si è abbassata di tanto: in alcuni fino al 35%, in altri ancora di più, fino al 60%!
Questo significa che, in futuro, l’utilizzo del CBD (e dei suoi derivati, come l’hashish legale) per il corpo potrebbe rappresentare un nuovo approccio farmacologico naturale, efficace e ben tollerato per il trattamento di sintomi generali e dei dolori cronici più resistenti: una buona notizia!
Cannabis light ed effetti negativi
A questo punto della lettura, è probabile che tu ti stia chiedendo se l’assunzione di prodotti a base di cannabidiolo (come l’olio al CBD), potrebbe scatenare la manifestazione di qualche effetto negativo.
Anche se si tratta di una esigua quantità, effettivamente, dopo l’assunzione di questo cannabinoide è possibile riscontrare qualche effetto collaterale.
I più frequenti sono: secchezza delle fauci, sonnolenza, vertigini, diminuzione dell’appetito, mal di testa e diarrea.
C’è da dire, però, che questi effetti compaiono, per lo più, quando si esagera con le dosi del principio attivo, e smettono di manifestarsi non appena la sua somministrazione viene sospesa.
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Per concludere
Quelli che abbiamo citato nei paragrafi precedenti sono solo alcuni dei tanti risultati positivi emersi dagli studi sul CBD effettuati in tutto il mondo.
Le ricerche sul cannabidiolo però continuano e, visti i dati incoraggianti, è probabile che fra qualche anno questo principio attivo verrà riconosciuto come una vera e propria sostanza curativa.
Per il momento, in tanti Paesi tra cui l’Italia, non è chiaro se fare uso di questa sostanza sia consentito, perciò non resta che aspettare e avere fiducia nella scienza, e continuare ad acquistare i derivati della cannabis light solo a scopo collezionistico.
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