Modificato il: 03/07/2023
Come la cannabis e il CBD possono influire sull’attività onirica
Se hai deciso di aprire questo articolo significa che fai parte di quel gruppo di curiosi che vorrebbe sapere se il CBD influenza i nostri sogni.
Probabilmente ne avrai sentite di ogni genere: chi dice che la marijuana impedisca di dormire, chi dice che faccia fare sogni ‘strani’…
Ma come stanno realmente le cose?
In questo articolo vedremo di capire qual è il ruolo del CBD nella nostra attività onirica e cosa suggeriscono alcuni studi.
Hai già l’impressione che questo articolo possa fare al caso tuo?
Iniziamo!
Come la cannabis può influenzare le cinque fasi del sonno
Prima di comprendere l’azione del CBD, in maggior percentuale contenuto nella canapa light, sui sogni, apriamo una parentesi sulle cinque fasi del sonno, con l’intento di facilitare la comprensione dell’intero articolo.
1. Sonno non REM (primo stadio)
Il primo stadio del sonno si verifica quando ci si addormenta per la prima volta, ed è caratterizzato da lenti movimenti degli occhi e contrazioni muscolari.
Anche se tecnicamente non si è coscienti, durante questa fase si è comunque ‘consapevoli’, il che significa che ci si può svegliare facilmente in presenza di rumori improvvisi e altri disturbi.
Si può pensare al primo stadio della fase non REM come a una sorta di periodo crepuscolare di sonno leggero.
2. Sonno non REM (seconda fase)
La seconda fase del sonno non REM si verifica quando si esce dalla prima fase di sonno leggero e si entra in uno stato di riposo più profondo.
Durante la seconda fase non si è consapevoli dell’ambiente circostante ed è improbabile che ci si svegli per lievi disturbi esterni. Tuttavia, se succede, ci si sente ‘molto svegli’.
In questa fase:
- la frequenza cardiaca rallenta;
- la temperatura corporea si abbassa;
- i movimenti degli occhi rallentano o si fermano del tutto.
3. Sonno non REM (terza fase)
Il terzo stadio del sonno non REM ci porta in un ulteriore stato più profondo, poiché le onde cerebrali diventano meno attive, i muscoli si rilassano e la respirazione rallenta.
Per questo motivo, quando ci si trova nel terzo stadio è difficile risvegliarsi: se per esempio all’improvviso suonasse una sveglia, la persona in questione si sentirebbe disorientata, fiacca e lenta.
4. Sonno non REM (quarto stadio)
Questo è uno stadio di sonno ancora più profondo: le onde cerebrali rallentano ulteriormente e diventa ancora più difficile svegliarsi.
È conosciuto infatti come la fase del sonno in cui avviene la riparazione dei tessuti, e si ritiene che vengano rilasciati ormoni favorevoli della crescita.
5. Sonno REM (quinta fase)
La quinta e ultima fase del sonno è nota come sonno REM e si verifica circa 90 minuti dopo l’ingresso nella prima fase.
👉🏻Gli occhi si muovono rapidamente;
👉🏻la respirazione inizia ad aumentare, diventando meno profonda e più rapida rispetto agli stadi non REM;
👉🏻la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca aumentano;
👉🏻l’attività della memoria e dell’apprendimento del cervello incrementano.
Si ritiene che il sogno avvenga in questa fase per stimolare le sezioni del cervello responsabili dell’immagazzinamento e dell’acquisizione di informazioni.
Sebbene le onde cerebrali aumentino insieme alla pressione sanguigna e alla frequenza cardiaca, le braccia e le gambe si paralizzano, e si ritiene che proprio questa paralisi avvenga in modo da non agire fisicamente durante i sogni.
Ed è qui che entra in gioco il ruolo della cannabis.
Sembrerebbe infatti che questa fase del sonno possa essere interrotta da alti livelli di THC: alcuni studi suggeriscono che i forti consumatori di marijuana possono sperimentare uno stato di sogno meno proficuo, perché il THC riduce il tempo in cui il corpo rimane nella fase REM.
E qual è il ruolo del CBD in tutto ciò?
Vediamo di approfondire.
Leggi anche: Cannabidivarina: cos’è il CBDV e quali sono i suoi effetti?
Come influisce il CBD sui sogni?
Secondo uno studio, il CBD bloccherebbe efficacemente la soppressione del sonno REM indotta dall’ansia, ma avrebbe pochi effetti sulle fasi non REM.
Quindi che significa?
Questo potrebbe indicare che il CBD aumenta il tempo trascorso a sognare durante la notte.
Al livello aneddotico, sono stati riportati casi di persone che hanno sperimentato sogni più vividi o lucidi dopo aver assunto prodotti a base di CBD direttamente prima di andare a letto.
Alcuni consumatori hanno anche affermato che questo cannabinoide ha migliorato notevolmente la capacità di ricordare ciò che è accaduto nei loro sogni.
Tuttavia, ci sono poche prove che dimostrino perché o come il cannabidiolo migliori i sogni e il ricordo.
D’altra parte, alcune persone riferiscono una riduzione dell’attività onirica se assunto prima di dormire.
Dunque, come stanno le cose?
Possiamo concludere dicendo che gli effetti del CBD sui sogni dipendono probabilmente in larga misura dall’individuo: alcune persone sognano in modo più vivido, mentre altre hanno un minore ricordo dei sogni.
I cannabinoidi causano sogni ‘folli’ o li sopprimono?
Si dice comunemente che fumare cannabis o hashish cbd prima di andare a letto provochi la soppressione dei sogni nei consumatori, ma è vero?
La risposta è: “dipende”.
Molte persone riferiscono di non riuscire a ricordare i sogni che hanno fatto o di non aver sognato affatto dopo aver fumato marijuana o averla usata regolarmente.
Effettivamente, il consumo di marijuana può potenzialmente aiutare chi soffre di insonnia, in quanto induce il sonno, ma è un tipo di riposo che potrebbe sopprimere i sogni.
A tal proposito, uno studio ha esaminato gli effetti del THC sul sonno REM e ha scoperto che contribuisce alla riduzione della fase cinque e all’incremento della fase quattro.
In altre parole, il TCH sarebbe responsabile di una minore attività onirica.
Ma non è tutto.
Sogni vivaci e incubi intensi sono effetti collaterali comuni dell’astinenza da cannabis. Sebbene non si verifichi un’elevata attività onirica a causa del fumo di marijuana, se si è un forte consumatore, si può sperimentare un periodo di intensa attività una volta smesso di fumare erba.
Adesso è probabile che ti chieda se il consumo di cannabis possa comportare degli effetti secondari, giusto?
Come abbiamo appena anticipato, sebbene la soppressione del sonno REM non sembri avere effetti collaterali a lungo termine, può avere ripercussioni quando si smette di usare la marijuana.
Si può verificare un effetto rebound in cui l’attività del sonno REM aumenta e si trascorre più tempo in questa fase, portando a un aumento significativo dell’attività cerebrale.
Anche se non è chiaro perché questo avvenga esattamente, il fenomeno è ben documentato.
Uno studio del 2011 ha esaminato i sintomi dell’astinenza da cannabis e ha scoperto che i problemi più comunemente segnalati erano i disturbi del sonno, con incubi e sogni vividi più comuni.
Quindi, anche se la marijuana può effettivamente offuscare i sogni quando la si usa, potrebbe aumentare drasticamente l’attività onirica quando si smette dopo un periodo di uso intenso.
Leggi anche: Effetto greenout: come funziona la ‘sbornia da cannabis’?
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto qual è il ruolo della cannabis e del CBD nei sogni.
Riassumendo, possiamo concludere affermando che alcuni cannabinoidi, come il THC, possono sopprimere l’attività onirica, mentre altri, come il CBD, possono favorire sogni più vividi.
Inoltre, la marijuana nel suo complesso non provoca sogni ‘folli’, ma è più probabile che provochi una riduzione del sonno REM e una conseguente soppressione dell’attività onirica.
Tuttavia, la fase di astinenza quando l’uso di THC viene interrotto bruscamente può causare un periodo di sogni intensi.
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