Modificato il: 29/08/2023
Come si coltiva una pianta di cannabis in modo semplice seguendo le quattro fasi della crescita
Coltivare la cannabis non è un procedimento semplice. Per farlo, nei Paesi in cui è consentito nel rispetto della legge (ricordiamo che in Italia vige la legge 242/2016 che permette l’acquisto di canapa light con un THC inferiore allo 0,2%), è importante essere a conoscenza delle 4 fasi principali di crescita: la germinazione del seme, la piantina o stadio di plantula, la fase vegetativa e infine la fase di fioritura.
Queste fasi possono essere suddivise in altre intermedie, ma per semplicità ci limitiamo a queste quattro.
Ciclo della cannabis in quattro fasi: | |
germinazione del seme | 2-10 giorni |
piantina o stadio di plantula | 1-3 settimane |
fase vegetativa | 1-15 settimane |
fioritura | 7-14 settimane |
Il ciclo di crescita e la sua durata possono variare a seconda del seme scelto (ad esempio semi autofiorenti o semi femminizzati) e da dove si sceglie di coltivarli, se al chiuso o all’esterno.
Un seme di marijuana di buona qualità si riconosce innanzitutto dal colore (normalmente il colore può essere marrone chiaro o marrone scuro con striature tigrate) e se al tatto risulta duro e compatto.
In questo articolo si illustreranno quali sono i metodi migliori per far crescere correttamente una pianta di cannabis.
La germinazione del seme
Per germinazione del seme s’intende quel periodo di tempo da quando si pianta il seme nel terreno fino a quando germogliano le prime foglie, che prendono il nome di cotiledoni. Queste foglie ‘baby’ non hanno la rinomata forma seghettata, ma non c’è da preoccuparsi: via via le foglie assumeranno la forma giusta.
Per permettere la germinazione dei semi di canapa sativa o di qualsiasi altra specie è importante che le condizioni siano umide: una temperatura tra i 22°C e i 25°C è considerata ottimale. Il guscio del seme va ammorbidito e deve essere fatto germinare al buio, come ad esempio all’interno di una credenza. Un po’ d’acqua sarà il nutrimento sufficiente. Una volta spuntati i cotiledoni, il processo di crescita è ufficialmente iniziato e il germoglio potrà essere esposto alla luce.
È importante essere pazienti e non tentare di accelerare il processo di germinazione, perché si correrebbe il rischio di uccidere la pianta prima ancora che cresca.
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La piantina o stadio di plantula
Qualora abbiate deciso di far germogliare la pianta in un dischetto di cotone umido (il cosiddetto ‘moist cotton pad method’), occorrerà trapiantare la piantina.
Molti coltivatori preferiscono utilizzare da subito un vaso grande per evitare di effettuare ripetuti trapianti man mano che la pianta cresce. Rispetto al ciclo precedente, la piantina non ha bisogno di molta acqua.
Se si decide di acquistare online un particolare tipo di terriccio poco fertilizzato e con un PH stabile, vi saranno abbastanza sostanze nutritive per le due settimane dopo la fase di germinazione.
Le foglie intanto svilupperanno sempre più punte, partendo da 3, 5, 7, e così via. A partire da questa fase è fondamentale la scelta della luce. I più esperti raccomandano un livello di PPFD di 200-400, mentre altri prediligono dei tubi fluorescenti T5. Come nella fase di germinazione, è consigliabile una temperatura di 20-25°C.
La fase vegetativa
In questa fase la pianta farà crescere rami, foglie e radici. Saranno quindi richieste più acqua, fertilizzanti e luce.
Per quest’ultima, è possibile aumentare il livello adoperato nella fase precedente e, di conseguenza anche il numero di ore di esposizione, che si aggira tra le 18 e le 24.
Il periodo in cui la pianta è vegetativa può variare: in media si parla di 4-6 settimane, con un massimo di 15. A questa segue la fase di fioritura. Inoltre la durata della fase vegetativa deve dipendere dalla dimensione della grow room: ricordiamo che una pianta di cannabis può raggiungere i 7 metri di altezza!
La fase di fioritura
Con i semi autofiorenti, la fase di fioritura seguirà quella vegetativa automaticamente. Se la pianta si trova indoor, è opportuno ridurre le ore di luce a 12, mentre se outdoor, le piante stesse percepiranno l’accorciarsi delle giornate con l’arrivo dell’autunno, anche se coltivate nella zona equatoriale. Saranno necessarie più acqua, fosforo e potassio via via che la pianta fiorisce.
Una volta che i fiori sono più pesanti e producono più resina, sono pronti per il raccolto, benché alcuni coltivatori aspettino qualche settimana in più per godere di un raccolto più generoso! Infatti, la fase di fioritura ha una durata media di 7-14 settimane, che varia in base al tipo che si sta coltivando e alle preferenze personali.
Inoltre, è possibile accelerare il processo di fioritura esponendo la pianta al buio per 48 ore prima del ciclo di luce 12/12 per poi passare ad un ciclo 11/13. In questo modo la pianta crederà che sia arrivato l’inverno.
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Conclusioni
In conclusione possiamo dire che non esiste una formula magica per far crescere correttamente una pianta di cannabis, perché sono svariati i fattori che concorrono alla sua crescita e che sono già stati menzionati.
Questo articolo si è limitato nel spiegare le fasi di crescita della pianta da cannabis, ricordando però che tale processo deve essere praticato solo dove è consentito e dove non viola la legge.
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