Modificato il: 31/10/2023
Modalità di conservazione dell’hashish e consigli pratici
Quando si parla di canapa light, bisogna capire quali sono le sostanze che da essa derivano, e soprattutto come si utilizzano e si conservano.
Una buona e corretta conservazione dell’hashish è fondamentale per il mantenimento delle sue proprietà, requisito imprescindibile per i suoi consumatori.
Intendiamo hashish legale qualora questa contenga meno dello 0,5% di tetraidrocannabinolo (THC), la sostanza da cui dipende l’effetto psicoattivo della cannabis. Nel rispetto della normativa italiana, (legge 242/2016 entrata in vigore nel 2017) si dichiara che la coltivazione di cannabis industriale è possibile purché sia contenuto meno dello 0,2% di THC.
In questo articolo indicheremo i metodi più efficaci per un’adeguata conservazione, distinti in base alla loro durata: a breve, a medio e a lungo termine.
Inoltre spiegheremo quali sono le operazioni per una corretta concia post-raccolta e come evitare la formazione delle muffe.
Conservazione a breve termine
Con ‘conservazione a breve termine’ si intende un periodo inferiore a una settimana. Quando si ha intenzione di utilizzare l’hashish entro pochi giorni è consigliabile conservarlo in un piccolo contenitore, preferibilmente in silicone per non far passare troppa aria: l’ossigeno potrebbe danneggiare la qualità dell’hashish.
Conservazione a medio termine
Quando si ha intenzione di conservare l’hashish per periodi più lunghi (intorno ai trenta giorni), è preferibile utilizzare un contenitore ermetico. Una volta diviso in pezzi, questi vanno avvolti nella carta forno e, successivamente, in una busta di plastica. Come si è più volte detto, se si inumidisse, perderebbe le sue proprietà. È opportuno, quindi, che l’hashish (anche l’hashish al CBD) si trovi in uno stato ottimale, né troppo umido né troppo secco.
Conservazione a lungo termine
Se la conservazione supera il mese, l’hashish va riposto in un contenitore sottovuoto per evitare la condensa e rallentarne l’invecchiamento, processo inevitabile che altera in qualche misura la sua qualità; l’invecchiamento diminuisce il livello di THC, il quale viene convertito in un altro cannabinoide, il CBN. Pare che anche il sapore venga alterato, diventando più amaro.
Un altro modo per conservare a lungo l’hashish è il congelamento, che permette di custodirlo adeguatamente per un anno circa; tuttavia, questo processo è molto delicato: prima di riporlo nel freezer bisogna estrarre tutta l’aria per evitare la comparsa di muffe e funghi.
Prima del consumo va scongelato molto lentamente, poiché uno sbalzo termico repentino potrebbe danneggiarlo.
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Dove e come conservare l’hashish
In ogni caso, che si tratti di conservazione breve, media o lunga, è necessario riporre l’hashish in un luogo fresco, con una temperatura inferiore ai 25,5°C per evitare che si formi della muffa. Inoltre, l’ambiente in cui lo si conserva deve sempre rimanere pulito, asciutto (per evitare che l’hashish assorba troppa umidità), e buio.
Ogni barattolo dovrebbe essere riempito fino ai ¾, in modo da lasciare abbastanza spazio, e riposto in contenitori a tenuta stagna in vetro o ceramica. La plastica è sconsigliabile perché potrebbe accelerare il processo di invecchiamento della sostanza.
Come fare una buona concia
La concia, ovvero la conservazione del prodotto in contenitori ermetici per un lungo periodo, è un passaggio fondamentale per salvaguardare la qualità dell’hashish o della cannabis light.
Come abbiamo spiegato in precedenza, una volta raccolto in un contenitore a tenuta stagna con un livello di umidità tra il 60 e il 65%, l’hashish va tenuto in un luogo buio e fresco.
Una buona concia può durare dalle quattro alle otto settimane, durante le quali è molto importante farlo ‘arieggiare’: questo passaggio si compie svuotando i barattoli per poi riempirli dopo alcuni minuti e richiuderli ermeticamente. Man mano che passano le settimane questo procedimento va effettuato sempre più raramente.
Muffa: come evitarla
La formazione di muffa è tutt’altro che piacevole, sia nei cibi alla cannabis che nell’hashish, ma purtroppo è molto comune e particolarmente ostica. Se il prodotto non viene conservato adeguatamente, la muffa potrebbe comparire nel giro di poche settimane! Dunque, ecco qui alcuni consigli per prevenirne la formazione:
- Assicurare una corretta circolazione dell’aria per evitare l’accumulo di umidità.
- Evitare un’eccessiva irrigazione della piantina.
- Asciugare e stagionare correttamente il prodotto: la stanza nella quale viene conservato dovrebbe idealmente avere un’umidità del 35% e una temperatura di 12°C.
- Evitare contenitori a tenuta d’aria.
- Evitare luoghi caldi.
- Minimizzare l’impatto dei fattori ambientali.
Quando l’hashish ammuffisce è opportuno sbarazzarsene immediatamente. Tuttavia c’è chi consiglia di non gettarlo nella spazzatura ma di riscaldarlo a una temperatura di 95°C per 15 minuti perché la muffa non sopravvivrebbe a temperature superiori ai 60°C.
La scelta migliore, comunque, è di non correre inutili rischi ed evitare l’utilizzo dell’hashish se si nota qualunque segno di cattiva conservazione.
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Conclusioni
In conclusione, possiamo dire che sono tanti i modi per conservare adeguatamente l’hashish per uso personale.
Nonostante i tempi di conservazione possano variare in base al tipo di utilizzo, ci sono alcune regole da seguire. La scelta dei contenitori, o delle bustine apposite reperibili online e la scelta della stanza dove conservare l’hashish lontano dalla luce, dal caldo e da presenze indiscrete sono sicuramente requisiti fondamentali e inderogabili.
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