Modificato il: 05/02/2024
Offre gli stessi aromi e sapori della marijuana, ma è decisamente più potente. Ecco perché è tanto apprezzato dal pubblico.
Fra i derivati della cannabis, i concentrati stanno prendendo sempre più piede per le qualità uniche che li contraddistinguono.
I concentrati di Cannabis vengono ricavati della lavorazione della resina prodotta dalle infiorescenze e contengono un’elevata concentrazione di cannabinoidi (THC, CBD e terpeni); dunque, comportano effetti maggiori rispetto ad altri derivati della cannabis. Inoltre, sono molto versatili: possono essere alla base di diverse tipologie di prodotto.
Fra i concentrati più recentemente apparsi sul mercato, il live resin è uno dei più popolari (nei Paesi in cui è legale commerciare questa tipologia di prodotti). In questo articolo scopriamo cos’è e quali sono le qualità che ne hanno decretato il successo di pubblico.
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Cannabis live resin: cos’è?
Il ‘live resin’ è un tipo di concentrato ad alto contenuto di cannabinoidi che viene ricavato dai fiori freschi della pianta, anziché dalle cime essiccate e conciate come, invece, avviene per i concentrati tradizionali.
La sua peculiarità sta nel modo in cui viene prodotto questo prodotto: le cime appena tagliate della pianta vengono immediatamente congelate, per non dare il tempo ai terpeni e ai cannabinoidi in esse contenute di degradarsi, per poi essere successivamente impiegate nella preparazione del concentrato.
Questa è la fondamentale differenza rispetto ad altri concentrati della cannabis, i quali tipicamente sfruttano cime essiccate e conciate.
Cannabis live resin: come si ottiene?
Normalmente i fiori impiegati nella produzione dei normali concentrati di cannabis vengono sottoposti a un processo di essiccazione e di concia che influisce negativamente sul profilo terpenico della pianta, poiché espone i tricomi a potenziali fattori di stress, come l’eccessivo calore o la presenza di parassiti, portando alla degradazione dei terpeni (che si traduce in una loro significativa riduzione che può arrivare fino al 50%).
Al contrario, nel caso di live resin, congelando le cime si assicura che quest’ultime mantengano inalterate le concentrazioni di terpeni durante tutto il processo di lavorazione. Per farlo però occorre abbassare di molto la temperatura (fino al congelamento criogenico mediante azoto liquido per arrivare a -196°C), avvalendosi di apposita attrezzatura da laboratorio che, però, alza in modo significativo i costi di produzione di questo concentrato della cannabis (e ovviamente rende impossibile riprodurre questo sofisticato processo di estrazione a casa).
Più nel dettaglio, l’estrazione viene effettuata mediante un solvente (in genere, il butano che viene posto sotto pressione per il raggiungimento di temperature subcritiche), che a contatto con la cannabis consente l’isolamento e l’estrazione di terpeni e cannabinoidi.
Il prodotto estratto assume, dunque, la forma di un olio concentrato ricco di questi composti chimici, ma resta assolutamente privo di materiale vegetale (al termine di questo processo si perde circa il 95% del peso iniziale).
Inoltre, poiché tale tipo di concentrato presenta un’alta concentrazione di terpeni, il prodotto estratto non è compatto come i normali concentrati, ma sarà tendenzialmente più gelatinoso con aromi e sapori decisamente più marcati.
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Vantaggi e svantaggi del live resin ottenuto dalla resina della pianta di cannabis
Abbiamo visto come tra gli svantaggi di questo concentrato vi siano gli alti costi di produzione, che ovviamente si riflettono sul prezzo di vendita all’utente finale.
Per quanto riguarda, invece, i potenziali vantaggi, essi deriverebbero dall’elevata concentrazione di THC che questo prodotto presenta (può raggiungere fino a 90% di THC).
Percentuali così alte di questa sostanza psicoattiva potrebbero rivelarsi utili in ambito terapeutico per tutti coloro che devono combattere quotidianamente con il dolore cronico o contrastare i sintomi di gravi patologie, come la chemioterapia o la radioterapia.
Alcuni studi scientifici sembrano, infatti, suggerire come i terpeni contribuiscano, oltre che a dare sapore e odore alla cannabis, anche a produrre gli effetti psicoattivi della stessa, insieme ai cannabinoidi.
Quali sono le differenze tra il ‘live resin’ e gli altri concentrati estratti dalla cannabis?
La principale differenza rispetto ad altre tipologie di concentrati, come si è già avuto modo di evidenziare, riguarda il processo di estrazione.
Tutti i concentrati vengono estratti dalle infiorescenze. Se nei concentrati classici, però, i fiori impiegati devono aver prima completato un processo di essiccazione e di concia, nel caso del live resin, invece, le cime appena raccolte vengono congelate e mantenute in questo stato anche durante il processo di estrazione, in modo da bloccare i processi metabolici e la degradazione del materiale vegetale.
Congelare i fiori appena tagliati, infatti, consente di mantenere inalterate le proprietà di cannabinoidi e terpeni, anche se tale processo comporta l’utilizzo di attrezzatture sofisticate e personale specializzato.
A differenza dei concentrati tradizionali, pertanto, il live resin presenta una maggiore concentrazione di cannabinoidi e terpeni che si traduce in una maggiore efficacia dal punto di vista degli effetti, oltre che in un aroma più fresco e fragrante e molto più simile a quello della cannabis fresca.
D’altro canto, per produrre questa sostanza servono sofisticate attrezzature che alzano molto il prezzo del prodotto finale per i consumatori e, ricordiamolo, il live resin è illegale in Italia, visto l’alta percentuale di THC in esso contenuto.
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