Modificato il: 08/08/2024
La cannabis ad alto contenuto di THC crea dipendenza?
Ti stai informando riguardo gli effetti collaterali della marijuana e vuoi sapere se la dipendenza da cannabis esista davvero?
Ti diamo subito la risposta: sì, anche se meno rispetto alle droghe illegali, il consumo di marijuana ad alto contenuto di THC può portare alla dipendenza.
Ma la cannabis light che trovi su Justbob è un prodotto che presenta percentuali di THC inferiori allo 0,2%, dunque incapaci di rendere una persona dipendente e di creare sintomi di astinenza.
In questo approfondimento troverai risposta a tutti i dubbi che ti attanagliano riguardo la dipendenza da canne e gli studi a riguardo. Se attualmente pensi di essere dipendente dai cannabinoidi, in particolare modo dal THC, ti consigliamo di rivolgerti al tuo medico e poi a un centro di recupero specializzato che possa aiutarti a uscirne.
Ma, prima di tutto, vogliamo nuovamente rassicurarti sul fatto che l’erba light non possa provocare dipendenza. La canapa legale contiene alti livelli di CBD, mentre possiede percentuali di THC così irrisorie da non dare alcun effetto, tantomeno assuefazione o necessità di assumere questa sostanza.
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Dipendenza da cannabis THC: la ricerca del National Institute on Drug Abuse
Uno studio condotto dal National Institute on Drug Abuse riguardo la dipendenza da cannabis suggerisce che circa il 30% delle persone che fanno uso di cannabis potrebbero sviluppare il cosiddetto “disturbo da uso di marijuana”. Nello specifico, sembra che le persone che fumano erba ad alto contenuto di THC prima dei 18 anni abbiano molte più probabilità di sviluppare dipendenza rispetto alle altre.
Negli USA, circa 140.000 persone hanno richiesto un trattamento di riabilitazione per capire come disintossicarsi da cannabinoidi, proprio perché i tentativi a livello domestico si erano rivelati infruttuosi.
Secondo i ricercatori, il disturbo da uso di sostanze inizia a diventare una dipendenza quando chi ne fa uso non riesce a smettere di utilizzarle e quando l’utilizzo interferisce con lo svolgimento delle sue attività quotidiane.
Non è chiaro se gli studiosi abbiano considerato che chi fuma canne tende a mischiare l’erba con il tabacco, e che la nicotina dia forte dipendenza, ma non possiamo far altro che basarci sui dati pubblicati dal National Institute on Drug Abuse.
L’Istituto ha inoltre pubblicato i sintomi dell’astinenza da cannabinoidi.
Sbalzi d’umore, ansia e depressione da cannabinoidi: i sintomi dell’astinenza da cannabis ad alto THC
Prima di parlarti dei sintomi dell’astinenza da THC, vogliamo dirti che l’assuefazione non è un sinonimo di questo disturbo. L’assuefazione da marijuana è lo sviluppo della tolleranza agli effetti della sostanza assunta.
Ne soffre chi si è adattato agli effetti del THC (chi ne ha fatto abuso) e dunque ha bisogno di assumere maggiori quantità di erba, spesso in maniera più frequente, per riscontrare i sintomi piacevoli del fumare canne. Tra questi troviamo l’euforia, la forte concentrazione, l’aumento della creatività, spesso seguiti da un forte rilassamento per quanto riguarda la cannabis sativa, mentre la cannabis indica rilassa le membra e favorisce il sonno.
Come puoi ben immaginare, l’assuefazione può portare una persona alla dipendenza. Questa si manifesta in particolare modo con il desiderio incontrollabile di assumere THC e con i chiari sintomi dell’astinenza, ovvero i seguenti:
depressione;
ansia;
attacchi di panico;
psicosi;
malessere generale, come vomito;
perdita dell’ appetito;
disturbo da stress post traumatico.
Questi sintomi si riferiscono alla dipendenza da THC poiché è questa la sostanza che agisce sulla psiche. Il CBD (cannabidiolo) agisce esclusivamente a livello corporale rilassando i muscoli e alleviando dolori, ansia e altri disturbi.
Ma come disintossicarsi dai cannabinoidi dopo anni?
Dipendenza da canne: come uscirne
Se pensi di soffrire di dipendenza da canne ti consigliamo fortemente di evitare il fai da te. Il modo giusto per uscirne è rivolgersi a un medico di base e a uno psicoterapeuta, che sapranno valutare l’entità del problema e potranno indirizzarti al meglio.
Qualora non soffrissi di dipendenza da THC ma volessi evitarla, allora il CBD può essere un’ottima alternativa. Non è psicotropo, non crea dipendenza e non ti costringe a rinunciare al gusto e al profumo dell’erba classica.
Anzi: il cannabidiolo apporta numerosi effetti benefici al nostro organismo (come ad esempio l’olio di cbd per insonnia e ansia), tra cui l’effetto antidolorifico, quello antinfiammatorio, antiemetico, antiossidante e tanto altro ancora. Le ricerche scientifiche sul CBD sono ancora in corso d’opera (a causa della demonizzazione della cannabis), ma noi restiamo positivi.
Percorsi di cura per uscire dalla dipendenza da cannabis
Per uscire dalla dipendenza da cannabis, è fondamentale intraprendere un percorso di cura strutturato e supportato da professionisti del settore. Questo può includere terapie individuali o di gruppo, supporto psicologico e in alcuni casi anche il ricovero in un ambulatorio specializzato.
La chiave del successo di questi percorsi risiede nella consapevolezza del problema e nella determinazione a superarlo. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si è dimostrata efficace nel modificare i comportamenti legati all’uso di sostanze, insegnando nuove strategie per affrontare le tentazioni e per gestire i fattori scatenanti della dipendenza.
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Conclusione
La dipendenza da cannabis è una condizione seria che può influenzare negativamente la vita di una persona sotto molti aspetti, sia a livello fisico che mentale.
Tuttavia, con la giusta consapevolezza e il supporto adeguato, è possibile uscire dalla dipendenza e ristabilire un senso di benessere e controllo sulla propria vita. Scegliere percorsi terapeutici mirati e considerare l’uso di prodotti a base di CBD, come l’hashish venduto su JustBob, possono essere passi importanti in questa direzione.
Ricorda, ogni caso è unico e la soluzione più efficace è quella che viene personalizzata in base alle specifiche esigenze del singolo individuo.