Modificato il: 29/04/2024
Guida alla corretta conservazione della cannabis: l’essiccazione e la concia
Se hai deciso di aprire questo articolo significa che anche tu fai parte di quel gruppo di curiosi in merito a essiccazione e concia della cannabis, giusto?
È importante sapere che una procedura errata durante l’essiccazione e la concia della cannabis potrebbe influire seriamente sulla qualità del prodotto finale, sia dal punto di vista gustativo che aromatico.
Per questo motivo abbiamo deciso di spiegare a scopo illustrativo come avvengono l’essiccazione e la concia della marijuana.
Iniziamo!
Cime di cannabis: ecco perché è così importante farle essiccare
L’essiccazione della cannabis è una delle fasi più cruciali e, se non viene eseguita correttamente, può avere un impatto estremamente negativo sulla qualità del prodotto finale.
In che modo?
Una volta raccolti i fiori, gli steli dovranno essere fatti essiccare in un modo particolare per due ragioni:
- conservare le loro proprietà;
- migliorare la loro qualità.
Tieni presente che i fiori di cannabis sono ricchi di componenti attivi: la resina contiene una grande quantità di THC, CBD e altri composti.
Il problema è che quando le piante sono state appena raccolte, sono ancora piuttosto verdi e la maggior parte del THC è inattivo. L’unico modo per “attivarlo” è essiccare i fiori per circa 10-15 giorni, a seconda della quantità e della posizione.
Una volta essiccati i fiori, il canapicoltore dovrà curare la pianta per ottenere il miglior sapore possibile dalla gemma. Questo processo è conosciuto come concia.
Quando si curano le cime, si fa sostanzialmente marcire la clorofilla in modo che le cime non abbiano un sapore troppo verde o fresco, caratteristica dell’erba essiccata in maniera forzata, ad esempio sfruttando il calore o se è raccolta troppo presto.
Quando la clorofilla marcisce, l’erba inizia ad assumere un aspetto più giallastro o marrone.
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Essiccazione cannabis: ecco come avviene
Quali sono le fasi del processo di essiccazione? Per ottenere un buon prodotto finale è necessario organizzare il procedimento in tre fasi:
- Organizzare la stanza di essiccazione;
- Individuare la fine dell’essiccazione;
- Fase di concia.
Vediamole nel dettaglio!
Fase numero 1: organizzare la stanza di essiccazione
L’organizzazione della stanza di essiccazione è la prima modifica da fare prima di iniziare il vero e proprio lavoro: infatti non appena le piante non saranno più nel loro vaso o a terra, inizieranno a deteriorarsi velocemente. Quindi è importante iniziare preparare tutto in anticipo in modo da non dover buttare mesi di lavoro.
Come è possibile essiccare la cannabis?
Per essiccare correttamente la cannabis, il primo passo consiste nell’appendere le cime delle piante a testa in giù utilizzando uno spago o un filo di ferro:
- limitare la quantità di luce;
- controllare la temperatura e l’umidità.
Appendere le gemme a testa in giù inganna la pianta, facendole “credere” di essere ancora viva, poiché in questa posizione i succhi all’interno delle gemme non defluiscono dal punto in cui il ramo è stato tagliato.
In questo modo, i boccioli rimarranno sani.
Fase numero 2: individuare la fine dell’essiccazione
Ovunque il coltivatore decida di far essiccare le cime, è fondamentale mantenere un flusso d’aria morbido e una temperatura costante. L’ideale sarebbe situarsi tra i 16°C e i 21°C.
In questo modo la marijuana si asciugherà in modo uniforme e graduale.
Infine, è fondamentale mantenere un preciso livello di umidità, ossia tra il 45% e il 55%.
Se l’ambiente risulta poco umido, le cime si seccheranno troppo rapidamente, compromettendo il sapore della marijuana e rendendolo sgradevole. Al contrario, se il livello di umidità è troppo elevato, le cime impiegheranno più tempo del dovuto a seccarsi, aumentando il rischio di sviluppare muffe indesiderate.
Una volta che ci si è assicurati di controllare questi tre fattori cruciali – luce, temperatura e umidità – si dovrebbero lasciare gli steli fino a quando non si iniziano a spezzare. Di solito, questa procedura richiede circa due settimane.
Ad ogni modo, le cime andrebbero controllate periodicamente.
Infatti, se gli steli mantengono una certa elasticità, è necessario continuare il processo di essiccazione. Quando diventano fragili, il coltivatore può provare a piegare delicatamente gli steli.
- se si spezzano, significa che la gemma è secca;
- se si piegano solo un po’ senza rompersi, dovranno continuare a essiccare.
Fase numero 3: concia delle cime della piante di cannabis, lo step finale per ottenere un prodotto di qualità
Una volta che la cannabis è stata essiccata a dovere, è il momento della concia.
La concia della cannabis è una fase critica per il successo di un raccolto di alta qualità e ha due obiettivi principali.
Il primo passo consiste nel concedere ai batteri il tempo necessario per degradare eventuali residui di clorofilla presenti nelle parti della pianta. La clorofilla, contenente magnesio, è responsabile dell’amarezza del fumo di cannabis. Facendo sì che i batteri abbiano il tempo e l’ambiente adatto per sintetizzare questo pigmento, le gemme avranno un gusto nettamente migliore.
Il secondo passo è determinare con precisione la percentuale di umidità necessaria per una corretta conservazione. È risaputo che quanto più secca è la cannabis, tanto più veloce e facile sarà la sua combustione.
Tieni presente che il processo di concia può variare notevolmente nella sua durata, oscillando da due settimane fino a due anni, sebbene il periodo ideale si aggiri solitamente intorno ai due o tre mesi.
A questo punto la cannabis dovrà essere conservata all’interno di vasetti in vetro ermetici, tipo quelli della marmellata, i quali andranno riempiti fino a circa due terzi della loro capacità.
In questo modo, si lascerà lo spazio adeguato tra le cime, garantendo un flusso d’aria sufficiente e l’ossigeno necessario per mantenere vivi i batteri. Se le gemme dovessero essere invece compattate, ci sarebbe il rischio di aumentare l’umidità e di favorire la formazione di muffe.
Durante questa procedura, è consigliabile aprire i vasetti diverse volte al giorno per alcuni minuti, soprattutto durante le prime due settimane. Successivamente, è opportuno ruotarli di tanto in tanto per ridistribuire uniformemente le gemme.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo esaminato nel dettaglio i fondamentali processi di essiccazione e concia della cannabis, entrambi essenziali per garantire la produzione di un prodotto di qualità superiore.
La corretta essiccazione, come abbiamo visto, richiede l’ottimizzazione di tre fattori chiave: luce, temperatura e umidità.
Questi elementi devono essere attentamente monitorati e controllati per garantire che le gemme raggiungano il punto di essiccazione ideale, mantenendo intatto il loro profilo di gusto e aroma.
Per quanto riguarda la concia, è importante comprendere che questo processo può richiedere un periodo variabile, che va dalle due settimane fino a due anni, anche se il periodo ottimale si aggira solitamente intorno ai due o tre mesi.
Durante questo tempo, è essenziale conservare la cannabis in vasetti ermetici di vetro, con attenzione al riempimento adeguato e alla ventilazione regolare per evitare la formazione di muffe.
La nostra cannabis legale risponde pienamente a questi requisiti, perché ci impegniamo costantemente per garantire che ogni fase, dall’essiccazione alla concia, sia eseguita con la massima cura e attenzione.
La nostra priorità è offrire prodotti di qualità superiore!
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