Modificato il: 29/10/2024
Scopriamo la storia della Hemp Body Car e l’idea dietro la realizzazione della prima, vera auto sperimentale
Un’automobile fatta di canapa e alimentata da etanolo di canapa: un’utopia?
Nient’affatto: ha più di 80 anni il prototipo della Hemp Body Car, l‘invenzione di uno dei più importanti imprenditori automobilistici della storia, quell’Henry Ford che voleva mettere ‘il mondo su ruote’, il creatore della catena di montaggio e delle tecniche di produzione di massa.
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Hemp Body Car: breve storia dell’auto sperimentale di canapa
Correva l’anno 1941 quando l’imprenditore automobilistico Henry Ford presentò al mondo un’auto come non si era mai vista prima, fatta quasi esclusivamente di fibre di cellulosa biodegradabile di canapa e altri materiali naturali come la soia e la paglia di grano.
Dalla carrozzeria al parabrezza, dalla scocca ai finestrini, la canapa era il materiale principale di un’auto che pesava soltanto 900 chilogrammi, una bella differenza rispetto al peso delle concorrenti, che superava la tonnellata. Inoltre, ad alimentare il prototipo era etanolo di canapa, un carburante ecologico ed economico.
“Il carburante del futuro sta per venire dal frutto, dalla strada, dalle mele, dalle erbacce; c’è combustibile in ogni materia vegetale che può essere fermentata e garantire alimentazione” dichiarava già allora Henry Ford, che non si rassegnava all’idea di sfruttare senza limiti foreste e miniere quando si poteva ottenere lo stesso risultato dai campi di canapa.
Fu il desiderio di trovare alternative al consumo delle risorse naturale che spinse l’imprenditore americano a creare un team, guidato da Lowell E. Overly, per la realizzazione di un’automobile sperimentale a ridotto impatto ambientale.
Grazie anche alla preziosa collaborazione del chimico George Washington Carver, considerato una sorta di Leonardo da Vinci dell’epoca, l’auto venne alla luce dopo 12 anni di progettazione e presentata al Festival di Dearborn, sede della Ford.
Purtroppo il progetto fu troncato quasi sul nascere.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale assestò un colpo duro all’ambizioso progetto di Henry Ford, così come il Marijuana Tax Act voluto dall’allora presidente Roosevelt, che senza dichiararlo in modo esplicito impediva la coltivazione di cannabis: anche se non proibita, qualsiasi forma di commercio della pianta veniva punita con la reclusione o con una multa salatissima.
A pesare furono anche l’eccessiva durata della prototipazione (ben 12 anni) e anche la morte di Ford nel 1947.
Il progetto dell’auto sperimentale fatta di canapa, che avrebbe potuto cambiare l’industria automobilistica, si arenò subito, a dispetto delle enormi potenzialità.
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Com’era fatta la Hemp Body Car
La macchina “col corpo di canapa” era un progetto che risulta ancor oggi visionario.
L’anima dell’auto era un telaio di tubi metallici, mentre la carrozzeria era costituita da 14 pannelli in materiale plastico creati sotto la pressione di 1500 libbre.
I pannelli erano fatti per il 70% di fibre di cellulosa di cannabis, soia e altri materiali naturali e per il 30% di un legante legnoso. Ford scelse la fibra di cellulosa di canapa per la sua resistenza, dieci volte maggiore dell’acciaio, e per la modellabilità, pari alla fibra di vetro. In altre parole, il materiale perfetto: Henry Ford era talmente convinto della qualità della sua creazione da prenderla a colpi d’ascia davanti a tutti, dimostrandone così l’incredibile resistenza.
Se a questo aggiungiamo che il carburante che alimentava la macchina erano l’etanolo di canapa e altri oli vegetali, capiamo bene quanto fosse avanti il prototipo di Ford.
Non è un caso se ancora oggi la Hemp Body Car è una delle macchine più ecologiche mai create: avrebbe infatti un impatto ambientale inferiore di due volte e mezzo rispetto a una macchina elettrica.
Perché la canapa è un ottimo materiale per le automobili
Le potenzialità della canapa sono note da tempo, così come le tante applicazioni. Si tratta di una pianta dai mille usi, che può essere utilizzata in vari ambiti, dalla cosmesi all’industria pesante, e lavorata per creare materiali leggeri, resistenti e versatili. L’auto sperimentale di Henry Ford ne è la dimostrazione: nonostante il peso, decisamente inferiore, era resistente quanto e più delle altre automobili.
Le piante di canapa, se utilizzate per produrre materiali alternativi alla plastica, possono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente: anche nella produzione di automobili dunque potrebbero risultare preziose, in quanto possibili sostituti della fibra di vetro o la fibra di carbonio.
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In conclusione
Un’auto di fibre di cellulosa di canapa, alimentata da etanolo di canapa: l’idea di auto di Henry Ford, partorita oltre 80 anni fa, suona ancor oggi affascinante e avveniristica, su cui si dovrebbe riflettere.
Oltre a ridurre l’impatto sull’ambiente, un’auto simile a quella ideata dal grande imprenditore americano avrebbe consumi ridotti e una resistenza del tutto simile alle macchine moderne.
La storia della Hemp Body Car dimostra, una volta di più, quanto potrebbe essere fruttuosa la coltivazione a fini industriali della canapa.
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