Modificato il: 31/10/2023
HHC (o esaidrocannabinolo): tutto quello che c’è da sapere su questo cannabinoide ancora poco conosciuto
Negli ultimi anni, sono emersi nuovi cannabinoidi sul mercato, come il poco noto HHC, noto anche come esaidrocannabinolo.
Ma cosa sappiamo realmente di questo cannabinoide?
Nel seguente articolo, esploreremo il mondo dell’HHC, analizzandone gli effetti e il suo potenziale uso terapeutico secondo alcuni studi recenti.
Hai già l’impressione che questo articolo faccia al caso tuo?
Iniziamo!
Innanzitutto, che cos’è l’HHC?
L’esaidrocannabinolo, o ‘HHC’, è un cannabinoide, ovvero un composto presente in natura nelle piante di cannabis.
I cannabinoidi più comunemente conosciuti sono il Delta-9 THC e il cannabidiolo (CBD).
Ma andiamo con ordine.
Il THC è l’ingrediente della marijuana in grado di causare uno stato di dipendenza al livello psicologico e fisico, specie se assunto in grandi quantità.
Il cannabidiolo, d’altro canto, non è psicoattivo, e si è dimostrato essere un ingrediente utile per trattare diversi disturbi come il dolore cronico, l’indolenzimento, l’ansia, la depressione e alcuni disturbi del sonno.
Inoltre, esiste un prodotto a base di CBD, Epidiolex, che la FDA (Food and Drug Administration statunitense) ha approvato per il trattamento delle crisi epilettiche in casi limitati, con supervisione medica.
I cannabinoidi come il Delta-8 THC e l’HHC, invece, sono apparsi più recentemente sul mercato.
Questi ultimi, di fatto, vengono prodotti in laboratorio, estraendoli dal THC o da altri cannabinoidi. Per questa ragione, le informazioni sulla loro sicurezza e utilità sono tuttora molto limitate, ma ci sono alcune segnalazioni di effetti collaterali negativi.
Vediamo dunque di approfondire.
HHC e THC a confronto: come agiscono sul corpo?
L’HHC e il THC producono nell’organismo effetti simili a quelli degli altri cannabinoidi, ma con alcune leggere variazioni.
I cannabinoidi interagiscono con il sistema endocannabinoide del nostro organismo, una complessa rete biologica composta da recettori, endocannabinoidi ed enzimi. Ogni componente contribuisce al mantenimento dell’omeostasi, nota anche come equilibrio, nel corpo.
Esatto, proprio così.
L’HHC e il THC agiscono in modo specifico sui recettori dei cannabinoidi 1 (CB1) presenti nel cervello e nel sistema nervoso centrale generando una sensazione di sballo euforico e vari vantaggi, come:
- l’effetto antinfiammatorio;
- l’alleviamento del dolore;
- la promozione del sonno;
- la salute e il benessere generali.
Anche il THC si lega ai recettori CB, ma con un’affinità molto maggiore per il recettore CB1 rispetto all’HHC. Per questo motivo il THC produce uno sballo più potente. Inoltre, il legame del THC con il recettore CB1 altera le vie di comunicazione del cervello, il che può portare a cambiamenti a breve e lungo termine nelle funzioni cerebrali.
Ma quindi l’HHC è naturale o sintetico?
Diciamo che dipende dalla fonte.
Sebbene l’HHC possa essere naturalmente presente nella canapa o nella canapa light, è relativamente scarso rispetto al THC Delta-8 e al THC Delta-10.
Quindi, cosa significa? Facciamo un passo indietro.
In quei fiori in cui i livelli dei THC sono bassi, l’estrazione degli stessi deve seguire un processo particolare: : stiamo parlando dell’idrogenazione della molecola di THC. Utilizzando questa tecnica, i professionisti sono in grado di legare il componente Delta-9 del THC della canapa con atomi di idrogeno.
Ma come funziona esattamente?
In poche parole, la tecnica dell’idrogenazione consiste nell’aggiunta di idrogeno alla molecola di THC, di solito in presenza di un catalizzatore come il nichel o lo zinco, che si trasforma così in molecola di HHC.
Ma non è tutto.
L’idrogenazione del Delta-9 THC fa sì che la molecola di HHC diventi meno stabile. Pertanto, l’aggiunta di idrogeno rende la molecola HHC più robusta della Delta-9.
Dunque, per rispondere alla domanda “ma l’HHC è naturale o sintetico?”, rispondiamo che questo cannabinoide può essere considerato a tutti gli effetti semisintetico.
Leggi anche: I possibili usi della cannabis light per l’aromaterapia
Quali sono gli effetti dell’HHC?
Come abbiamo più volte sottolineato in questo articolo, gli effetti dell’HHC non sono noti come quelli del THC perché si tratta di un cannabinoide meno comune e relativamente nuovo.
Tuttavia, alcune persone che ne hanno fatto uso sotto stretta supervisione hanno riferito di sentirsi più rilassate e meno ansiose. L’HHC verrebbe dunque utilizzato per alleviare il dolore, le infiammazioni e l’ansia – talvolta anche per migliorare la qualità del sonno.
Ma come funziona di preciso?
Poco fa abbiamo anticipato che l’HHC viene realizzato in laboratorio. Ecco, devi sapere che ogni produzione di HHC comprende sempre molecole ad alta e bassa potenza. Il problema, però, è che i produttori non riescono a separare in modo economico l’alta potenza attiva (9R HHC) dalla sua gemella inattiva (9S HHC).
Il gemello attivo ad alta potenza dell’HHC – il 9R HHC – si lega ai recettori endocannabinoidi dell’organismo in modo più efficace rispetto al 9S HHC, poiché presentano differenze chimiche minime.
A causa di leggere variazioni nelle loro strutture molecolari, il 9R HHC si lega ai recettori endocannabinoidi e produce effetti paragonabili a quelli del THC, pur richiedendo dosaggi molto più elevati di HHC.
Esattamente.
Ma sebbene si sappiano alcune cose sugli effetti dell’HHC, molte di queste informazioni si basano su teorie e supposizioni piuttosto che su prove scientifiche. Poiché l’HHC e il THC sono simili, è probabile che l’HHC offra molti degli stessi benefici terapeutici del THC. Tuttavia, pochi studi hanno esaminato questa possibilità.
Per citare un esempio, uno studio sul beta-HHC nei ratti ha mostrato risultati promettenti, ma sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le reali potenzialità di questo cannabinoide.
Esistono potenziali benefici ed effetti collaterali nell’utilizzo dell’HHC? Urgono ulteriori studi in merito
Data la mancanza di ricerche sull’HHC, non c’è ancora consenso sul fatto che questo cannabinoide semisintetico possa essere benefico o meno.
Ad ogni modo, sappiamo che l’HHC, come altri cannabinoidi, agisce interagendo con il sistema endocannabinoide. In effetti, il sistema endocannabinoide regola importanti funzioni corporee, tra le quali:
- il sonno;
- l’umore;
- l’appetito;
- la memoria;
- la riproduzione e la fertilità.
Tuttavia, lo ribadiamo, non si conoscono gli effetti che l’HHC produce quando si lega a questi recettori, né si sa se porterà a qualche beneficio per la salute nel breve e nel lungo periodo.
Ma sebbene gli studi scientifici sull’argomento siano molto rari, i risultati dei seguenti studi sono molto promettenti.
Uno studio del 2011 ha dimostrato che alcuni analoghi sintetici dell’esaidrocannabinolo (HHC) inibiscono fortemente l’angiogenesi e la crescita tumorale indotta dalle cellule del cancro al seno.
Il che farebbe ben sperare.
Un altro studio giapponese del 2007 descrive l’impressionante capacità di HHC di bloccare il dolore nei topi. Se così fosse, si tratterebbe quindi di un analgesico ancora più potente degli altri cannabinoidi presenti nella pianta di canapa e nelle sostanze da essa derivate, come l’hashish CBD.
Tirando le somme, è decisamente ancora troppo presto per confermare che l’HHC abbia benefici terapeutici capaci di favorire il miglioramento di condizioni e malattie specifiche. Tuttavia, il moltiplicarsi di studi seri su questo argomento finora è promettente.
Detto questo, la domanda sorge spontanea: ci sono possibili effetti collaterali derivanti dall’uso di HHC?
Anche qui, la ricerca sugli effetti collaterali dell’HHC è scarsa o inesistente. Aneddoticamente, le persone riferiscono di aver sperimentato effetti collaterali simili a quelli del THC, come ad esempio:
- ansia;
- confusione;
- difficoltà di coordinamento;
- bocca secca;
- aumento della frequenza cardiaca;
- bassa pressione sanguigna;
- perdita di memoria;
- occhi rossi;
- tempi di reazione più lenti;
- stanchezza.
Ad ogni modo, è importante ribadire che, a causa della mancanza di ricerche sull’HHC, non è possibile affermare che il suo consumo scaturisca gli effetti sopracitati, così come non possiamo confermare i benefici nel breve e nel lungo periodo.
Come può essere utilizzato l’HHC?
In questo articolo abbiamo specificato che l’HHC è un prodotto che, nella maggior parte dei casi, non viene sintetizzato nei fiori di cannabis, quindi risulta essere semisintetico a tutti gli effetti.
In altre parole? Non esiste quindi una vera e propria pianta di HHC che possa essere consumata per inalazione. Tuttavia, esistono diverse forme di HHC disponibili per l’acquisto in alcuni negozi online statunitensi.
Di fatto, l’HHC può essere venduto in tre forme diverse:
- HHC sotto forma di liquido elettronico per lo svapo;
- olio concentrato in HHC;
- caramelle e altri alimenti contenenti HHC.
Leggi anche: Storia dell’uso della cannabis nell’antica Grecia (e non solo)
Conclusioni
In conclusione, l’HHC è un cannabinoide presente in natura nelle piante di cannabis, ma può essere prodotto anche all’interno di un laboratorio chimico.
Abbiamo più volte sottolineato che gli effetti dell’HHC non sono ancora del tutto noti, ma si ritiene che possa avere benefici terapeutici simili a quelli del THC. Tuttavia, la mancanza di ricerche sull’HHC rende difficile determinare se il suo consumo abbia effetti collaterali e se possa essere utilizzato in modo sicuro.
Ci sono alcune segnalazioni di effetti collaterali negativi, rapportati a quelli tipici del THC – cannabinoide con il quale l’HHC viene spesso messo a confronto. Inoltre, l’HHC è disponibile in diverse forme, tra cui l’e-liquid per lo svapo, l’olio cbd concentrato e prodotti alimentari.
In definitiva, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno gli effetti e i rischi associati all’utilizzo di questo cannabinoide.
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💡Takeaways sull’HHC, cannabinoide semisintetico
- L’HHC è un cannabinoide meno noto rispetto ai tanto discussi THC e CBD: il primo è un composto psicoattivo, mentre il CBD è noto per le sue varie proprietà e potenziali benefici in campo medico. Questo, a differenza della sua controparte psicotropa, è incapace di provocare dipendenza, rendendolo un prodotto sicuro.
- L’HHC è un cannabinoide presente in natura nelle piante di cannabis, ma può anche essere prodotto in laboratorio, diventando così un prodotto semisintetico.
- L’HHC agisce sul sistema endocannabinoide dell’organismo, legandosi ai recettori CB1 presenti nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Proprio per questa sua capacità, l’HHC viene spesso paragonato al THC, cannabinoide capace di provocare uno stato di dipendenza al livello psicologico e fisico in chi lo assume.
- L’HHC è relativamente nuovo sul mercato, e ci sono ancora poche informazioni sulla sua sicurezza e utilità.
- L’HHC è disponibile in diverse forme. Per esempio, è possibile acquistarlo negli Stati Uniti sotto forma di liquido elettronico per lo svapo, olio concentrato, e prodotti alimentari.
- L’effetto dell’HHC non è ancora ben compreso dai ricercatori, ma alcuni studi suggeriscono possibili benefici terapeutici, come l’analgesia e l’inibizione della crescita tumorale. Tuttavia, non ci sono ancora prove scientifiche a sostegno di queste ipotesi, e gli effetti collaterali dell’HHC non sono noti con certezza.
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FAQ sull’HHC, cannabinoide semisintetico
Quali sono gli effetti dell’HHC?
Attualmente, gli effetti dell’HHC non sono completamente noti a causa della mancanza di ricerche sull’argomento. Tuttavia, alcune persone che ne hanno fatto uso – sotto supervisione di professionisti – segnalano di essersi sentiti più rilassati e meno ansiosi.
Esistono potenziali benefici ed effetti collaterali nell’utilizzo dell’HHC?
A causa della mancanza di ricerche sull’HHC, non c’è ancora un consenso su possibili benefici o effetti collaterali. Gli studi finora condotti sono molto promettenti ma ancora insufficienti per fare affermazioni definitive. Secondo uno studio del 2011 sembrerebbe che alcuni analoghi sintetici dell’esaidrocannabinolo (HHC) inibiscano fortemente l’angiogenesi e la crescita tumorale indotta dalle cellule del cancro al seno. Inoltre, un altro studio giapponese del 2007 ha descritto l’impressionante capacità di HHC di bloccare il dolore nei topi. In conclusione, si tratterebbe quindi di un analgesico ancora più potente degli altri cannabinoidi presenti nella pianta di canapa. Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali, invece, alcuni ritengono che questi possano essere simili a quelli del THC, e quindi:
- ansia;
- confusione;
- difficoltà di coordinamento;
- bocca secca;
- aumento della frequenza cardiaca;
- bassa pressione sanguigna;
- perdita di memoria;
- occhi rossi;
- tempi di reazione più lenti;
- stanchezza.
Come può essere utilizzato l’HHC?
Innanzitutto, è bene precisare che l’HHC non viene sintetizzato nei fiori di cannabis, risulta quindi essere semisintetico a tutti gli effetti. Per essere precisi, spesso viene ricavato dall’estrazione o dalla modifica di altri cannabinoidi presenti nella pianta di canapa. Ad oggi, essendo un prodotto relativamente nuovo e poco conosciuto, non è possibile acquistarlo ovunque. In ogni caso, alcuni rivenditori statunitensi lo offrono sotto forma di liquido elettronico – quindi come prodotto per lo svapo –, ma anche come olio concentrato e caramelle o altri alimenti contenenti, appunto, HHC.