Modificato il: 07/11/2024
È vero che la cannabis è una pianta molto resistente a ogni tipo di malattia? Vediamo insieme quali sono le pericolose patologie più temute dai coltivatori
È molto diffusa la credenza secondo cui la canapa sia una pianta molto resistente a diverse patologie, anche le più pericolose. Ma è davvero così?
Vedremo come in realtà questo sia un falso mito e quali siano invece le patologie più comuni e devastanti che possono colpire le piantagioni di canapa sativa.
Inoltre vedremo anche quali sono le contromisure adottate dai coltivatori per contrastarle, almeno quando è possibile, poiché alcune di queste malattie sono davvero difficili da arginare e curare.
Ci preme specificare però che con questo articolo non vogliamo fornire istruzioni o vademecum per improvvisarsi coltivatori, o addirittura incoraggiare coltivazioni illecite, ma semplicemente vorremmo tenervi aggiornati sull’universo cannabis, a livello teorico, e soddisfare la vostra sete di curiosità riguardo questi argomenti.
Ne approfittiamo per ribadire il nostro consueto invito a rispettare le norme vigenti che regolano la materia ‘cannabis’.
Infine, detto questo, vi invitiamo a dare un’occhiata allo shop di Justbob in cui potrete trovare prodotti a base di canapa legale, rigorosamente a norma di legge, come il CBD.
Bene, terminate queste doverose premesse, vi lasciamo al nostro articolo, buona lettura!
La cannabis è davvero così resistente?
Eccoci, sfatiamo subito il luogo comune sulla canapa come pianta super resistente a ogni parassita, muffa o patologia.
La canapa è sì, una pianta tendenzialmente resistente a malattie e parassiti, ma non è così invulnerabile come sostiene una certa vulgata.
Ha un’alta tolleranza ai climi più diversi, alle temperature più calde, come a quelle più rigide, a periodi di pioggia e siccità, ma come è facilmente intuibile, ogni varietà di cannabis ha le sue prerogative e peculiarità.
In questo articolo vedremo quali sono le malattie più diffuse che possono danneggiare le colture e, quando possibile, i principali rimedi per prevenirle e combatterle.
A volte infatti basta davvero una muffa appena percettibile in una sola piantina per rovinare un intero raccolto. Per questo motivo, nei prossimi paragrafi, vi illustreremo anche i modi per individuare in tempo l’inizio di un’epidemia anche da pochi e semplici indizi.
La maggior parte di patologie che possono distruggere le piante di cannabis è risolvibile se curata per tempo, ma per poterlo fare è utile conoscere qualche espediente e saper riconoscere i segni, spesso non troppo visibili, della malattia.
Pensate che sono state individuate con precisione più di cento malattie che riguardano la cannabis, ma solo una decina di queste possono devastare interi raccolti e avere effetti irreversibili sulle colture.
Può capitare che le piantagioni di canapa, sia outdoor che indoor, anche quelle più curate e seguite da mille attenzioni, possano essere colpite da gravi patologie.
Teoricamente le colture indoor sono più controllate per forza di cose rispetto a quelle outdoor, ma non è raro che in colture indoor vengano introdotti involontariamente agenti patogeni invasori che possono rovinare le piante.
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Quali sono le principali malattie, funghi e muffe, che affliggono la canapa?
Noi nei prossimi paragrafi analizzeremo le più importanti tra queste, le loro caratteristiche, sintomi, modi per riconoscerle e prevenirle e, infine, i modi per contrastare il loro insorgere, spesso distruttivo. Per il momento ci limitiamo e elencare le più diffuse:
- botrite;
- sclerotinie;
- pythium;
- septoriosi;
- rhizoctonia;
- phoma e ascochyta;
- peronospore e oidi;
- fusarium;
- macrophomina;
- cercosporiosi e alternaria;
- verticillium.
Quali sono i modi per prevenirle?
Durante il prosieguo dell’articolo, vedremo specificatamente, patologia per patologia, i modi per prevenire le malattie più note, ma per ora indichiamo generalmente gli accorgimenti più utilizzati per far sì che il raccolto cresca e si sviluppi rigoglioso e in salute, come:
- utilizzare prodotti naturali e biologici;
- creare ambienti di lavoro salubri;
- concimazione oculata e stimolazione delle difese immunitarie;
- mantenere un’alta qualità e controllare la salute dei substrati;
- frequenti e corrette potature, pulizia del marcio o del secco;
- irrigazione ponderata e misurata.
A queste semplici indicazioni va aggiunto uno spirito di osservazione elevato dell’agricoltore che deve tenere d’occhio costantemente i suoi esemplari sempre attento ai cambiamenti e alle minime variazioni di foglie e fiori.
L’osservazione dei rami e del terreno, e di tutte le parti costitutive della pianta, è infatti imprescindibile per individuare per tempo parassiti e primi sintomi delle malattie, sia durante le prime fasi di sviluppo che nella fioritura.
Fusarium, il fungo che uccide la cannabis
Tra i funghi più temibili che possono infettare le piante di cannabis ci sono i Fusarium che sono in grado di far marcire intere piante.
Le infezioni avvengono soprattutto in zone con temperature calde e il pericolo di queste spore è che possono rimanere inattive e silenti anni, senza segni visibili sulle piante, per poi colpire all’improvviso ed essere quasi inarrestabili.
Solitamente comunque i fusarium risultano visibili sui fusti e sulle foglie delle piante e sono riconoscibili da macchie scure, gialle e marroni.
Quando le radici contraggono il fungo diventano rossastre prima di marcire.
C’è un modo per prevenire l’infezione da fusarium?
Alcune buone pratiche possono essere:
- distruggere le piante infette;
- sterilizzare gli attrezzi da lavoro se si sospetta un’infezione;
- usare compost maturo per infusi;
- coltivare in vasi;
- utilizzare fertilizzanti ricchi di potassio e calcio;
- impiegare mix di terricci sterilizzati o pastorizzati e utilizzare sempre nuovi contenitori;
- accertarsi che il pH del terreno non sia eccessivamente acido.
Le muffe più dannose per la cannabis
Le spore della muffa, è risaputo, proliferano in ambienti umidi e poco areati.
Quando si ha fortuna e la crescita di muffe è scoperta in tempo, il coltivatore solitamente può arginare l’infestazione eliminando le parti infette delle piante e assicurarsi che il terreno sia ideale per le colture, ovvero, con temperatura e umidità ottimale, che il terriccio non sia eccessivamente zuppo d’acqua e che l’ambiente sia ben ventilato.
Al contrario, se l’invasione ormai è in fase avanzata, come extrema ratio, si può ricorrere a potenti fungicidi.
Ma vediamo le principali muffe che possono colpire le piante di canapa:
- la Mildew, possono far marcire le cime anche se l’umidità non è troppo alta. Per prevenirle valgono i consigli precedenti sul controllo del clima e delle temperature. Alcuni ricercatori brasiliani hanno scoperto come il latte possa essere più utile dei pesticidi chimici per debellarle;
- Bud Rot, compare alla fine della fioritura e rende le foglie gialle indebolendo le cime che si staccano facilmente. Questa muffa è davvero difficile da eliminare, spesso non resta che eliminare gli esemplari infetti e assicurarsi che non abbiano contagiato le piante sane;
- la sclerotinia è riconoscibile in quanto rende i fusti color nocciola per poi rivestirli di muffe bianche e sclerozi neri;
- la Septoria cannabis causa macchie bianche, giallastre, marroni e grigiastre nelle foglie fino a necrotizzare e perforare i tessuti;
- la muffa grigia, detta anche Botrytis Cinerea, si diffonde spesso in autunno e fa marcire radici e stelo delle piante più giovani, spesso è causata da un fungo parassita detto Pythium.
Il Pythium si diffonde in ambienti umidi tra i 20 e i 30 gradi e ingiallisce le foglie, rendendole anche marroncine, ma non solo, indebolisce le radici e rallenta la crescita delle piante fino ad appassirle.
Questo fungo colpisce piante apparentemente forti ma già compromesse da parassiti o altre patologie, per prevenire in tempo l’infezione si può individuare la fonte di stress ed eliminarla, limitare l’irrigazione e la fertilizzazione, evidentemente eccessiva, usare compost invecchiato anche per infusi e tenere il terreno asciutto, non umido, profondo tra due e tre centimetri.
Un altro consiglio che può rivelarsi utile è quello di sterilizzare le forbici a ogni potatura ed eliminare le parti infestate.
Alcuni coltivatori coprono le foglie con buste di plastica prima di reciderle, proprio per evitare che le spore si diffondano. Oppure, per eliminare le muffe, si può cospargere la parte danneggiata leggermente e delicatamente con un sapone molle alcalino tramite uno spazzolino o applicare poca acqua ossigenata con molta attenzione.
Le alghe, pericolo pubblico numero uno
Le alghe si sviluppano e proliferano in ambienti caldi e luminosi in cui possono trovare i nutrienti che le occorrono.
Piccolo inconveniente: la temperatura ideale per la crescita delle piante di canapa è sui 22 gradi, proprio la stessa prediletta dalle alghe!
Si possono diffondere rapidamente nei tubi, nei contenitori, davvero ovunque, perciò una buona abitudine può essere utilizzare contenitori opachi da cui non passi la luce solare.
Quando le alghe crescono intorno alle radici possono essere pericolose poiché tolgono il prezioso ossigeno alla pianta e le ‘rubano’ i nutrienti. Per prevenire la diffusione delle alghe si consiglia di tenere puliti i contenitori e utilizzare prodotti naturali come estratto di semi d’uva o argento colloidale.
Il marciume radicale, che cos’è e come si previene
Il marciume radicale è tra le cause più diffuse della rovina delle piantagioni di cannabis, tra i più temuti dai coltivatori.
Abbiamo visto come gli agenti infestanti come alghe e funghi adorino gli ambienti con poco ossigeno e molta acqua, le loro condizioni ideali per devastare le piante e portarle alla putrefazione.
Tra gli accorgimenti per prevenire il marciume troviamo le solite raccomandazioni, semplici ma efficaci, ovvero tenere pulita e curata la coltura e, in caso di infezione, sterilizzare gli strumenti per tagliare le piante infette e non usare mai lo stesso substrato delle colture rovinate.
Altre contromisure sono quelle di stare attenti ai livelli di umidità del terreno, del drenaggio e dell’aerazione e che i terricci non siano troppo pregni d’acqua. I coltivatori idroponici dovrebbero assicurarsi che i livelli di acqua siano nella norma e che le pompe dell’aria funzionino bene così da garantire il corretto apporto di ossigeno.
La peronospora, cause e possibili rimedi
Non vogliamo colpevolizzare eccessivamente il coltivatore ma nove volte su dieci, se le piante di cannabis sono state invase dalla peronospora, la responsabilità è del coltivatore, che involontariamente non ha curato abbastanza e a dovere le sue piante.
L’umidità eccessiva e la scarsa pulizia, specie intorno alle radici possono risultare infatti fatali per la canapa.
La peronospora è provocata da cromisti, parassiti che ‘rubano’ i nutrienti alla pianta e causano depigmentazioni, necrosi e marciumi, davvero difficili se non impossibili da arginare.
Si è notato come il rame e il bicarbonato di sodio possano limitare l’infestazione, così come prodotti naturali a base di aglio e ortica.
Le macchie gialle, letali per la cannabis
La cercosporiosi causata dai funghi Pseudocercospora cannabina e Cercospora cannabis provoca macchie marroni sulle foglie che appassiscono rapidamente per poi cadere, specie nel caso di clima caldo.
La caratteristica macchia gialla detta anche ‘foglia septoria’ è un fungo che danneggia gravemente la cannabis.
Inizialmente si notano macchie gialle fogliari, successivamente, quando le spore si diffondono, le foglie divengono marroncine per poi seccarsi e cadere. Si tratta di una patologia molto contagiosa che si diffonde molto rapidamente e in maniera quasi ineluttabile, una vera e propria sciagura per i coltivatori, dopo tanto lavoro.
Le macchie gialle si verificano in ambienti troppo umidi, habitat perfetto per la proliferazione di funghi, e in luoghi poco ventilati. Sfortunatamente, dobbiamo darvi una cattiva notizia: non esiste una cura, almeno fino a oggi.
Solitamente i coltivatori più esperti si dotano di un fido e valoroso alleato: il termoigrometro!
Questo prezioso strumento consente di misurare e quindi tenere sotto controllo i livelli di umidità. Si può integrare con ventole per areare le foglie e non esagerare con l’irrigazione. Purtroppo oltre questi accorgimenti, non si può far altro per debellare la terribile ‘foglia septoria’.
Il Virus del mosaico del tabacco
L’ultima grave malattia di cui vogliamo parlarvi che colpisce la cannabis è detta virus del mosaico del tabacco, noto brevemente con la sigla TMV.
Alcune volte questo virus è asintomatico, davvero infido e subdolo, non dà segni della sua presenza, come un ospite minaccioso ma invisibile; ma la maggior parte di volte si manifesta con le caratteristiche macchie gialle a mosaico.
Questo virus fa parte della famiglia delle Virgaviridae e la sua forza distruttiva si manifesta specialmente in estate e autunno, grazie agli afidi, insetti portatori del virus.
Le infezioni si trasmettono da altre piante, come appunto il tabacco (perfino le sigarette confezionate, quelle del classico pacchetto, possono trasmetterlo!), i pomodori, i cocomeri e la lattuga.
Oggi ci sentiamo portatori di brutte notizie, ce ne scusiamo, ma come suole dire, ambasciatore non porta bene: anche il TMV non ha cura e non può essere debellato.
Ma non scoraggiamoci, esistono delle buone pratiche, dei rimedi naturali per prevenire il suo insorgere:
- mantenere la pianta intorno ai 21 gradi;
- assicurarsi che le colture siano ben potate e curate e in un ambiente pulito;
- prima di toccare le piante lavarsi accuratamente le mani;
- prestare attenzione che non ci siano afidi o altri insetti.
Leggi anche: Cannabis Autoctona: tutto ciò che c’è da sapere
Conclusioni
Eccoci arrivati alla fine di questo lungo viaggio informativo alla scoperta delle patologie che possono colpire le piante di cannabis.
Abbiamo visto che, nonostante la canapa sia una pianta forte e resistente, vi sono tuttavia una decina di patologie, muffe e funghi, che possono danneggiarla seriamente e irrimediabilmente.
A volte basta che una foglia sia stata infestata perché vada persa un’intera piantagione; come si dice, ci vogliono mesi per vedere i frutti del proprio lavoro, ma basta un attimo per vederlo sfumare!
Le epidemie che possono devastare le piante di cannabis sono poche ma quelle poche sono davvero distruttive. Per questo abbiamo voluto fornire una serie di buone pratiche per prevenire le patologie più comuni e dannose.
Come abbiamo potuto notare la canapa è circondata, quasi assediata da vari nemici, ma il coltivatore con alcune buone pratiche e astuti accorgimenti può tenere testa a questi avversari e vincere la sua personale battaglia!
Speriamo di esservi stati utili e aver chiarito le vostre perplessità a riguardo, non abbiamo dato tante belle notizie, però, ambasciator non porta pena; “non sparate sul pianista”, come si diceva nei saloon del Far West!
Infine vi raccomandiamo di rispettare sempre le norme vigenti e non improvvisarvi coltivatori della domenica; qui noi abbiamo solo voluto fornirvi un quadro teorico e riassuntivo, non vogliamo incoraggiarvi ovviamente a nessuna pratica illecita.
Bene, cari pollici verdi virtuali, prima di salutarvi vi invitiamo a leggere altri articoli simili sul nostro sito e speriamo di rivedervi ancora su Justbob, a presto!
Takeaways
- La credenza comune che la canapa sia estremamente resistente a malattie è un mito. Sebbene possa sopportare vari climi e condizioni, è vulnerabile a diverse patologie, sia indoor che outdoor.
- Le patologie più pericolose per le colture di canapa includono botrite, sclerotinie, pythium, septoriosi, e altre ancora. Queste malattie possono devastare interi raccolti se non trattate tempestivamente.
- Alcuni accorgimenti utili per prevenire le malattie includono l’uso di prodotti naturali, la creazione di ambienti salubri, la concimazione oculata, e il controllo dei livelli di umidità. Inoltre, è fondamentale l’osservazione costante delle piante per individuare segni precoci di malattie.
- Per combattere le malattie della canapa, possono essere utilizzati rimedi come la distruzione delle piante infette, la sterilizzazione degli attrezzi, l’uso di compost maturo, e l’impiego di fertilizzanti specifici. Tuttavia, in alcuni casi, non esistono cure efficaci e si può solo limitarne l’insorgenza.
- La prevenzione e il controllo delle malattie richiedono una stretta osservazione delle piante e l’adozione di pratiche agricole consapevoli. Con la cura adeguata e gli accorgimenti appropriati, i coltivatori possono proteggere le loro colture e ottenere raccolti di qualità.
Domande & Risposte
È vero che la cannabis è una pianta molto resistente a ogni tipo di malattia?
La credenza secondo cui la canapa sia molto resistente a diverse patologie è diffusa, ma non del tutto vera. Sebbene sia tendenzialmente resistente, non è invulnerabile. In questo articolo vedremo quali sono le patologie più comuni che possono colpire le colture di canapa.
Quali sono le principali malattie, funghi e muffe che affliggono la canapa?
Tra le malattie più comuni che possono danneggiare le piante di canapa ci sono botrite, sclerotinie, pythium, septoriosi, rhizoctonia, phoma e ascochyta, peronospore e oidi, fusarium, macrophomina, cercosporiosi e alternaria, e verticillium.
Quali sono i modi per prevenire le malattie della canapa?
Alcuni modi per prevenire le malattie della canapa includono l’uso di prodotti naturali e biologici, la creazione di ambienti di lavoro salubri, la concimazione oculata, il controllo della qualità e della salute dei substrati, potature frequenti e corrette, e un’irrigazione ponderata e misurata.