Modificato il: 06/03/2024
Tutti gli effetti della marijuana: ecco cosa fa al nostro organismo.
Al giorno d’oggi, la marijuana è senza dubbio una delle sostanze maggiormente oggetto di polemica. Che si tratti di cannabis light ad alto CBD, hashish o canapa sativa ad alte percentuali THC, il proibizionismo è diffuso (da quasi un secolo) in quasi tutti i Paesi del mondo.
Il motivo sono principalmente gli effetti della cannabis o, meglio, gli effetti del THC. Ma cosa fa la marijuana? Il comportamento di chi fuma canne è davvero così terribile da giustificare la demonizzazione dell’erba, anche l’erba light?
Nel corso di questo articolo cercheremo di rispondere a queste e altre domande sulla cannabis e sugli effetti che produce sull’organismo umano.
Marijuana & effetti: Come si usa la marijuana e quali sono i suoi effetti?
La marijuana è, probabilmente, la droga più diffusa e utilizzata al mondo e la sua forma principale di utilizzo è l’inalazione. Tramite questo metodo, che consiste nel bruciare i fiori di cannabis (e spesso anche la resina, ovvero l’hashish) utilizzando diversi strumenti, gli effetti sulla psiche prendono piede in maniera molto rapida.
Si stima che la marijuana raggiunga i suoi livelli massimi nel sangue dopo circa mezz’ora dall’utilizzo. Oltre all’inalazione, molte persone fanno uso di marijuana ingerendola: gli effetti sopraggiungono più lentamente, ma durano diverse ore in più rispetto all’inalazione.
Perché la cannabis è considerata una droga?
La marijuana è una pianta che produce fiori ricchi di cannabinoidi. Tra questi, il THC (tetraidrocannabinolo) è il principale responsabile degli effetti della cannabis sull’organismo e sulla psiche.
Per questo motivo, l’erba è considerata una droga, nonostante i suoi effetti siano molto più blandi e scarsamente pericolosi rispetto alle droghe pesanti come la cocaina, l’eroina e chi più ne ha più ne metta.
In questo caso, però, parliamo della marijuana ricca di THC. La cannabis light, ovvero cannabis legale ricca di CBD, presenta invece bassissime percentuali di THC che non influiscono minimamente sul nostro corpo e sulla nostra psiche.
Se il THC è un cannabinoide psicoattivo, il CBD agisce esclusivamente sul nostro fisico. Il motivo di questa differenza è dato dalla diversa interazione di questi cannabinoidi con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide umano.
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Cosa fa la marijuana light e cosa fa la cannabis ad alto THC?
Come hai potuto leggere poc’anzi, la marijuana legale presenta alte percentuali di CBD e scarsissimo THC (inferiore allo 0,2% secondo la normativa italiana, più alto in altri Stati).
È dunque il CBD, il cannabidiolo, il responsabile degli effetti della canapa light. Ecco quali sono:
antidolorifico
antinfiammatorio
antiemetico (inibisce la nausea e il vomito)
antiossidante
immunomodulatore
antispastico
ipotensivo
Tutti questi effetti sono altamente benefici per la salute e concentrati a livello fisico, tanto che il CBD è forte oggetto di ricerche medico-scientifiche.
La marijuana “tradizionale”, invece, presenta alte percentuali di THC, cannabinoide psicotropo che, una volta assunto, provoca i seguenti effetti (direttamente correlati alla modalità di utilizzo, alla quantità, al ceppo di cannabis e al modo in cui l’organismo risponde a questo cannabinoide):
Potenziali effetti acuti del THC:
forte euforia e/o forte rilassamento
cambiamento della percezione del tempo e dello spazio
aumento della frequenza cardiaca
fame chimica (incontrollabile e improvviso aumento dell’appetito)
secchezza delle fauci
confusione mentale
aumento della creatività
aggravamento di sintomi psicotici pre-esistenti
secchezza e arrossamento oculare
panico
disinibizione
riduzione delle capacità motorie
acutizzazione dei 5 sensi
riduzione della memoria
Potenziali effetti cronici del THC:
deterioramento cognitivo
schizofrenia o psicosi in individui predisposti
sindrome amotivazionale (condizione psichica caratterizzata da uno stato di isolamento sociale, passività, apatia e indifferenza)
Gli effetti del THC, e dunque della marijuana, sono pericolosi?
Alcuni effetti della marijuana ad alto contenuto di THC sono pericolosi per chi la assume, compresi gli effetti acuti che svaniscono al massimo dopo qualche ora.
Per esempio, i cambiamenti nella percezione spazio-temporale e la disinibizione aumentano le possibilità che chi assume cannabis svolga delle azioni imprudenti, che normalmente non farebbe.
Gli effetti cronici sono invece gravi, e la ricerca suggerisce che gli impatti negativi del THC nel sangue e sulla psiche siano più gravi nelle persone che utilizzano marijuana prima dei 18 anni e per lungo tempo, come ampiamente dimostrato da studi condotti dal National Institute on drug abuse negli Stati Uniti.
Non abbiamo ancora parlato della dipendenza, ma non ti preoccupare: ora ci arriviamo.
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La cannabis dà dipendenza come molte altre droghe?
Essendo la marijuana una droga leggera, può creare dipendenza ma non tutti gli utilizzatori sviluppano questo problema.
La dipendenza da questa sostanza si manifesta con un forte bisogno dei suoi effetti, al contrario questo non succede se si fa uso di canapa legale.
Dal punto di vista di un individuo dipendente da marijuana può essere arduo vivere un periodo di astinenza, poiché può sentirsi agitato, irrequieto e irritato. Può inoltre avere difficoltà a prender sonno e a dormire senza interruzioni.
E la cannabis light può provocare dipendenza?
Sembra proprio di no, perché il CBD non ha effetti sulla psiche (e dunque non rende l’utilizzatore dipendente dalle sensazioni provate durante l’assunzione).
Inoltre le quantità di THC inferiori allo 0,2% non bastano affinché chi utilizza l’erba legale divenga dipendente da essa. Bisogna inoltre considerare che il CBD mitiga nettamente gli effetti del THC, i quali nella marijuana legale sono letteralmente nulli.
Riassumendo: gli effetti della cannabis con alte percentuali di THC sono dannosi per l’uomo (anche se non gravissimi, soprattutto se li paragoniamo a quelli delle altre droghe naturali e non), mentre quelli dell’erba light e dell’olio al CBD sono potenzialmente benefici.
Nonostante ciò, le ricerche sugli effetti della cannabis legale vanno ancora a rilento e, finora, si concentrano per la maggior parte sugli animali. Ci auspichiamo che il mondo medico ci dia presto buone notizie sull’utilizzo del CBD!
Cannabis ad uso medico
La cannabis è una pianta che contiene una vasta gamma di sostanze, tra cui i cannabinoidi, responsabili dei suoi effetti sul corpo umano. Gli effetti della cannabis sull’organismo sono oggetto di numerosi studi condotti da esperti in tutto il mondo. Dall’uso medico al consumo ricreativo, la cannabis può influenzare diverse aree della salute umana.
Uno dei principali effetti è la sua capacità di interagire con il sistema nervoso centrale, influenzando la memoria a breve termine e le percezioni. Tuttavia, mentre alcuni consumatori possono sperimentare un piacere momentaneo, è importante considerare gli effetti a lungo termine, come il rischio di dipendenza e disturbi cognitivi.
Gli utilizzi medici della cannabis, in particolare del cannabidiolo (CBD) e del tetraidrocannabinolo (THC), sono oggetto di attenzione nel trattamento di vari disturbi, inclusi quelli legati al dolore cronico e alle vie aeree. La cannabis è anche stata studiata per il suo potenziale nel trattamento di tumori e nel miglioramento del sistema immunitario.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’uso di cannabis a scopo medico deve essere guidato da un trattamento professionale e basato su una corretta valutazione medica. Nel contesto della legalizzazione in molte parti del mondo, le conoscenze sulla cannabis continuano a evolversi, portando a un maggiore apprendimento e comprensione degli impatti della sua forma e del suo consumo.
In definitiva, il rapporto tra la cannabis e la salute umana è complesso, richiedendo un approccio bilanciato e informato per massimizzare i suoi benefici potenziali mentre si mitigano gli eventuali rischi associati al suo consumo.
Conclusione
La cannabis, comunemente conosciuta come marijuana, è una pianta che contiene una vasta gamma di sostanze, tra cui i cannabinoidi, responsabili dei suoi effetti sul corpo umano. Gli effetti della cannabis sull’organismo sono oggetto di numerosi studi condotti da esperti in tutto il mondo.
Dall’uso medico al consumo ricreativo, la cannabis può influenzare diverse aree della salute umana. Uno dei principali effetti è la sua capacità di interagire con il sistema nervoso centrale, influenzando la memoria a breve termine e le percezioni. Tuttavia, mentre alcuni consumatori possono sperimentare un piacere momentaneo, è importante considerare gli effetti a lungo termine, come il rischio di dipendenza e disturbi cognitivi.
Gli utilizzi medici della cannabis, in particolare del cannabidiolo (CBD) e del tetraidrocannabinolo (THC), sono oggetto di attenzione nel trattamento di vari disturbi, inclusi quelli legati al dolore cronico e alle vie aeree. La cannabis è anche stata studiata per il suo potenziale nel trattamento di tumori e nel miglioramento del sistema immunitario.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’uso di cannabis a scopo medico deve essere guidato da un trattamento professionale e basato su una corretta valutazione medica. Nel contesto della legalizzazione in molte parti del mondo, le conoscenze sulla cannabis continuano a evolversi, portando a un maggiore apprendimento e comprensione degli impatti della sua forma e del suo consumo.
Possiamo dunque sottolineare come il rapporto tra la cannabis e la salute umana sia complesso, richiedendo un approccio bilanciato e informato per massimizzare i suoi benefici potenziali mentre si mitigano gli eventuali rischi associati al suo consumo.
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