Marijuana e impotenza: abbassa davvero il testosterone?

Marijuana e impotenza: il testosterone si abbassa?

Modificato il: 31/05/2023

In che modo fumare marijuana influisce sui livelli di testosterone?

Proviamo a capire insieme innanzitutto cos’è il testosterone ed esaminiamo in che modo assumere la cannabis interagisce con la sua produzione e con i principali processi che regola.

Che cos’è il testosterone?

Il testosterone è l’ormone maschile per eccellenza, in quanto è il responsabile di quei tratti tipicamente mascolini, quali barba e voce grossa, per esempio.

Le sue funzioni nell’organismo sono svariate, ma in questo articolo esamineremo solo le principali e in modo particolare quelle direttamente collegate alla sessualità.

Al di là del ruolo fondamentale che questo ormone gioca nello sviluppo e nella crescita dell’individuo in tutte le sue fasi, da quella fetale a quella adulta, il testosterone è responsabile della regolazione del desiderio sessuale, dell’erezione e del suo mantenimento e della soddisfazione sessuale. Non solo, garantisce la fertilità e regola la produzione dello sperma, in termini di qualità e quantità.

Ma cerchiamo ora di capire in che modo il consumo di cannabis può interagire con queste così importanti funzioni.

In che modo il consumo di cannabis può interagire con il testosterone?

La cannabis e l’attività sessuale

I modi in cui la cannabis può rappresentare un potente alleato per l’attività sessuale sono essenzialmente due.

Il maggior nemico di una soddisfacente sessualità è indubbiamente la tanto temuta, sia dagli uomini che dalle donne, disfunzione erettile.

Con questa espressione è intesa l’incapacità di raggiungere l’erezione del pene o la difficoltà nel mantenerla il tempo necessario al completamento del rapporto.

Sebbene non se ne parli ancora troppo apertamente, questa problematica riguarda più persone di quelle che pensiamo e le sue cause possono essere di varia natura.

Prima tra tutte la cosiddetta ansia da prestazione, problematica che può essere causata da due fattori, uno interno al soggetto che la sperimenta e uno collegato all’ambiente in cui il soggetto vive e alle conseguenze che questo ha su di lui.

Nel primo caso, l’ansia viene scatenata da cause psicologiche appunto: paura di non essere all’altezza o di essere giudicato per esempio.

Le note proprietà ansiolitiche del CBD possono rappresentare un alleato importante nell’arginamento del problema, in quanto agirebbero proprio rilassando la mente e favorendo quindi una prestazione più spensierata e di conseguenza più soddisfacente.

In secondo luogo, la causa potrebbe essere invece collegata ad uno squilibrio ormonale, spesso conseguente all’ambiente in cui si vive o si è cresciuti.

Esistono infatti forme patologiche di disfunzione erettile, generate dagli effetti che l’inquinamento ha sulla produzione di testosterone.

Gli uomini lo producono infatti in quantità nettamente inferiori rispetto al passato e ciò è dovuto a sostanze quali estrogeni e diossina, contenute in livelli estremamente alti nel cibo che ingeriamo. Queste sostanze paiono condizionare in negativo la produzione di testosterone e non solo. Anche il numero di spermatozoi ne subisce gli effetti, riducendosi notevolmente.

Perfino in questa situazione la cannabis riesce a dare il suo contributo, evitando l’accumulo di queste sostanze tossiche nel tessuto adiposo e favorendone l’espulsione.

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Effetti della marijuana sulla vità sessuale

A quanto pare la marijuana sembra migliorare la vita sessuale di chi la consuma.

La marijuana sembra migliorare la vita sessuale di chi la consuma

Secondo la scienza infatti, pare che l’assunzione dei cannabinoidi in quantità limitate, aiuti ad approcciare il sesso in maniera più rilassata e disinvolta.

Stando a quanto sostenuto da Lawrence Siegel, terapista sessuale americano infatti, il THC andrebbe ad agire sui recettori cerebrali collegati al piacere e all’eccitazione sessuale, attivandoli.

Un’altra funzione del tetraidrocannabinolo da non sottovalutare, in particolar modo in questo caso, è quella disinibitoria, importantissima in quanto permette di cimentarsi nell’attività sessuale più liberamente e spontaneamente. La cannabis contribuisce anche alla riduzione dell’ansia da prestazione e amplifica la sensibilità.

La voce fuori dal coro

Nella moltitudine di pareri rassicuranti in quanto alle conseguenze che il consumo di cannabis può avere sull’organismo, e in modo particolare, sulla sessualità di chi ne fa uso, spicca il parere del Dott. Andrea Militello, miglior Urologo-andrologo d’Italia del 2018.

Secondo il medico appunto, per quanto sia vero che la marijuana potenzia l’attività sessuale dal fondamentale punto di vista emotivo, è altrettanto appurato che la situazione cambi considerevolmente osservata da una prospettiva clinica.

Stando a quanto dichiarato dal Dott. Militello, l’abuso di cannabis “può causare disfunzione erettile e infertilità maschile”.

Per quanto riguarda gli studi effettuati sulla funzione sessuale maschile in correlazione all’uso di marijuana, i dati collezionati offrono una panoramica a tratti contraddittoria, ma quanto emerge in modo piuttosto chiaro è che “la marijuana può migliorare l’esperienza soggettiva dei rapporti sessuali, mentre potenzialmente contribuisce alla disfunzione erettile in modo dose-dipendente, cioè in maniera crescente in rapporto alla quantità assunta».

Nessuna menzione ai rischi correlati all’assunzione di cannabis sporadicamente e in quantità ridotte.

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In conclusione

Come spesso accade, la scienza ci fornisce diversi scenari in merito ad una medesima questione.

In questo caso, volendo tirare le somme, appare piuttosto chiaro come l’assunzione della marijuana possa fornire una più che valida soluzione a determinate problematiche, come per esempio l’ansia da prestazione, se consideriamo gli effetti a breve termine, ma allo stesso tempo non sia esente da effetti collaterali più che indesiderati, qualora se ne dovesse abusare sul lungo periodo.

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