Marijuana light e coltivazione GlassHouse: i vantaggi

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Modificato il: 19/11/2024

GlassHouse: la coltivazione biologica che da vita alla Marijuana Sweetberry senza metalli pesanti e OGM


Che cos’è la coltivazione GlassHouse di marijuana light?

Ci sono novità sulla coltivazione di canapa light: il metodo GlassHouse, che prevede la crescita controllata in serra di tutte le piante, comprese quelle di cannabis legale.

Si tratta di uno dei metodi utilizzati dalle aziende che producono alcune nostre varietà di erba light (come la Sweet Berry e la White Widow), che potrebbe essere del tutto identico al metodo Greenhouse se non fosse per una peculiarità. Nelle GlassHouse, cioè delle serre realizzate in vetro, viene utilizzata prevalentemente la luce solare, ma quando questa non è sufficiente i coltivatori integrano con la luce artificiale.

Questo metodo permette una migliore resa delle piante di cannabis, che possono ricevere quantità di luce ideali in ogni momento e stagione dell’anno.

Ma quali sono le altre caratteristiche della coltivazione in serra? Scoprile nei seguenti paragrafi!

Le caratteristiche della coltivazione GlassHouse: vaso o terreno diretto?

I coltivatori di canapa light che scelgono il metodo Glass House sono divisi in due gruppi principali: quelli che coltivano le piante in vaso e quelli che le coltivano direttamente nel terreno.

Il vantaggio della coltivazione in vaso, è la facilità di poterli spostare senza difficoltà, se necessario, se le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli, o per altri problemi. I vasi però necessitano di annaffiature frequenti e di concimature, anche se occasionali.

Ad esempio, quando le temperature sono alte, una pianta di cannabis coltivata in un contenitore da 10 litri avrà bisogno di annaffiature quotidiane (questo non è un problema se si ha un sistema di irrigazione programmata).

Quando si coltiva in vaso, i livelli di umidità saranno minori: il coltivatore può decidere se aggiungere o meno sostante nutrienti al terreno, per evitare l’attacco di parassiti, malattie o muffe.

Coltivare marijuana nel terreno, permette di aggiungere a proprio piacere delle sostanze complementari al terreno, tra cui la fibra di cocco, che permette di regolare l’umidità in modo naturale

Le piante che sono radicate direttamente nel terreno ovviamente non possono essere spostate, ma sopravvivono bene anche quando si è lontani per una o due settimane e si è sprovvisti di un sistema di annaffiatura automatica.

Se la serra presenta un terreno umido di buona qualità, allora le piante creeranno una fitta rete di radici capace di sostenere perfino un fusto di grandi dimensioni con un elevato potenziale di resa.

Glass house pianta

Qualora il terreno fosse di scarsa qualità, sarà necessario rimuoverlo e sostituirlo con un terreno di buona qualità, prima di coltivare le piante.

Quindi il vantaggio principale di piantare la cannabis direttamente nel terreno è dato dalla possibilità di coltivare piante molto grandi (e molto produttive) grazie al vasto spazio per le radici.

Eventuali problemi del metodo di coltivazione GlassHouse: il surriscaldamento delle serre

Un problema della coltivazione in serra è che le temperature possono diventare molto calde durante l’estate e, in base al clima, anche durante il periodo primaverile.

Come puoi immaginare, le alte temperature rendono difficile la crescita della pianta. Le foglie possono appassire e le radici possono richiedere molta più acqua di quella che ricevono.

Questo può essere un problema serio, specialmente durante un’ondata di calore, quando le temperature all’interno della serra possono superare i 30ºC o addirittura i 40ºC. A queste temperature la pianta di cannabis si trova in difficoltà, ma i coltivatori che producono le nostre infiorescenze di marijuana Sweet Berry light e di White Widow light sono ben attenti ad aggirare queste sfide.

Le serre possono essere dotate di finestre che si aprono durante le ore e le stagioni più calde – in modo da evitare il surriscaldamento – e si chiudono automaticamente quando l’aria si raffredda di nuovo. Le notti fredde possono inoltre essere mitigate con l’utilizzo di appositi riscaldatori disponibili in qualsiasi centro di giardinaggio.

Ma il riscaldamento è anche un vantaggio durante la primavera. Infatti permette ai coltivatori di piantare i semi di cannabis in anticipo rispetto a quanto potrebbero fare all’aperto. 

Vantaggi e svantaggi della GlassHouse in sintesi

Tra i principali vantaggi della coltivazione di erba legale in GlassHouse vi sono i seguenti:

  • crescita smisurata delle piante e di conseguenza una resa davvero ampia di fiori;
  • possibilità di controllare la luce in modo da fornire le giuste quantità alle piantine e ottenere una produzione ottima e ricca di CBD;
  • possibilità di piantare in anticipo rispetto alla coltivazione Outdoor;
  • opportunità di coltivare un maggior numero di piante, molto grandi, rispetto alla tecnica Indoor.

Ecco invece gli svantaggi di questo metodo:

  • è necessario prestare forte attenzione alla crescita delle piantine in quanto possono soffrire il caldo, ma anche la mancanza d’acqua e l’umidità (con conseguente formazione di muffe);
  • talvolta le piante si sviluppano in maniera davvero eccessiva ed è necessario intervenire in qualche modo, per esempio legando gli steli e spostando i vasi in modo che le piante non risultino troppo vicine l’una con l’altra.

Le aziende produttrici delle nostre infiorescenze di canapa light spesso utilizzano il metodo GlassHouse e lo fanno in maniera davvero attenta grazie alla forte esperienza maturata sul campo. Ne consegue un’ampia produzione di cime di marijuana eccellenti, ricchi di cannabidiolo e privi di sostanze nocive quali metalli pesanti, pesticidi e altri prodotti chimici che ne comprometterebbero la qualità.

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