Medicina tradizionale cinese e cannabis: esiste un legame?

Medicina tradizionale cinese e cannabis: esiste un legame? | just bob

Pubblicato il: 23/08/2024

Breve storia del legame tra la tradizione cinese e il mondo della cannabis

Oggi intendiamo esplorare l’affascinante intreccio tra due mondi millenari: la medicina tradizionale cinese e il potenziale terapeutico della cannabis. Da un lato, il mondo della medicina antica d’Oriente, con radici profonde che si perdono nella storia, si basa su concetti come l’equilibrio energetico corporeo. Dall’altro, il regno della cannabis, utilizzata a fini medicinali in molte culture per secoli, ha recentemente visto una grande diffusione anche attraverso prodotti derivati come l‘olio di CBD, impiegato per trattare numerosi disturbi.

Solo di recente la ricerca scientifica ha cominciato a esaminare sistematicamente i benefici della cannabis, rivelando una vasta gamma di possibili applicazioni terapeutiche. Questo scenario offre un’opportunità unica per comprendere come la medicina tradizionale cinese possa integrarsi e sia correlata alle moderne scoperte sulla cannabis, arricchendo non solo le opzioni terapeutiche disponibili, ma anche sollevando interrogativi su come bilanciare pratiche antiche con approcci scientifici contemporanei.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa interconnessione.

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La medicina tradizionale cinese: fondamenti e significato

Partiamo dal capire e conoscere un po’ meglio i fondamenti e il significato di alcuni termini nella medicina tradizionale cinese (MTC).

Per MTC si intende un complesso e completo sistema medico che ha radici antiche e si basa su una visione olistica della salute e del benessere. Questo approccio considera il corpo umano come un sistema interconnesso di energia vitale, nota come “Qi”, che fluisce lungo dei canali chiamati meridiani.

Il termine “Qi” che è pronunciato “chi” è una parte fondamentale della filosofia e della medicina tradizionale. In cinese, Qi è una parola polisemica che può essere tradotta in varie maniere, tra cui “energia vitale”, “respiro”, “flusso energetico”, “forza”, “aria” o “fiato”.

Il concetto di Qi rappresenta la forza vitale che anima il corpo e svolge un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio fisico e mentale. Nella tradizione cinese si pensa che il Qi fluisca attraverso il corpo lungo i canali energetici, i meridiani, e che un equilibrio armonioso del Qi è essenziale per una salute ottimale.

Infatti gli squilibri o le ostruzioni nel flusso del Qi sono considerati la causa sottostante di molte malattie. Per questo molti trattamenti usati nella medicina tradizionale cinese sono spesso finalizzati a ripristinare questo equilibrio energetico.

Cenni storici della cannabis nella medicina tradizionale cinese

La medicina tradizionale cinese è nata più di 2500 anni fa in Cina, tra il VI e il I secolo a.C., quando antichi medici svilupparono questo approccio terapeutico combinando sia pratiche magico-religiose che l’uso di farmaci e altre terapie.

Esiste una storia culturale importante sull’utilizzo della canapa nella medicina cinese, lunga e ben documentata, con l’impiego di tutte le parti della pianta – semi, foglie, olio, radici e fiori – in applicazioni sia orali che topiche.

Le prime tracce di utilizzo medicinale del tè di foglie di canapa risalgono al 2700 a.C. Questo fatto è oggetto di interesse per alcuni e di controversie per altri. Nell’uso della cannabis adottato dai cinesi, pare non vi fosse una forte tradizione nel fumarne i fiori. Sembra, secondo quanto riportano alcuni testi antichi, considerassero quella parte della pianta come velenosa.

Nella medicina tradizionale cinese (MTC), la canapa è classificata tra le 50 erbe fondamentali. Il seme di canapa, conosciuto come huo ma ren, è considerato possedere proprietà dolci e neutre/miti. Non solo, è associato agli organi dello stomaco, della milza e dell’intestino crasso. Nella visione della medicina cinese, la cannabis possiede energie sia yin che yang, poiché le piante di canapa sono dioiche, ovvero sviluppano sia organi riproduttivi maschili che femminili.

Le piante femminili, in particolare, sono le più apprezzate, e quindi la canapa viene talvolta considerata una pianta yin. Tuttavia, secondo il pensiero taoista, ogni elemento della natura possiede entrambe le energie, yin e yang, e quindi esse sono viste come forme interdipendenti di essere ed energia.

Gli antichi medici non facevano distinzioni tra varietà di canapa light o la sativa; piuttosto, si concentravano sull’essenza della forza che la pianta poteva trasmettere e sprigionare per promuovere il benessere mentale e fisico. Esaminiamo più da vicino come la cannabis veniva utilizzata.

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Uso della cannabis nella medicina tradizionale cinese

Le origini delle complesse pratiche mediche che costituiscono la medicina tradizionale cinese possono essere fatte risalire al Huangdi Neijing, il Libro Interno dell’Imperatore Giallo, un testo antico considerato la base dottrinale primaria per la medicina cinese fino a oggi.

La canapa ha un ruolo diverso a seconda del tipo: ad esempio il Ma Ye, la pianta maschile che matura prima di quella femminile, è usata per la tosse secca, l’asma, la tossicità e i parassiti. Viene assunta sotto forma di succo o capsula ricavata dalle foglie oppure applicata topicamente.

Ancora, la canapa nella medicina cinese trova impiego non solo come lassativo, ma è utilizzata anche per:

  • fermare spasmi muscolari e calmare i nervi;
  • alleviare dal dolore;
  • combattere l’insonnia;
  • tenere sotto controllo i dolori mestruali.

I benefici della canapa sono conosciuti dalla cultura cinese da millenni e ancora oggi vengono utilizzati. Puoi prenderti una pausa e consultare il nostro cbd shop, dove troverai prodotti con benefici simili o equivalenti a quelli sperimentati nella tradizione medica orientale.

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Disturbi dell’umore, malessere fisico e anestetico

Nel VII secolo d.C., Sun Simiao, un medico esperto cinese, scrisse che la cannabis poteva essere utilizzata per trattare gli stati di “prosternazione” ovvero di profondo abbattimento umorale, caratterizzati da disperazione, depressione e desiderio di isolamento.

Documenti successivi, risalenti anche al XX secolo, suggeriscono come la cannabis possa essere un potenziale strumento per trattare agitazione, isteria e insonnia, come riportato in opere come il Li Chengh’s Pharmacognosy e lo Yang Huating’s illustrated Analysis of Medicines.

Almeno tre diverse fonti antiche classificano la cannabis come trattamento per il dolore fisico. Tao Hongjing, Su Song e Sun Simiao indicavano l’assunzione di semi di cannabis per alleviare il dolore. Ad esempio, i documenti di Su Song suggeriscono che i semi, assunti con un po’ di vino, possano trattare il dolore causato da lesioni ossee.

Quello che può sorprendere è come nella medicina tradizionale cinese, la cannabis è menzionata come anestetico naturale fin dal III secolo d.C. Hua Tuo, medico che visse in Cina durante la dinastia Han (1800 anni fa), affermò di aver sviluppato un anestetico per gli interventi chirurgici.Purtroppo le sue istruzioni sono andate perdute dopo la sua morte.

Secondo un altro autore, Bian Que, considerato il più antico medico della storia vissuto nel periodo di Confucio (552 a.C. – 479 a.C), una combinazione di cannabis e altre erbe potrebbe aver tranquillizzato i pazienti e attenuato il dolore durante le procedure chirurgiche, anche se l’efficacia di questo metodo rimane comunque un mistero.

Va detto che alcune di queste storie riguardanti dottori cinesi sono il risultato di narrazioni talvolta perdute e modificate nel tempo; gli studiosi di tutto il mondo cercano ancora di fare chiarezza e di scoprire quale sia la verità pervenuta fino a oggi.

Quello che possiamo affermare con ragionevolezza è che una componente della medicina cinese, olistica, vede la magia come protagonista, e per far sì che funzioni, occorre credervi come in qualsiasi altra credenza. Occorre però tenere anche a mente come i cinesi siano stati spesso precursori ed eccellessero.

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Medicina cinese e medicina moderna

Possiamo dirlo: la cannabis ha una lunga storia nella medicina tradizionale cinese, ma solo recentemente ha suscitato l’interesse della medicina moderna, con un ritardo di vari millenni!

Nonostante ciò, non disponiamo ancora di informazioni chiare e definitive sui metodi di utilizzo della cannabis nella medicina tradizionale cinese. Come abbiamo menzionato, gli antichi evitavano i fiori della pianta a causa della loro presunta tossicità, mentre secondo le moderne interpretazioni sembra che nella MTC si desse maggiormente peso all’utilizzo dei semi.

Resta tuttavia un interrogativo aperto: gli antichi comprendevano veramente gli effetti del CBD e del THC o utilizzavano casualmente alcune parti della pianta piuttosto che altre? Questo suscita una vasta gamma di ipotesi e richiede ulteriori approfondimenti scientifici per chiarire appieno il ruolo della cannabis nella medicina cinese, sia antica che moderna.

Al di là della medicina tradizionale

La canapa veniva coltivata principalmente per le sue fibre robuste e versatili, impiegate per la produzione di tessuti, corde, vele, carta, reti da pesca e altro ancora.

Il manuale di agricoltura “Tecniche essenziali per il benessere del popolo” (Qi Min Yao Shu) fornisce dettagliate istruzioni sulla coltivazione della canapa, compresa una delle prime prove documentate di fertilizzazione.

In questo libro si riconosce la natura dioica della pianta e si suggerisce di rimuovere gli esemplari maschili durante la fioritura per impedire alle piante femminili di produrre semi. Tuttavia, non si proponeva effettivamente di eseguire questa pratica, il che suggerisce che gli antichi cinesi non erano interessati a raccogliere le cime ricche di cannabinoidi.

Nell’antica Cina, i semi e le radici della cannabis venivano consumati come parte della dieta. In questo contesto, è difficile distinguere tra l’uso della pianta come alimento e come rimedio terapeutico. L’utilizzo di semi e radici come cibo potrebbe essere visto come una naturale evoluzione, considerando che la pianta veniva coltivata principalmente per le fibre e non sarebbe stato logico sprecare le parti vegetali residue.

Non è chiaro se la cannabis sarebbe stata utilizzata come alimento se non fosse stata coltivata per le sue fibre. Tuttavia, data la diffusione comune della cannabis selvatica in varie regioni della Cina, è probabile che le popolazioni locali avrebbero comunque raccolto la pianta per scopi alimentari.

Conclusioni

Il legame tra la medicina tradizionale cinese e la cannabis evidenzia un intreccio millenario. Sebbene la MTC consideri la cannabis una delle 50 erbe fondamentali, l’uso terapeutico specifico richiede ancora oggi ulteriori approfondimenti.

La coltivazione della cannabis in Cina era incentrata sulle sue fibre, ma i semi e le radici erano presumibilmente consumati come cibo, sfumando la distinzione tra uso alimentare e terapeutico. In conclusione, sebbene la cannabis abbia una lunga storia nella MTC, la sua comprensione e il suo utilizzo precisi richiedono ulteriori approfondimenti scientifici, unendo la saggezza antica con la ricerca moderna.

Per questo articolo è tutto: vi aspettiamo sui prossimi contenuti di Justbob!

Takeaways

  • La medicina tradizionale cinese (MTC) considera il corpo umano come un sistema interconnesso di energia vitale (Qi), che fluisce attraverso i meridiani. Questo approccio olistico enfatizza l’importanza di mantenere un equilibrio armonioso del Qi per la salute ottimale.
  • La cultura cinese ha una lunga storia nell’utilizzo della cannabis a fini medicinali, risalente a oltre 2500 anni fa. La canapa veniva impiegata per trattare una vasta gamma di disturbi, tra cui dolore, insonnia, spasmi muscolari e disturbi dell’umore.
  • Nella MTC, la cannabis non veniva solo utilizzata come rimedio terapeutico, ma anche come alimento e per scopi industriali come la produzione di tessuti e corde. Gli antichi cinesi consumavano sia semi che radici della pianta, sfumando la distinzione tra uso alimentare e terapeutico.
  • Sebbene la cannabis abbia una storia lunga e ricca nella medicina tradizionale cinese, il suo utilizzo specifico e la comprensione dei suoi effetti richiedono ulteriori approfondimenti scientifici. L’integrazione della saggezza antica con la ricerca moderna potrebbe portare a una migliore comprensione dei benefici terapeutici della cannabis.
  • L’interesse crescente nella cannabis a fini terapeutici offre un’opportunità unica per esplorare il suo potenziale nell’ambito della medicina tradizionale cinese. Ulteriori studi scientifici potrebbero contribuire a delineare in modo più preciso i modi in cui la cannabis può essere utilizzata per migliorare la salute e il benessere secondo i principi della MTC.

Domande & Risposte


Esiste un legame tra la medicina tradizionale cinese e la cannabis?

Sì, esiste un legame millenario tra la medicina tradizionale cinese (MTC) e la cannabis. La MTC, con la sua visione olistica della salute, considera la cannabis una delle 50 erbe fondamentali e la utilizza da oltre 2500 anni per trattare una varietà di disturbi.

Qual è il ruolo della cannabis nella medicina tradizionale cinese?

Nella medicina tradizionale cinese, la cannabis viene utilizzata per trattare una vasta gamma di disturbi, tra cui tosse secca, asma, dolori mestruali, insonnia, spasmi muscolari, dolore fisico e malessere emotivo. È considerata avere energie sia yin che yang, ed è utilizzata sia internamente che esternamente.

Qual è il rapporto tra la medicina tradizionale cinese e la ricerca scientifica moderna sulla cannabis?

Sebbene la cannabis abbia una lunga storia nella MTC, il suo utilizzo terapeutico specifico richiede ulteriori approfondimenti scientifici. Solo di recente la ricerca scientifica ha cominciato a esaminare sistematicamente i benefici della cannabis, aprendo la strada a una migliore comprensione dei suoi effetti e delle sue potenziali applicazioni terapeutiche.