Semi di cannabis legali: è legale acquistare semi di cannabis?

semi di cannabis legale in italia

Modificato il: 23/10/2023

Quali sono i semi di cannabis legali, in quali percentuali puoi acquistarli e com’è regolata la coltivazione di marijuana in Italia.


È legale acquistare semi di cannabis?

Se la legislazione riguardante la marijuana legale appare ancora oggi confusa, il discorso cambia se si parla di semi di marijuana light che, in linea di principio, sono legali in tutta Europa.

Infatti si è assistito ad un notevole aumento di aperture di rivendite di questi semi, tanto che è possibile ordinarli e farseli spedire comodamente a casa.

Semi di cannabis da acquistare

Bisogna subito precisare che i semi di cannabis vanno acquistati esclusivamente presso rivenditori autorizzati di marijuana legale poiché, al momento, è prevista la coltivazione di specifiche varietà di canapa, selezionate in base al loro livello di THC (inferiore allo 0,2% stando alla legge 242 del 2016).

Le sementi da poter coltivare si riconoscono poiché sono iscritte nel Registro Europeo delle Sementi e sono dotate di un cartellino che certifica il tutto.

Inoltre bisogna avvertire le autorità della coltivazione in atto, specificando il territorio in cui si sta svolgendo l’attività.

Sono presenti, sul mercato, diverse tipologie di semi di canapa legale, precisamente esistono 68 varietà di cannabis coltivabili.

Tutte le piante di cannabis appartengono ad una delle seguenti categorie:

In generale, si fa una distinzione tra due specialità:

  1. Dioica, che genera piante di sesso maschile o femminile. Entrambi i sessi risultano importanti poiché quelle maschili sono pronte per l’essicazione subito dopo la fioritura, mentre quelle femminili vengono utilizzate per la produzione di ulteriori semi.
  2. Monoica: in questo caso tutte le piante possiedono gli organi riproduttivi sia maschili che femminili (rispettivamente stami e pistilli).

è legale comprare semi di cannabis?

La scelta varia in base alle proprie esigenze: ciò significa che qualora ci si voglia limitare alla raccolta degli steli, è preferibile la tipologia dioica (Carmagnola, Fibranova). Nel caso in cui si vogliano produrre e raccogliere anche i semi è ottimale, invece, la scelta delle varietà monoiche (Futura, Felina, Uso 31).

Nello specifico vediamo tipologie come la Carmagnola e la Fibranova che sono tipicamente italiane.

Entrambe hanno un’ottima resa in fibra. Anche se è la prima tipologia, di origine piemontese, ad essere la madre della maggior parte delle varietà di canapa light oggi coltivate ed è una di quelle a più alto contenuto di cannabinoidi.

Nonostante ciò, la varietà più venduta in Italia è La Futura 75, segue poi la Uso 31 (canapa da seme).

Entrambe si adattano bene ai territori italiani fornendo agli agricoltori una fioritura abbastanza abbondante e in tempi brevi rispetto alle altre sementi.

Cosa dice la legge riguardo la coltivazione di marijuana

La normativa vigente, risalente al 2016, autorizza la coltivazione e la commercializzazione della canapa a scopo florovivaistico, ufficializzando così, il mercato della marijuana light.

Tale normativa promuove la coltivazione della cannabis light anche in virtù dei benefici a livello ambientale, in quanto la canapa riduce gli impatti che l’agricoltura ha sui nostri territori.

In merito all’utilizzo della canapa a scopo terapeutico, si ricorda che il Ministero ha autorizzato la fabbricazione di sostanze attive di origine vegetale per pazienti con determinate patologie.

Tutto ciò per far comprendere che la canapa trova applicazioni in vastissimi settori: dall’abbigliamento, alla cosmesi (olio cbd), all’edilizia e, infine, farmaci.

Per coltivare canapa c’è bisogno di un’autorizzazione?

Sempre analizzando il decreto di legge 242, si evince che la coltivazione, la vendita a la detenzione di cannabis light è assolutamente legale, quindi non è necessaria alcuna autorizzazione.

Naturalmente, è importante sottolineare che la varietà di canapa legale da poter coltivare deve rispettare le regole stabilite:

  • il THC non deve essere superiore allo 0,2%.
  • Bisogna usare esclusivamente semi certificati al fine di non incappare in problemi legali.
  • Non è possibile la riproduzione di materiale destinato alla produzione per via vegetativa.
  • Per le infiorescenze dell’erba legale, stando alla circolare, è anche possibile importare semi provenienti
    dall’estero, purché rispettino i valori stabiliti.

L’obiettivo di tali imposizioni, che possono apparire limitanti, è quello di evitare la coltivazione di varietà di
piante che potrebbero contaminare il mercato della cannabis legale.

Coltivazione indoor della marijuana legale

Oltre alla modalità più conosciuta, cioè quella della coltivazione outdoor, è possibile attuarne un altro tipo: quella all’interno, tipica della canapa venduta sul nostro negozio online.

Coltivare erba CBD indoor significa poter contare su cicli di produzioni continui e che recano
benefici durante tutto l’anno.

In più, significa controllare tutto il ciclo di produzione: temperatura ottimale, fonti di calore, umidità e tutti gli altri fattori esterni che possono influenzare la crescita e, di conseguenza la qualità del prodotto finito.

Questo tipo di coltivazione di canapa legale appare più fruttuoso da un punto di vista economico, proprio
perché comporta la possibilità di poter soddisfare le richieste dei clienti per 12 mesi l’anno.

Non bisogna sottovalutare però, la maggiore attenzione che richiede una coltivazione interna: vasi specifici, lampade accese dalle 18 alle 12 ore e controllo costante della temperatura, affinché il prodotto sia di qualità.

Coltivazione di canapa light: conclusioni

Avendo analizzato gli aspetti tecnici e legislativi riguardanti l’attività della coltivazione e lavorazione di cannabis light, è ora possibile concludere che si tratta ancora di un mercato nuovo nel nostro Paese.

Bisogna prestare attenzione alla qualità dei semi di maria, del prodotto ricavato dopo la fioritura e dei livelli di sostanze attive presenti nell’erba light affinché attiri l’attenzione dei commercianti.

Ma soprattutto, per evitare di incorrere in sanzioni, è necessario rispettare pienamente le norme in vigore.