Modificato il: 29/11/2024
Ecco una breve guida informativa alla scelta del terriccio perfetto per la tua coltivazione di cannabis
Se hai deciso di aprire questo articolo, significa che anche tu fai parte di quel gruppo di curiosi che vorrebbe saperne di più sul terriccio per coltivare la cannabis, o che non sa quale sia la scelta migliore tra tutti i terricci disponibili sul mercato!
In effetti, ci sono diversi fattori che concorrono alla scelta del terriccio migliore; fattori che, se non considerati, potrebbero influire negativamente sulla qualità del prodotto finito.
Per questa ragione, qui abbiamo raccolto una selezione di informazioni in merito alle caratteristiche di un buon terriccio per cannabis.
Quali sono le diverse tipologie di terra?
Esistono tre tipi di terreno di base: sabbia, argilla e limo, e ognuno ha i suoi pro e i suoi contro.
La sabbia, ad esempio, è facilmente permeabile per la crescita delle radici, ma non trattiene bene l’acqua o i fertilizzanti.
L’argilla fa esattamente il contrario: quando è calda e secca può diventare dura come una roccia, rendendo difficile la penetrazione delle radici, ma è ricca di minerali e nutrienti naturali.
Il limo ha molti minerali e trattiene bene l’umidità. Come l’argilla, però, può diventare compatto e duro in determinate condizioni, fino a formare una crosta, rendendo difficile per l’umidità e le sostanze nutritive raggiungere le radici delle piante.
Quando si cerca di coltivare la cannabis, molti fattori entrano in gioco nella decisione di quale materiale aggiungere al terreno, come ad esempio:
- il tipo di coltivazione (se indoor o outdoor);
- se viene coltivata in vaso;
- il grado di umidità dell’aria;
- l’esposizione alla luce;
- il tipo di pianta che si sta coltivando (se è autofiorente o a fotoperiodo).
Insomma, i coltivatori autorizzati devono tenere conto di numerosi aspetti prima di scegliere il miglior terriccio per cannabis.
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Il substrato
Per ottenere un buon risultato finale dalla tua coltivazione di cannabis sarà necessario fornire alle tue piante un ambiente ideale, sia che si tratti di coltivazioni indoor che outdoor.
Uno dei principali fattori da considerare è il substrato di crescita: la struttura e la composizione del terreno giocano un ruolo cruciale nel fornire alle radici il giusto livello di ossigenazione, drenaggio e accesso alle sostanze nutritive.
Un substrato di qualità aiuta la pianta a svilupparsi in modo sano, evitando problemi come il ristagno idrico o l’eccessiva compattazione, entrambi dannosi per la crescita della cannabis. Vediamo ora alcune opzioni e combinazioni comuni per migliorare il terriccio di base.
Aggiunta di perlite e fibra di cocco al tuo substrato
L’uso di alcuni materiali al substrato della tua pianta sarà utile per ottimizzare la struttura del terreno, in modo da creare le condizioni favorevoli per una crescita sana delle radici.
La perlite, ad esempio, si distingue per la loro funzione drenante: essendo un materiale poroso, impedisce il ristagno idrico all’interno del substrato e riduce il rischio di marciume radicale, un problema comune nelle coltivazioni con scarso drenaggio. Alcuni esperti raccomandano una miscela che contenga fino al 30% di questa sostanza. Tuttavia, se si aggiunge una concentrazione maggiore di getti di vermi, è possibile ridurre la percentuale di perlite utilizzata.
La fibra di cocco, invece, è molto apprezzata per la sua capacità di trattenere l’umidità, favorendo una distribuzione uniforme dell’acqua senza che il terriccio si compatti eccessivamente. Grazie alla sua leggerezza e al suo buon rapporto qualità/prezzo, è una base popolare tra i coltivatori che vogliono migliorare l’aerazione e fornire una struttura stabile alla propria coltivazione. Molti coltivatori consigliano di utilizzare una percentuale compresa tra il 30 e il 50%. Come per la perlite, se si utilizza una maggiore concentrazione di getti di vermi, si può ridurre la fibra di cocco.
Ricordiamo che un substrato di qualità, e ottimizzato con questi materiali offre alla pianta una base equilibrata, mantenendo la giusta umidità e un’elevata ossigenazione, fattori indispensabili per il benessere della pianta.
Ecco i fattori da considerare tra i diversi terricci
Una delle battaglie che la maggior parte dei coltivatori di cannabis o canapa light deve affrontare è il mantenimento di un certo livello di pH del terreno, (o del liquido in idrocoltura) durante la coltivazione, ossia tra i valori 6 e 7. Infatti, le piantine di cannabis crescono meglio quando il livello di pH è leggermente acido, cioè appena inferiore al valore neutro.
Per raggiungere questo livello di miscela ottimale, i coltivatori usano i getti di lombrichi che hanno, appunto, un pH pari a 7.
Ma qual è la percentuale giusta di vermi da utilizzare?
Diciamo che non esiste una risposta corretta al 100% per ogni situazione e che non ci sono molte ricerche scientifiche che dimostrino quale sia la percentuale esatta. Tuttavia, uno studio ha rilevato che una miscela fino all’80% di getti di lombrico e 20% di terra sia la più efficace per la coltivazione della cannabis.
Il grande vantaggio di usare i getti di vermi quando si prepara il terriccio per la cannabis è che migliora sostanzialmente la vita microbica. Infatti questi fertilizzanti naturali possono fornire microbi che aiutano a scomporre tutto ciò che si trova nel terreno in un formato facile da “digerire” per le piante.
Di conseguenza, le piante assorbono tutte le sostanze buone e ricevono un flusso costante di nutrimento durante la coltivazione.
In alternativa, si può decidere di miscelare il terriccio con altri integratori.
Miti e verità sull’uso dei vermi
Nella comunità dei coltivatori esistono alcune idee sbagliate sull’uso dei getti di vermi, e una delle più comuni è che si dovrebbero usare con parsimonia perché sono costosi.
In realtà, non sono così dispendiosi rispetto a molte miscele commerciali di superterriccio e ad altri integratori o prodotti.
Come abbiamo detto poco fa, è possibile aumentare la percentuale di getti di vermi nella miscela senza avere tuttavia un grande impatto sul costo complessivo della coltivazione.
Un altro luogo comune riguarda la credenza che tutti i getti di vermi funzionino allo stesso modo.
Niente di più sbagliato.
I getti di lombrico puri hanno una carica microbica e una densità nutrizionale molto più elevate rispetto ad altri getti “ibridi”.
Per questo motivo gli appassionati del settore prestano particolare attenzione nella scelta dei fertilizzanti.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto alcuni suggerimenti che i coltivatori osservano per scegliere il miglior terriccio per cannabis.
Tra i vari terricci disponibili sul mercato, i coltivatori scelgono spesso quelli che offrono una buona ritenzione di umidità e un alto livello di ossigenazione per le radici. Prodotti come il super soil sono progettati specificamente per coltivazioni di cannabis di alta qualità, includendo già ammendanti organici e un bilanciamento ottimale di sostanze nutritive. Questi terricci possono risultare più costosi, ma rappresentano una soluzione ideale per chi cerca una coltivazione sana, sia indoor che outdoor
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