Qual è la differenza tra THC e CBD?

thc cbd

Modificato il: 25/10/2024

Vediamo quali sono le principali differenze tra i due cannabinoidi più famosi della cannabis


I composti contenuti nella marijuana legale sono più di un centinaio, ma i principali, nonché i più conosciuti, che interagiscono con i recettori presenti nel nostro corpo provocando diversi effetti sono i cannabinoidi THC e CBD.

Gli esseri umani, insieme a tutti i vertebrati producono endocannabinoidi, neurotrasmettitori che si legano ai recettori e incidono su dolore, umore, appetito, sonno e una varietà di altre funzioni.

I cannabinoidi esogeni, invece, non sono prodotti dall’organismo, ma si possono trovare nella marijuana.

Il THC è quello più noto essendo il principio attivo che agisce sui processi psichici e che, di conseguenza, rende la Cannabis illegale in tanti Paesi.

Se si parla di CBD, invece, il discorso è del tutto diverso: non provoca alcun effetto psicoattivo, tanto meno crea dipendenza tra i consumatori.

Proprio per questo motivo la quantità di CBD della cannabis legale in Italia non ha dei particolari limiti, mentre il THC consentito deve essere inferiore allo 0,2% (gli effetti psicotropi sono dunque inesistenti).

Sei curioso di addentrarti nell’argomento e vuoi conoscere nel dettaglio il THC e il CBD?

Ottimo: continua a leggere e la tua curiosità sarà soddisfatta.

Pssst… Ricorda che, anche se la cannabis light contiene infime quantità di THC, sarebbe meglio non portarla con te durante i viaggi in aereo.

Vuoi sapere il perché? Leggi il seguente articolo: “Cannabis legale: si può portare erba legale in aereo?“.

THC e CBD differenza

I ricercatori negli anni hanno identificato due recettori nel corpo umano che rispondono alla cannabis, noti come CB1 e CB2. Questi recettori fanno parte del più ampio sistema endocannabinoide, che aiuta a regolare la secrezione ormonale per influenzare l’appetito, l’umore e l’energia.

Ciò che interagisce con i recettori CB1 ha più probabilità di avere effetti psicoattivi in quanto interessano il cervello e il midollo spinale. Qualsiasi cosa interagisca con i recettori CB2 influenza tendenzialmente il resto del corpo, ad esempio riducendo le infiammazioni, rilassando i muscoli etc…

Il THC, come puoi immaginare, tende a legarsi maggiormente ai recettori CB1 e in genere innesca quella sensazione di euforia tipica dello sballo.

Il CBD, invece, ha una maggiore affinità con i recettori CB2 senza dunque essere psicoattivo, motivo per cui la marijuana light è un prodotto legale in Italia.

In ogni caso questo non vuol dire che il THC si lega esclusivamente al CB1 e il CBD si lega esclusivamente al CB2, ma ci sono maggiori probabilità che accada.

Perciò il CBD non ti darà quell’effetto sballo.

Sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide è un complesso sistema di comunicazione biologica tra le cellule che regola molte funzioni vitali del corpo umano e contribuisce a mantenere l’omeostasi, cioè l’equilibrio interno dell’organismo. La sua scoperta risale al 1990, quando sono stati identificati i recettori cannabinoidi CB1 attivati dal principio attivo delta 9 tetraidrocannabinolo (THC) della cannabis.

Questo sistema è composto da tre elementi principali:

  • gli endocannabinoidi;
  • i recettori cannabinoidi CB1 e CB2;
  • gli enzimi.

Gli endocannabinoidi registrano i cambiamenti delle condizioni esterne, attivano i recettori e trasmettono segnali alle cellule per innescare le risposte. I recettori CB1 sono presenti soprattutto nel sistema nervoso centrale, mentre i recettori CB2 sono espressi nella periferia e nel sistema immunitario. Gli enzimi scompongono gli endocannabinoidi una volta che hanno svolto la loro funzione.

Il sistema endocannabinoide è presente in diverse specie animali: la prima testimonianza si è trovata nello schiavo marino, un animale che si è evoluto oltre 600 milioni di anni fa, il che suggerisce che fosse presente prima che la cannabis arrivasse sulla Terra.

Il sistema endocannabinoide regola una vasta tipologia di processi fisiologici, tra cui la neuro-protezione, l’immunità, l’infiammazione, l’appetito, l’umore, il sonno e il dolore. La sua presenza fin dalle prime fasi dello sviluppo embrionale suggerisce un ruolo importanze nella formazione del cervello.

Recettori CB1 e CB2

Dove si trovano?

Recettori CB1:

  • nel cervello;
  • nel sistema cardiovascolare;
  • nel sistema riproduttivo;
  • nei polmoni.

Recettori CB2:

  • nel colon;
  • nel sistema immunitario;

Li troviamo entrambi:

  • nel fegato;
  • nel pancreas;
  • nelle ossa;
  • nei muscoli.

THC: cos’è, qual è la sua composizione e quali sono i suoi effetti

Forse ti starai chiedendo “Ma il THC cos’è?”.

Eccoti subito accontentato: il THC, più precisamente il tetraidrocannabinolo, è un cannabinoide psicoattivo contenuto nelle infiorescenze di marijuana.

Come ben saprai, è decisamente amato dai consumatori di cannabis poiché è il responsabile degli effetti high provocati dall’inalazione o dall’ingestione delle infiorescenze.

Gli effetti di questo principio attivo possono variano in base alla concentrazione, ma in realtà basta una bassa percentuale per notare alterazioni della psiche.

Tra gli effetti più comuni possiamo sicuramente trovare i seguenti:

  • euforia;
  • rilassamento;
  • crescita improvvisa di appetito (detta in gergo familiare “fame chimica”).

thc fame chimica

Queste proprietà del THC hanno reso illegale la marijuana, ma allo stesso tempo sono applicabili al campo medico. Infatti sembra che la ricerca abbia già fatto enormi passi avanti sulle sue diverse modalità d’uso.

Nello specifico, il THC agisce efficacemente contro malattie croniche o vari disturbi, portando sollievo e riducendo i dolori. Quindi questo principio attivo porta numerosi effetti sul nostro organismo, come quello antiemetico calmando il senso di nausea e vomito.

Un’importante scoperta ha inoltre dimostrato che la composizione di questo cannabinoide è utile al miglioramento neurologico di pazienti con la sindrome di Tourette, nonché è un efficace rimedio per i problemi di ansia.

Più tecnicamente, il THC stimola il rilascio di dopamina, cioè un neurotrasmettitore che modula il comportamento individuale: umore, ritmo sonno/veglia, la memoria, l’attenzione e altre tantissimi aspetti.

Si comporta, in effetti, come un neurotrasmettitore naturalmente prodotto dal nostro corpo, conosciuto come anandamide, “la molecola di beatitudine”.

Ecco perché il THC provoca soprattutto piacevoli sensazioni in coloro che ne fanno uso, alterando le loro emozioni.

Non bisogna però sottovalutare le dosi da assumere: un’elevata quantità potrebbe avere effetti indesiderati sull’umore, causando paranoie e perfino allucinazioni.

CBD: proprietà e benefici

Dopo aver descritto le proprietà del THC è più semplice capire quelli del CBD e le differenze tra i due cannabinoidi.

Innanzitutto il CBD non è un composto psicoattivo, cioè non altera lo stato mentale di chi ne fa uso, quindi prodotti come l’hashish e l’olio non creano effetti psicotropi, in quanto sono composti da CBD. Questo è ciò che l’ha reso “sicuro” e legale in Italia e in altri Paesi del mondo.

Anche il cannabidiolo ha trovato la propria applicazione in campo medico: infatti è usato nei trattamenti per l’ansia e altri disturbi in cui il rilassamento è fondamentale.

Coloro che ne fanno uso, quindi, non solo hanno la possibilità di di contrastare questi problemi, ma non devono affrontare alcun effetto collaterale potenzialmente indotto dal THC.

Attenzione però: nonostante la marijuana legale contenga spesso percentuali molto alte di CBD (ad esempio la varietà Sweet Berry, con CBD > 22,5%), non può essere considerata un medicinale. Non puoi dunque sostituirla ai farmaci prescritti dagli specialisti, né puoi trovarla in farmacia – al contrario della marijuana terapeutica ad alto contenuto di THC -.

Il CDB è anche usato per lenire il dolore causato da malesseri fisici, numerosi studi hanno infatti riscontrato le seguenti azioni principali:

  • antidolorifica (analgesica);
  • antinfiammatoria;
  • antiemetica (riduce o elimina nausea e vomito);
  • antispastica;
  • anticonvulsivante;
  • antiossidante;
  • rilassante;
  • ansiolitica;
  • antidepressiva.

Inoltre il cannabidiolo, soprattutto se ad alte dosi, va a contrastare gli effetti psicoattivi del THC, moderando gli stimoli che arrivano dalla sostanza psicotropa.

Per quanto riguarda CBD e fame chimica, possiamo affermare che il principio attivo non provochi un aumento di appetito. Anzi: sembra che, oltre che rilassare le membra, aiuti ad accelerare il metabolismo ed assimilare correttamente i nutrienti.

Leggi anche: CBD e caffeina assieme: quali sono le conseguenze?

CBD e THC insieme

Sia la legislazione italiana che quella di altri Paesi hanno indotto al pensiero comune secondo il quale il THC abbia solo effetti negativi.

Invece molti studi hanno appurato anche come queste due sostanze possono agire assieme creando una sorta di sinergia di effetti, chiamato ”effetto entourage”.

In questi casi abbiamo il CBD che mitiga gli effetti del THC ed allo stesso tempo aumenta la sua efficacia benefica.

Questo fa comprendere ai consumatori che l’azione dei due cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis è più incisiva più rispetto a quella dei componenti analizzati singolarmente.

La legge italiana sul limite consentito di THC

Nel 2016, nel nostro Paese è stata dichiarata legale la produzione e la commercializzazione della canapa sativa depotenziata, detta anche erba light.

In particolare, la marijuana è ritenuta legale se consta di un livello di THC inferiore allo 0,2%.

Sappi che, nel pieno rispetto della legge 242/2016, tutti i lotti e i campioni di canapa light venduti su justbob sono certificati. Ciò significa che viene effettuata un’approfondita analisi di THC e CBD (in laboratorio): di conseguenza i prodotti che compri sul nostro negozio sono pienamente legali.

Per riassumere

La distinzione tra THC e CBD, i due principi attivi della cannabis, sottolinea la complessità e la diversità degli effetti che questi possono avere sul corpo umano.

Mentre il THC è noto per i suoi effetti psicoattivi e la sua illegalità in molti Paesi, il CBD emerge come una sostanza sicura e legale, con applicazioni mediche significative. La comprensione del sistema endocannabinoide e dei recettori CB1 e CB2 offre una prospettiva chiara sulla modalità di interazione di questi cannabinoidi con il corpo.

La legalità della cannabis in Italia, con un limite di THC inferiore allo 0.2%, evidenzia la volontà di bilanciare i benefici terapeutici della pianta con il controllo degli effetti psicoattivi. L’uso combinato di THC e CBD, con l’effetto entourage, suggerisce che la sinergia tra questi composti potrebbe offrire un approccio terapeutico completo.

Tuttavia, è essenziale rispettare le leggi vigenti e comprendere le limitazioni dell’uso personale della cannabis legale per evitare eventuali complicazioni legali.